i Gruppi bolognesi romagnoli
23 novembre 1924 - 23 novembre 2024
il Gruppo di IMOLA compie cento anni

...uomini, fatti, curiosità più salienti ed inediti ritrovati...

di Giuseppe Martelli

pubblicato il 1° novembre 2024

una bella fotografia che ritrae il giovane Sottotenente Stefanino Curti fresco di prima nomina, caduto poi come Capitano il 10 novembre 1917, Medaglia d'Oro, al quale è intitolato il Gruppo Alpini di Imola e Valsanterno....

Fotografia tratta dal rarissimo libretto scritto dal sacerdote Canonico Dott. Enrico Ravano pubblicato nel novembre 1920, editore Scuola Tipografica Artigianelli - Genova, per ricordare i "suoi giovani parrocchiani" caduti in guerra, libretto che sono finalmente riuscito ad acquisire in copia originale che conservo nel mio archivio.


La fotografia (la prima a sinistra in centro) ritrae Stefanino Curti nel giugno 1915 Sottotenente di prima nomina nel servizio attivo permanente con decreto luogotenenziale del 30 maggio 1915 ed assegnato al 1° Rgt. Alpini (come si nota il numero nel fregio) in partenza per il territorio "dichiarato in stato di guerra" dove deve raggiungere il rispettivo reggimento, come indicato nel decreto, entro il mattino del 7 giugno 1915. Promosso poi Tenente il 13 aprile 1916 e dal 9 settembre 1917 Capitano nel 2° Rgt. Alpini.

Copia della stessa fotografia, utilizzata dal suo parroco nel libretto, è conservata anche nell'archivio del Gruppo Medaglie d'Oro in Roma, fotografia acquisita già da alcuni anni e che conservo nel mio archivio. Ho preferito però utilizzare questa, in quanto è tratta dal libretto che possiedo in copia originale.


il "falso cappello" indicato appartenuto al Cap. Stefanino Curti

il "falso storico" pubblicato a corredo di vari articoli nel corso
degli anni su pubblicazioni del gruppo alpini di Imola. Come si nota
ha il fregio con due cannoni incrociati, del 1° Rgt. Art. da Montagna
e manca anche "il gallone" da ufficiale....


lo stesso "falso storico" esposto in una teca nella sede del gruppo alpini di Vidor.
Nonostante le mie ripertute decennali segnalazioni sull'errore, è ancora esposto,
riprodotto e pubblicato anche a corredo in un recente libro sulla battaglia di Vidor...



faccio "la spiega" (come si dice nel gergo "alpino") per quanti NON hanno svolto servizio militare nelle Truppe Alpine e quindi NON conoscono fregi e gradi delle Truppe Alpine :
il cappello sopra ha il fregio formato da un'aquila che sormonta due cannoni incrociati dell'artiglieria da montagna, con il numero del 1° Rgt. Art. da Montagna. I due nastrini azzurri, cuciti sul cappello una volta in congedo e non nel periodo del servizio (vedi in alto il vero cappello "pulito"), andavano e vanno tutt'oggi esposti sul lato sinistro fra la spalla ed il petto della divisa. Il nastrino con la stelletta rappresenta una decorazione al valor militare, senza stelletta rappresenta la croce al merito di guerra conferita nel dopoguerra (che non è al valor militare). Sul lato sinistro del cappello, oltre il porta nappina con la penna, per gli ufficiali era, ed è ancora oggi cucito "il gallone" (come si nota nella foto in alto del vero cappello), realizzato in tessuto "dorato" con ricamo che differenzia i vari gradi, da Sottotenente a Colonnello. Anche per i sottufficiali nella carriera dei Marescialli era, ed è ancora oggi cucito "il gallone". Con la nuova recente riforma, "il gallone" del grado è presente anche sul cappello dei graduati (da Caporale Maggiore Capo Scelto a Maresciallo).

ed il "falso Gagliardetto" indicato come l'originale del 1924, pubblicato a corredo di vari articoli nel corso degli anni
su pubblicazioni del gruppo alpini di Imola. Questo, è tratto da un articolo ancora oggi (novembre 2024) presente sul web.

in realtà era del 1938 :


da L'ALPINO del 15 settembre 1938

con FOGLIO D'ORDINI del 1° settembre 1938 il 10° Reggimento Alpini (leggi Ass. Naz. Alpini) entra in vigore un nuovo e più "militarizzato" ordinamento :
le Sezioni abbandonano questa denominazione per assumere quella di BATTAGLIONE
le Sottosezioni (nate dal 1929) abbandonano questa denominazione per assumere quella di COMPAGNIA
i Gruppi abbandonano questa denominazione per assumere quella di PLOTONE
i Gruppi con meno di quindici soci abbandonano questa denominazione per assumere quella di SQUADRA

La SOTTOSEZIONE « Stefanino Curti » dal 1° settembre 1938 assume la nuova denominazione di :
COMPAGNIA « VAL SANTERNO » « Stefanino Curti »
ed ha come Comandante il Ten. Col. Alvisi Gualtiero


 

note aggiuntive :

Anche il padre Francesco era stato ALPINO...(del quale mi limito alle sole notizie "militari"...)


il ruolo matricolare rintracciato (a pagamento),
all'Archivio di Stato di Cuneo che conserva anche Mondovì

Francesco nasce a Trinità, Cuneo, il 7 novembre 1859 di Stefano e Agata Gallesio, poi trasferito con la famiglia nel vicino comune di Vicoforte ed iscritto al Distretto militare di Mondovì. Chiamato alla visita di leva il 7 novembre 1879 e lasciato in congedo illimitato viene indicata come professione studente. Chiamato alle armi con i coscritti della sua classe il 31 ottobre 1886 viene assegnato al 1° Rgt. Alpini Btg. "Mondovì". Dopo due anni di servizio militare (come alpino semplice), il 30 settembre 1888 transita al 2° Rgt. Alpini. Il 15 dicembre è iscritto nella Milizia Mobile del 2° Rgt. Alpini ed inviato in congedo viene assegnato nella forza della Milizia Mobile del Distretto militare di Mondovì.

 

 


Stefanino aveva due fratelli combattenti nella Grande Guerra e morti per cause di guerra ;

Giuseppe (classe 1898), ufficiale nella Regia Marina dove raggiunge il grado di Tenente di Vascello (corrispondente a Capitano nell'Esercito), comandante fra l'altro nel 1918 del sommergibile F14 operante nell'Alto Adriatico. In questa veste viene ricordato per la sua ardita operazione eseguita dal 6 al 9 luglio 1918, presso lo scoglio Porer (oggi Croazia), nella quale l'unità supera arditamente gli sbarramenti di mine austriache e si porta in agguato all'entrata del porto di Pola. Dopo l'armistizio opera a Sebenico, nel medio Adriatico (oggi Croazia), dove l'equipaggio venne impiegato per l'allestimento di speciali scafi per il dragaggio, recupero e disattivazione delle mine poste a sbarramento del porto e, successivamente, per espletare funzioni di polizia militare nella base. Divenuto poi pilota aviatore di Idrovolanti, muore per incidente aereo il 9 gennaio 1922 durante una trasferta di servizio a Pola.


il ruolo matricolare rintracciato (a pagamento),
all'Archivio di Stato di Parma

Ottavio, nasce a Parma il 21 ottobre 1899 ed iscritto a quel Distretto militare. Il 26 aprile 1917 lascia gli studi e si arruola volontario (con il consenso del padre Francesco) nel 1° Rgt. Art. da Fortezza per la durata della guerra. Il 15 maggio, con la chiamata alle armi della sua classe, viene trasferito nel ruolo come soldato di leva ed inviato per titolo di studio, al corso allievi ufficiali di artiglieria presso l'Accamemia militare di Artiglieria di Torino. Il 30 luglio è promosso Sergente allievo ufficiale nel 1° reggimento artiglieria da montagna (vedi qui sopra a sinistra il suo cappello da congedato), continuando il corso attitudinale. Il 30 settembre viene nominato Aspirante ufficiale di complemento ed assegnato al 3° reggimento artiglieria da montagna che raggiunge in territorio dichiarato in stato di guerra. Promosso poi Sottotenente con anzianità 29 novembre 1917, è decorato di medaglia di bronzo per un'azione sul Piave il 16 giugno 1918 perchè: "Comandante di una sezione, assolveva con calma, perizia ed avvedutezza il proprio compito, sotto il fuoco di artiglieria e mitragliatrici avversarie. In un momento difficile dell'azione, con singolare energia, radunava e rincuorava nuclei di fanteria che avevano ripiegato e li conduceva su di una nuova linea di combattimento, incitandoli con l'esempio e con la parola a compiere il proprio dovere". Passa poi su domanda negli Arditi della 1ª Divisione d'Assalto fino all'Armistizio, mantenendo grado e stato giuridico di ufficiale di artiglieria da montagna. Promosso Tenente con anzianità 29 novembre 1918 viene collocato in congedo nel febbraio 1920. Già da anni trasferito con la famiglia a Genova vi decede il 28 maggio 1925 per malattia contratta nei disagi della guerra.
A proposito di Ottavio; il suo cappello da Sergente allievo ufficiale del 1° Rgt. Art. da Montagna è esposto in una teca presso la sede del gruppo alpini di Vidor, con l'impropria didascalia "cappello di Stefanino Curti". Essendo io presente nel giugno 1978 (se ricordo bene il mese?) in occasione delle cerimonie per il 50° di fondazione del gruppo alpini di Vidor, una sorella Curti (come indicato anche nell'articolo su L'ALPINO) giunta appositamente da Genova, fece dono di un cappello alpino come quello del fratello Stefanino, gesto sottolineato da sentiti applausi e commozione. Ad un primo sguardo però notai subito che aveva il fregio dorato del 1° reggimento artiglieria da montagna ed era privo del "gallone" con i gradi di ufficiale, ma nell'emotività del momento non dissi nulla. Successivamente ed in varie occasioni feci notare che non poteva in nessun modo essere il cappello di Stefanino, perchè era un cappello da artigliere da montagna (e quindi del fratello Ottavio quando era Sergente aspirante ufficiale). Putrroppo ancora oggi è esposto così e nel corso degli anni in occasione di mostre (anche ad Imola), o di corredo fotografico ad articoli biografici su giornali associativi o recenti libri "storici" (anche ad Imola), nonostante ripetute segnalazioni, nessuno vuole ammettere l'ingenuo errore della sorella che sicuramente non conosceva la differenza dei gradi e dei fregi, ma che per noi alpini non è assolutamente ammesso agli "storici" o tali, questo grave errore perchè dovrebbero conoscere i differenti fregi, mostrine e gradi, e si mantiene ostinatamente e presentato incomprensibilmente ancora oggi questo "falso storico" come reperto documentale di Stefanino Curti.