storia del territorio bolognese romagnolo
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il Capitano Domenico Angherà : un eroico artigliere da montagna riminese...nato a Torino...

di Giuseppe Martelli

pubblicato il 1° marzo 2022


Nel rileggere la storia alpina a tutto campo, nella quale si ritrovano costantemente fatti e curiosità legate al territorio bolognese romagnolo che meritano di essere ricollocate nella nostra memoria, è emersa questa eroica figura di artigliere da montagna che possiamo considerare con orgoglio romagnolo, come egli stesso si professava, anche perchè la mamma era romagnola di Rimini ed anche perchè la sua prima gioventù l'ha trascorsa nella nostra, poi divenuta la famosa Rimini balneare.
Sul giornale associativo L'ALPINO del 15 settembre 1936 è pubblicato questo bell'articolo dedicato al "nostro" Capitano Domenico Angherà, dal quale si deduce anche quanto fosse forte il suo legame con la "sua" Rimini.



 


 


Domenico Angherà nasce "casualmente" a Torino il 25 settembre 1862 da Francesco ed Elisabetta Masi (di Rimini). Il padre, nato a Potenzoni (Catanzato) ufficiale di artiglieria nell'Esercito Napoletano, poi garibaldino, poi nell''Esercito Piemontese fino al grado di Tenente Colonnello. Fra una campagna e l'altra, nel 1861 sposa a Rimini la signorina Elisabetta Masi di nota famiglia patrizia. Non è chiaro dove e quando si conoscono, di sicuro invece è l'anno e località del matrimonio. Documentato è anche che, poi per molti anni sono stati residenti a Rimini nel palazzo di proprietà della famiglia Masi.
Domenico (primo di otto figli, tre mashi e cinque femmine) quindi nasce "casualmente" a Torino, dove il padre è in servizio come Maggiore, ma ancora giovanissimo rientra a Rimini dove frequenta gli studi ed è iscritto di leva al Distretto di Forlì (dal quale dipende il mandamento di Rimini). A diciotto anni entra all'Accademia militare di Torino e ne esce nel 1882 con il grado di Sottotenente, Arma Artiglieria. Nel febbraio 1887, promosso Tenente ed assegnato ad una sezione della 1ª Batteria da montagna, viene inviato in Africa con il Corpo di spedizione del Gen. San Marzano e rientra dall'Eritrea nel 1892 con la promozione a Capitano. In questo primo periodo africano scrive, oltre alla madre, anche al Presidente del Circolo Ufficiali di Rimini, lamentandosi di "... non avere ancora avuto l'onore di poter esporre la vita per la Patria...". Nel maggio 1895 gli viene assegnato il comando della 1ª Batteria da montagna e riparte per l'Africa, dove trova gloriosa morte il 7 dicembre nella battaglia di Amba Alagè, in italiano Amba Alagi, decorato di medaglia d'argento "alla memoria" così motivata : "Per avere coi tiri ben aggiustati della sua batteria, cagionato perdite enormi alla colonna scioana che in forze sproporzionatamente superiori, procedeva all’attacco frontale della posizione e perché, già ferito nel combattimento, fu colpito mortalmente durante la ritirata".
Un anno dopo, nello stesso giorno dell'anniversario della morte, il Comune di Rimini, con pubblica cerimonia, fa apporre nella casa Masi, che sarà rinominata Casa o Palazzo Angherà, una targa marmorea ricordo, ed inoltre gli viene intitolata anche la via dove sorge la casa materna e dove ha vissuto la gioventù.

 

(il testo della lapide)

PERENNE VIVA LA MEMORIA
DI DOMENICO ANGHERÁ
CAPITANO DEGLI ARTIGLIERI
CHE
SULL'AMBA SANGUINOSA D'ALAGÉ IN AFRICA
FULMINATE A LUNGO COLLA SUA BATTERIA
LE IRROMPENTI ORDE SCIOANE
VINTA DAL NUMERO LA PICCOLA SCHIERA
CADDE A FIANCO DEL DUCE
ALTISSIMO ESEMPIO
DEL VALORE ITALIANO
IL MUNICIPIO DI RIMINI
AL PRODE CONCITTADINO

VII DICEMBRE MDCCCXCVI

PRIMO ANNIVERSARIO

a destra : cartolina ricordo dedicata agli ufficiali Artiglieri, caduti in varie battaglie in Africa,
in alto a sinistra vi è Angherà, .