soci illustri della Sezione bolognese romagnola
Il presidente onorario Generale di Corpo
d’Armata Emilio Battisti
di Giuseppe Martelli
pubblicato il 15 agosto 2003
Nel
corso della sua storia, che parte dal 18 ottobre 1922, la Sezione
bolognese romagnola ha annoverato fra i propri soci figure che
pur non essendo nate sul territorio, hanno apportato con la loro iscrizione
come soci, prestigio ed orgoglio.
Fra
questi va certamente ricordato il Gen. Emilio Battisti che
è stato presidente onorario a vita della sezione dal 1952 al
1971.
Nel
novembre 1952 la sezione, che ricorda con diverse celebrazioni il
trentennale di costituzione, si arricchisce di un nuovo quanto illustre
socio: il Generale di Corpo d’Armata Emilio Battisti, il leggendario
comandante della Divisione Alpina “Cuneense” sul fronte russo, reduce
da cinque guerre e di sette anni di prigionia in Russia. Lasciando
il servizio attivo quale comandante del Nucleo Comando della 3ª Armata
in Bologna, invia una semplice lettera al presidente di sezione Gustavo
Zanelli che ha come oggetto la “domanda di ammissione a socio effettivo”.
E’ una lettera carica di umanità in cui Battisti traccia un bilancio
della sua avventurosa vita militare e chiede, con grande e ammirevole
modestia, …di presentare al consiglio direttivo la mia candidatura
per entrare nella grande famiglia degli alpini in congedo.
Così,
in punta di piedi, diventa socio effettivo apportando con la sua presenza,
oltre al prestigio della sua grande personalità, anche l’insegnamento
di quella “modestia alpina” che caratterizza il suo carattere. Schivo
ad ogni carica direttiva, pregato con insistenza, accetta di essere
nominato presidente onorario e svolge un’intensa vita di sezione presenziando
a tutte le manifestazioni associative, dove ha, meritatamente il posto
d’onore.
La
sua è una vita carica di storia. Una vita trascorsa con la divisa
ed il cappello alpino.
Ci
limiteremo a conoscerlo nei fatti più salienti, quasi una fredda cronaca
che si contrappone alla sua grande umanità ed al calore del suo concetto
di “Patria” amata e servita per tutta la vita. A chi lo ha conosciuto
non occorrono altre parole, ai giovani d’oggi questa semplice
biografia.
Emilio
Battisti nasce a Milano il 22 dicembre 1889. Dopo aver frequentato
la Scuola Militare di Modena e nominato Sottotenente nel 1910, viene
assegnato prima al Btg. "Morbegno" poi al Btg. “Vestone” sempre del 5° Rgt. Alpini partendo pochi mesi
dopo per la Campagna di Libia (1911-1913) dove guadagna le prime decorazioni,
due croci di guerra al valore militare. Nel corso della prima Guerra
Mondiale con il grado di Capitano comanda la 241^ compagnia del Btg.
“Val Baltea” del 4° Rgt. Alpini quindi viene destinato al Btg. alpini "Val Chiese" del 5° Rgt. alpini. Promosso al grado di Maggiore dall’ottobre
1917 comanda il Btg. sciatori “Monte Pasubio” del 6° Rgt. Alpini. Partecipa alle battaglie sui fronti
del Merzli, Vodil, Adamello, Corno di Cavento, ecc. meritando una
medaglia d’argento e una di bronzo. Catturato nel novembre 1917 al Corno di Cavento dopo strenua difesa, riacquista la libertà dopo un anno di prigionia. Rientrato in Italia viene assegnato al al 1° Raggruppamento Alpini per assumere il comando del Btg. alpini "Morbegno" del 5° Rgt. alpini. La sua “alpinità” è confermata
nell’aderire alla nascita dell’Associazione Nazionale Alpini, che
avviene a Milano l’8 luglio 1919, della quale è fra i soci fondatori
come risulta nell’archivio della Sede Nazionale. Nel 1923 lascia temporaneamente gli Alpini in quanto assegnato alla Divisione Militare di Torino e dal 1926, promosso Ten. Col. è trasferito al Corpo di Stato Maggiore. Nel maggio 1935 indossa nuovamente il cappello alpino
per assumere il comando del 7° Rgt. Alpini della Divisione
“Pusteria” ed il 6 gennaio 1936, con il grado di Colonnello, parte per la guerra d’Etiopia. Durante la Campagna emergono
ancora le sue grandi doti di comandante e rientra nel 1937 con una
medaglia di bronzo. Come un diario giornaliero, oggi divenuta preziosa
testimonianza storica, invia per tutto il periodo lunghi articoli
al giornale “L’Alpino” che regolarmente pubblica. Questa “cronaca”
verrà raccolta in un libro dal titolo Il 7° Alpini in Africa Orientale,
pubblicato a cura della Sede Nazionale, dove compaiono caricature
e vignette realizzate dallo stesso Battisti. Parte quindi per la guerra
di Spagna (1938-1939) al comando della Divisione Legionaria “XXIII
Marzo” e poi delle “Frecce Verdi” meritando due medaglie d’argento
e la promozione a Generale di Brigata per “meriti di guerra”.
il Gen. Battisti, al centro,
sul fronte russo
nel 1942 in
visita al Btg. Alpini "Saluzzo".
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Con
l’entrata in guerra dell’Italia nel giugno 1940 viene nominato Capo
di Stato Maggiore del Gruppo Armate Ovest e partecipa alle operazioni
sul fronte francese. Nel marzo 1941 assume il comando della Divisione
Alpina “Cuneense” impegnata sul fronte greco-albanese poi nel luglio
1942 parte per il fronte russo. Qui condivide la sorte dei suoi alpini
rifiutando di salire sull’aereo, messo a disposizione dal comando
tedesco, per porlo in salvo durante il drammatico ripiegamento del
gennaio 1943. Nella notte tra il 26 e 27 gennaio il reparto comando
della Divisione viene accerchiato definitivamente e, fallito ogni
tentativo di aprirsi un varco, tutti i componenti cadono prigionieri.
Sette anni dura la sua sofferta prigionia fra carcere duro e campo
di concentramento.
Rimette
piede sul suolo italiano il 15 maggio 1950.
Promosso
Generale di Corpo d’Armata assume prima il comando del VI Comiliter
poi nel 1952 è nominato presidente del Consiglio Superiore delle Forze
Armate e comandante del Nucleo 3ª Armata in Bologna.
inedita immagine del Gen. Battisti nelle inconsuete funzioni di
giudice di partenza ad una gara automobilistica del bolognese.
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la
tomba del Gen. Battisti al Sacrario
della “Cuneense” a
Colle di Nava. |
Il
22 dicembre lascia definitivamente l’Esercito ed entra come socio
effettivo nella Sezione bolognese romagnola, della quale viene
nominato presidente onorario a vita. Con grande impegno e dedizione,
per nove anni partecipa alle Adunate Nazionali Alpini come ai raduni
di gruppo, alle commemorazioni nazionali come nei piccoli paesi fino
al 23 novembre 1971, quando muore a Bologna.
All’illustre
Generale vengono tributati i massimi onori con la promessa di accedere,
appena possibile, alle sue volontà: essere sepolto tra i suoi alpini
della “Cuneense”. Il suo desiderio viene realizzato dodici anni dopo.
Domenica 3 luglio 1983 le sue spoglie vengono inumate nel Sacrario
di Colle di Nava (Imperia) dedicato ai caduti della “sua” Divisione
Alpina “Cuneense”.
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