soci illustri della Sezione bolognese romagnola
il Presidente Nazionale Capitano Prof. Mario
Balestrieri : un illustre residente a Rimini
di Giuseppe Martelli
pubblicato il 15 agosto 2004
aggiornata il 1° ottobre 2022
Nel corso della
sua storia, che parte dal 18 ottobre 1922, la Sezione bolognese
romagnola ha annoverato fra i propri soci figure che pur non essendo
nate sul territorio, hanno apportato con la loro iscrizione, prestigio
ed orgoglio.
Fra questi
va certamente ricordato Mario Balestrieri che è stato Presidente
Nazionale dell’Ass. Naz. Alpini dal 1951 al 1956.
Gli
onori ai Caduti nel corso delle cerimonie a Bologna. Da
destra il Presidente di Sezione Gen. Gustavo Zanelli, al centro
il Gen. Emilio Battisti quindi il Presidente Nazionale
della ANA Mario Balestrieri.
|
In
occasione delle cerimonie promosse domenica 14 dicembre 1952 per onorare
il trentennale di fondazione della Sezione, viene pubblicato un opuscolo
di grande formato dove, fra i vari saluti, vi è quello dell’allora
Presidente Nazionale Mario Balestrieri il quale ricorda fra
l’altro le sue origini emiliane e l’essere stato per molti anni e
con orgoglio socio effettivo della sezione. Riaprendo il nostro archivio,
questa notizia è confermata nel tabulato soci del 1928 dove compare
residente a Rimini quale Direttore di un Istituto Bancario, non solo,
sempre nell’opuscolo ad ulteriore conferma è pubblicata anche una
sua fotografia del periodo.
Ecco il suo saluto
pubblicato nell’opuscolo:
L’annuncio
che la sezione di Bologna ha raggiunto il suo trentesimo anno di vita
è stato accolto con gioia da tutti gli Alpini dell’Associazione e
molti sono accorsi, da ogni parte d’Italia, per festeggiare la fausta
ricorrenza.
Si
trovano, così, ancora una volta, riuniti in fraterna comunione di
sentimenti i vecchi soci fondatori che, trent’anni or sono, hanno
dato l’impulso iniziale a questa fiorente Sezione, ed i giovani delle
leve più recenti, che ne continuano lo spirito e la tradizione patriottica.
I
primi sono fieri di aver creato e saputo mantenere robusta la vecchia
pianta, alla quale i giovani, nel perenne rinnovarsi della vita, recano
oggi più freschi germogli.
A
questa festa io partecipo con tutto il mio entusiasmo perché, emiliano
d’origine, mi sento naturalmente portato a condividere, come in una
famiglia, l’intima soddisfazione dei soci della Sezione Bolognese
Romagnola alla quale per molti anni ho anch’io appartenuto.
Possa
questo mio entusiasmo essere di incitamento, specialmente ai giovani,
per portare la Sezione di Bologna sempre più avanti, accompagnando
l’ascesa della Nazione in una aspirazione di concordia, di pace e
di civiltà.
Conosco
la serietà, la tenacia degli Alpini bolognesi, la loro ferma fede
patriottica; so che sono buoni e generosi e che hanno un senso ottimista
della vita che li aiuta ad uscire da ogni scoramento, a vincere le
più gravi difficoltà; perciò il mio augurio diviene, in questa festosa
giornata che ci avviamo a trascorrere insieme, espressione di consapevole
certezza.
Il Presidente
Nazionale
Mario Balestrieri
Nonostante
le ricerche sono inaspettatamente scarse le notizie biografiche su
questo Presidente Nazionale, che così si possono sintetizzare.
Balestrieri
negli anni ‘30
quando
era socio della
Sezione |
il ruolo matricolare rintracciato all'Archivio di Stato di
Piacenza
che conserva anche i ruoli del Distretto di Parma
|
Mario Balestrieri
nasce a Parma il 26 dicembre 1896.
Chiamato dal Distretto militare alla visita di leva il 21 ottobre 1915 e lasciato in congedo viene indicata come professione studente. Chiamato alle armi il 6 dicembre viene assegnato al 5° Rgt. Art. da Campagna. Il 28 maggio 1916 raggiunge il territorio dichiarato in stato di guerra assegnato all 31ª batteria della Pesante Campale.
Il 25 settembre rimane ferito in combattimento al polso e ginocchio destro ed è inviato all'ospedale militare per cure. Il 5 dicembre, dimesso, è inviato in licenza di convalescenza fino al 25 gennaio 1917 quindi rientra al Deposito.
Il 5 maggio 1917 viene trasferito all'Accademia Militare di Torino per frequentare il corso obbligatorio per la nomina a Sottotenente di artiglieria. Il 18 agosto, dichiarato non idoneo, lascia l'Accademia e rientra al 5° Rgt. Art. da Campagna.
Il 1° settembre, proposto per il corso allievi ufficiali di fanteria, viene inviato alla Scuola allievi ufficiali del 1° Corpo d'Armata. Promosso aspirante il 1° gennaio 1918 viene destinato in servizio di prima nomina al Battaglione “Feltre”
del 7° Reggimento Alpini, rimanendo nello stesso reparto fino al termine
della guerra. Il 14 aprile 1918 è promosso Sottotenente.
Viene congedato il 24 maggio 1919 dal Deposito del 7° Rgt. Alpini, dove svolge servizio "in tempo di pace" con il grado di Tenente e rientrato alla vita civile, completa
gli studi universitari presso la Regia Scuola Superiore di Commercio in Venezia.
Nel 1926 giunge a Rimini quale nuovo giovane Direttore di Banca della Cassa
di Risparmio e subito si iscrive quale socio effettivo "individuale" della Sezione bolognese
romagnola.
il suo indirizzo di socio della Sezione nel 1928 |
Non si conosce quale sia stata la sua effettiva partecipazione alle
varie manifestazioni e raduni alpini, di certo non a livello di “comando”,
infatti il suo nome non compare nelle cronache sezionali, egli è ancora
uno dei tanti giovani ufficiali degli alpini reduce di guerra.
Sull'Annuario degli Ufficiali in congedo dell'anno 1927 viene indicato che è trasferito per residenza in forza al Distretto militare di Forlì (dal quale dipende Rimini). |
Rimane a Rimini fino al giugno 1935, quando lascia Rimini e la Romagna
per ragioni professionali chiamato ad assumere incarichi direttivi
in Istituti di Credito nel Veneto. Belluno, Mantova, Vicenza e Verona
dove si stabilisce definitivamente quale direttore generale e porta l'iscrizione di socio effettivo nella Sezione di Verona.
Sempre nel 1935 viene promosso Capitano.
(a sinistra l'annuncio che compare su L'Alpino del 1° luglio 1935)
Nel 1937 si legge su L'ALPINO del 1° aprile che è stato nominato Sindaco dell'Ente Opere Assistenziali di Verona.
Nel secondo
dopoguerra lo ritroviamo fra i primi ad essere convocato dal Presidente
Nazionale On. Ivanoe Bonomi per ricostituire il Direttivo Nazionale
della rinata Associazione Nazionale Alpini.
Balestrieri,
presidente nazionale,
nel suo saluto in
occasione dell’Adunata
Nazionale
Alpini di Roma del
1954. |
Nella
prima assemblea dei presidenti di Sezione dell’ottobre 1946 accetta
di entrare nel Comitato Centrale provvisorio. Viene quindi confermato
consigliere nazionale con le elezioni che si svolgono in occasione
della prima assemblea dei delegati sezionali del marzo 1947. Nel 1948
accetta anche di assumere la presidenza della Sezione di Verona,
incarico che mantiene per trent’anni. Nel febbraio 1950, riconfermato
nel direttivo nazionale, viene nominato vice presidente nazionale.
All’indomani
dell’Adunata Nazionale di Gorizia dell’aprile 1951, con l’improvvisa
morte del presidente nazionale in carica On. Ivanoe Bonomi, si rende
disponibile e viene eletto dall’assemblea straordinaria dei delegati
quale nuovo presidente nazionale. Oratore fluido e penetrante, riesce
a trasmettere la sua esultanza di essere alpino fra gli alpini, senza
superbia, sedendosi accanto allo sconosciuto semplice socio, al bocia
in armi, che al congedo invita a farsi socio, non disdegnando gli
inviti a locali raduni dei Gruppi. Sotto la sua guida l’Ass. Naz. Alpini ritrova
impulso e raggiunge la quota di centomila iscritti. Nel 1956, ritenendo
concluso il suo mandato non rinnova la disponibilità, preferendo rientrare,
dedicandosi a tempo pieno, alla “sua” fiorente Sezione di Verona.
Nel
1978, gli acciacchi della non più giovane età cominciano a farsi sentire,
si congeda anche da presidente di Sezione che continua comunque a
frequentare fino a quando le sue condizioni di salute glielo permettono.
Il 1° luglio
del 1987 il cuore alpino di Mario Balestrieri si ferma.
|