Ogni tanto, raffinando con l'esperienza le ricerche storiche, emergono nomi che hanno dato lustro alla nostra storia. Fra questi ho scoperto che il futuro Ministro del Regno On. Leonida Bissolati ha risieduto per un certo periodo a Bologna. Oggi
ricollochiamo anche questa bella figura nella storia del nostro territorio, ritenendo cosė di onorarne la personale degna memoria e quella dei tanti che hanno indossato ed onorato le fiamme verdi e la penna nera.
Leonida Bissolati, figlio naturale non riconosciuto, battezzato Leonida Bergamaschi (cognome della madre) nasce a Cremona il 20 febbraio 1857. Adottato all'età di 18 anni da Stefano Bissolati, ex sacerdote che aveva rinunciato all'abito talare divenendo poi direttore della biblioteca comunale, che gli impone il suo cognome che diventa così Bissolati-Bergamaschi. A Cremona svolge tutti gli studi fino al Liceo poi si trasferisce a Bologna dove frequenta la nostra Università nella facoltà di Giurisprudenza e vi consegue la laurea l'11 luglio 1877 a solo ven'anni.
Rientra quindi nella città natale dove svolge la professione di avvocato e, avvicinato alla politica, pubblica numerosi articoli su riviste e quotidiani. Nel 1880 viene eletto consigliere comunale nelle file dei radicali, quasi subito lasciati, per aderire al nuovo Movimento Socialista, rivestendo incarichi nell'Assesorato all'Istruzione.
Nel 1885 sposa Ginevra Goggi che purtruppo pochi anni dopo, nel 1894, muore di tisi. In seguito ed in libera unione ha una nuova compagna, Carolina Cassola, che poi regolarmente sposa nel 1913.
L'impegno polito lo vede fra i promotori fra il 1889 ed il 1895 delle agitazioni contadine e le lotte sociali per ottenere migliori condizioni di vita nelle campagne. Sempre nel 1889 fonda il giornale "L'Eco del Popolo" che diventa l'organo locale del Partito Socialista Italiano. Nel dicembre 1896 viene nominato direttore del giornale "L'Avanti" organo ufficiale del Partito, firmando il primo editoriale del primo numero del nuovo giornale.
Al VII Congresso Socialista che si svolge al teatro comunale di Imola nel settembre 1902 (città dove era nato Andrea Costa fondatore con altri politici del Partito Socialista) è fra i presenti assieme al collega Ivanoe Bonomi.*
Nel 1903 lascia la direzione del giornale "L'Avanti" per poi riprenderla per il triennio 1908-1910. In quest'ultimo periodo ha fra i collaboratori il deputato socialista Ivanoe Bonomi.*
Alle elezioni politiche del 1895 si candita come deputato per il collegio di Pescarolo ed Uniti, Comune della provincia di Cremona, elezione vinta al ballottaggio ma poi annullata dalla giunta delle elezioni. Nelle successive elezioni del 1897 vince al primo turno ed entra in Parlamento per il Partito Socialista Italiano. Nel febbraio 1912, vota a favore della campagna coloniale italiana in Libia ed il partito prima lo costringe alle dimissioni poi pochi mesi dopo viene espulso. Questo non lo allontana dalla scena ed impegno politico e nel luglio fonda assieme ad Ivanoe Bonomi* ed Agiolo Cabrini il Partito Riformista Socialista Italiano.
Con gli eventi del 1914 che portano alla Grande Guerra ed all'entrata dell'Italia il 24 maggio 1915, si schiera apertamente con gli interventisti e per dimostrare il suo pieno convincimento, a 58 compiuti lascia il seggio parlamentare ed il 27 maggio si arruola volontario. Assegnato come "recluta" al 4° Rgt. Alpini, viene promosso al grado di Sergente, guadagnandosi ben due medaglie d'argento sul campo. La prima così motivata "Benchè due volte ferito, continuava a combattere, e, con fermezza di animo e con nobile esempio, rincorava gli alpini a perseverare nella lotta." Monte Nero, 21 luglio 1915.
La seconda, guadagnata quasi un anno dopo, porta altrettanta degna motivazione "Giunto sulla fronte in un momento di situazione assai critica ed in località intensamente battuta dall'artiglieria nemica, portatosi, col generale comandante, sulla estrema linea di difesa, contribuì, con la sua presenza e con il suo mirabile contegno calmo e sereno, a tener alto il morale della truppa ed a far si che la posizione fosse saldamente occupata e tenuta." Campiello*, 30 maggio 1916.
Per i postumi delle gravi ferite riportate sul Monte Nero nel luglio 1915 viene dichiarato inabile alle fatiche di guerra. Congedato è richiamato in Parlamento nell'estate del 1916 e nel novembre 1917 è nominato Ministro dell'Assistenza Militare e Pensioni di Guerra, incarico che svolge fino al 28 dicembre 1918, quanto per insorti contrasti interni di partito si dimette da parlamentare. Con le successive elezioni del novembre 1919, si ricandita nel suo collegio di Cremona e viene nuovamente eletto, ma in altro partito.
Dopo qualche anno cominciano ad insorgere problemi di salute che lo portano ad essere ricoverato in ospedale dove nel maggio 1920 viene operato. Purtroppo per insorte complicazioni post-operatori muore pochi giorni dopo, esattamente il 6 maggio ed è sepolto nel cimitero del Verano a Roma.
Bissolati in primo piano a sinistra, con i gradi di Sergente
sull'avambraccio. |
da " il Resto del Carlino" del 28 maggio 1915 |
Lapide a Leonida Bissolati
a Pescarolo sulla quale si legge
questa dedica:
LEONIDA BISSOLATI
cavaliere dell'ideale
assertore solo dei doveri
e dei diritti delle plebi
anima grande di apostolo e patriota
che
col pensiero e con l'azione
affermò
i sovrani e secolari diritti dell'Italia
sullo straniero
PESCAROLO
orgoglioso di averlo avuto
suo fedele rappresentante
al parlamento nazionale
a perenne memoria
e a perenne ammaestramento
dedica
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Lapide a Leonida Bissolati
a Cremona, sulla quale si legge
questa dedica:
LEONIDA BISSOLATI
assertore magnanimo
dell'idealità socialista
la città
ridesta a tempi nuovi
1857-1920
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Della sua esperienza militare di guerra negli alpini, ha scritto e pubblicato nel luglio 1916 un libro di memorie "Diario di Guerra, i taccuini del soldato-ministro", libro qui a fianco riprodotto nella copertina originale del 1916.
note:
*Ivanoe Bonomi, vedi pagina biografica in questo sito al link : Bonomi Ivanoe
* Campiello, frazione in località montana del comune di Levico Terme (Trento).
Sul nostro territorio, nelle città di Budrio, Cesena e Rimini, vi è intitolata una via L. Bissolati.