residenti illustri nel territorio bolognese romagnolo

il violoncellista di fama internazionale : Sottotenente degli alpini Arturo Bonucci

di Giuseppe Martelli

pubblicato il 1° febbraio 2025

Nel rileggere la storia alpina a tutto campo, nella quale si ritrovano costantemente fatti e curiosità legate al territorio bolognese romagnolo che meritano di essere ricollocate nella nostra memoria, è emersa la figura di questo grande violoncellista e del suo trascorso bolognese (per scelta).

 

Arturo Bonucci nasce a Roma il 19 aprile 1894.

Pochi anni dopo si trasferisce a Bologna dove frequenta il Liceo classico "Minghetti" e contemporaneamente il Conservatorio di Musica "Giovanni Battista Martini" (fino al 1942 Liceo musicale), diplomandosi in violoncello nel 1912.
Appena diplomato inizia la carriera di concertista solista in Germania e in Inghilterra, riscuotendo ovunque successi. Entra poi a far parte come violoncellista del Quartetto Bolognese, insieme con Federigo Sarti (primo violino), Adolfo Massarenti (secondo violino) e Angelo Consolini (viola), prendendo il posto del suo maestro Francesco Serato che ne aveva stabilito la sostituzione. Con tale complesso tiene numerosi concerti in Italia e in Austria, qui fino allo scoppio della 1ª guerra mondiale il 28 luglio 1914.

Chiamato alle armi per mobilitazione dal Distretto militare di Roma dove è ancora iscritto nel gennaio 1915 (il suo ruolo non è presente nel Distretto di Bologna), viene promosso d'ufficio Sottotenente di Milizia territoriale ed assegnato in servizio di prima nomina al 7° Rgt. Alpini.

Il 24 maggio, con la nomina a Sottotenente, raggiunge il territorio dichiarato in stato di guerra.

Nei primi mesi del 1916 chiede di passare alla nuova arma del Corpo Aeronautico quale pilota. Dopo aver frequentato l'apposito corso alla scuola di Paassignano sul Trasimeno (Perugia) e nominato Tenente pilota, viene assegnato in servizio (mantenendo lo status di ufficiale alpini di milizia territoriale), alla 257ª Squadriglia Idrovolanti dislocata all'Idroscalo di Brindisi e da maggio trasferita sul pontile di Valona (Albania) per collaborare allo sbarramento del Canale d'Otranto.

Nello stesso anno 1916, pur essendo al fronte, viene nominato insegnante di violoncello al liceo musicale di Bologna, che diventerà effettivo dal 1919 dopo il congedo.

Per le ardite azioni alle quali partecipa da maggio a dicembre 1917, viene decorato dal Regio Esercito di medaglia d'argento al valor militare come Tenente alpini di milizia territoriale così motivata :
"Pilota di idrovolante di grande attività, ha eseguito numerose ricognizioni di grande interesse militare su munita base nemica; ha eseguito parecchi bombardamenti su obiettivi militari nemici, spingendosi talvolta a notevole distanza entro terra, rimanendo esposto ad intenso fuoco antiaereo; ha eseguito numerose fotografie, alcune delle quali a quota bassissima. In ogni occasione ha dimostrato alto spirito offensivo, ardimento, tenacia eccezionale, ottime qualità aviatorie e militari". Basso Adriatico, maggio-dicembre 1917.

Nel gennaio 1918 con la promozione a Capitano alpini di milizia territoriale viene nominato comandante di squadriglia ed assegnato alla (a) 91ª Squadriglia aeroplani da caccia dislocata nella base operativa di Quinto (Treviso).
Nuovamente, per le ardite azioni alle quali partecipa da gennaio a luglio 1918, viene decorato dal Regio Esercito di una seconda medaglia d'argento al valor militare cosè motivata :
"Ardito pilota d'idrovolante, comandante di squadriglia, ha dato costante prova di alte qualità militari ed aviatorie di grande audacia, portando parecchie volte la sua squadriglia a bombardare importanti obbiettivi militari nemici, nonostante il violento ed aggiustato fuoco antiaereo. Ha eseguito inoltre ricognizioni e fotografie di alto interesse militare, talvolta a bassa quota, incurante sempre del concentrato tiro avversario, compiendo anche delicate e pericolose missioni speciali, ed, in una occasione, mitragliando a corta distanza una nave da guerra nemica, e gli idrovolanti che la scortavano". Basso Adriatico, gennaio luglio 1918.

Il "sommo poeta" Gabriele d’Annunzio gli dedicherà il distico «O mio Bonucci che sapiente hai l’orecchio / al tono del motore e a quel del violoncello». 

Conclusa la guerra il 4 novembre 1918, viene collocato in congedo nel gennaio 1919 e rientra a Bologna.

In tasca ha già la nomina a titolare effettivo senza concorso, per espressa designazione del maestro uscente prof. Francesco Serato, nel Liceo musicale di Bologna fino al 1923. Successivamente è anche Accademico della Filarmonica di Bologna e dal febbraio 1925 al 1930 membro del Trio Italiano e poi dal 1930 al 1940 del Quartetto di Roma.

Ottenuta la residenza a Bologna viene iscritto nel 1926 al Distretto militare di Bologna nel ruolo degli ufficiali in congedo ed assegnato, in caso di richiamo, come Capitano al Magazzino del Batt. Alp. "Pieve di Cadore" del 7° Rgt. Alpini.


dal bollettino delle nomine del gennaio 1927

 

 

 

Nel 1934 l'Accademia musicale "Chigiana" di Siena lo elegge professore del corso di perfezionamento di violoncello, magistero tenuto fino al 1943, interrotto dalla sua partecipazione alla seconda guerra mondiale nel giugno-novembre 1940.

Spinto dalla sua grande passione per il volo, ottiene il comando della squadriglia di Valona durante la guerra civile spagnola meritandosi l’appellativo di «azzurro violoncellista»


il Quintetto Boccherini, da lui fondato nel 1949.
Bonucci è il primo seduto a destra, al centro la
moglie Pina Carminelli.

Dal 1938, già consigliere dell'Accademia di Santa Cecilia a Roma, gli viene affidato il corso di perfezionamento di musica d'insieme, posto che occupa fino alla morte, alternando la sua attività di docente con quella di concertista.

Dal 23 marzo 1939 nominato deputato entra in parlamento quale membro della corporazione delle professioni e delle arti, rimanendo in carica fino al 2 agosto 1943, quando conclude il mandato a seguito dei noti eventi politici.

Nel giugno 1940 con l'entrata in guerra dell'Italia, viene richiamato come Tenente Colonnello pilota passato effettivo nella Regia Aeronautica ed assegnato ad una Squadriglia da bombardamento terrestre che opera prima sul fronte francese poi su quello libico-egiziano della Marmarica.
Ancora una volta, per le ardite azioni alle quali partecipa viene nuovamente decorato al valor militare ma dalla dalla Regia Aeronautica con la medaglia di bronzo così motivata :
"Capo equipaggio di apparecchio da bombardamento terrestre partecipava a numerose azioni belliche dimostrandosi sempre audace combattente. In una azione contro rilevanti forze navali nemiche nonostante l'intenso fuoco antiaereo e l'attacco di tre caccia nemici levatesi in volo da una portaerei, con serenità, alto senso del dovere e ardimento portava a termine la missione. Cielo del Mediterraneo e della Marmarica, giugno-settembre 1940. (regio decreto 14 marzo 1941).

Posto nuovamente in congedo a fine anno 1940 riprende l'attività di deputato e docente in varie Accademie di musica.

Nel dopoguerra (1949) fonda il Quintetto Boccherini, con la violinista Pina Carmirelli, sua seconda moglie, Nerio Brunelli (secondo violoncello), Luigi Sagrati (viola) e Francesco Olivieri (secondo violino) ed il Quartetto Carminelli (1954), insieme con la moglie (primo violino), Montserrat Cervera (secondo violino) e Luigi Sagrati.

In alcune enciclopedie biografiche così viene ricordato :

Violoncellista di fama internazionale, fu ammirato in Europa, in Egitto e nelle Americhe per il suo profondo sentimento d'arte e "per il suo meccanismo trascendentale" (Schmidl). Come membro dei complessi italiani di musica strumentale già citati, la sua carriera rievoca "tutto un lungo periodo, particolarmente felice, del concertismo italiano" (Boni), sia per l'eccellenza degli interpreti sia per la diffusione e la conoscenza all'estero, nel secondo quarto del presente secolo, delle nuove musiche italiane che tali complessi hanno promosso. Insegnante di alto valore, ebbe fra i suoi allievi L. Silva, M. Brunelli, G. La Volpe, L. Filippini, ecc. Curò la revisione e la trascrizione di musiche di vari autori, specialmente del XVIII secolo, lasciando inoltre composte per il suo strumento musiche di carattere didattico, come un fascicolo di Capricci e due volumi di Studi per violoncello solista, che furono editi a Bologna da F. Bongiovanni, e vari pezzi per concerto. Collaborò con i più famosi musicisti italiani e la sua ricca discografia comprende le registrazioni realizzate con i vari complessi menzionati. Accademico della Filarmonica di Bologna e Accademico di Santa Cecilia, suonava un prestigioso strumento del maestro liutaio Andrea Guarneri.


Una delle sue ultimi immagini.....

Deceduto a Roma l'11 gennaio 1964.

 


(a) Alla 91ª Squadriglia aeroplani da caccia apparteneva il famoso asso romagnolo Magg. Francesco Baracca da Lugo di Romagna il 9 maggio 1888, caduto sul Montello a Nervesa il 19 giugno 1918, Medaglia d'Oro "alla memoria".....