curiosità varie sugli alpini bolognesi romagnoli
il nostro contributo alla gestione del Rifugio
Contrin
di Giuseppe Martelli
pubblicato il 1° settembre 2004
Da Alba
di Canazei nella Val di Fassa parte il sentiero che porta
al Rifugio Contrin (di proprietà dell’Ass. Naz. Alpini) a
quota 2016 ai piedi della Marmolada. Il rifugio, realizzato
nel 1897 dalla Società Alpinisti di Norimberga, ospitò all’inizio
della guerra 1915-18 il comando austriaco della Val Contrin
mentre nei versanti opposti vi erano i comandi italiani e
reparti alpini fra i quali la 206ª compagnia comandata dal
tenente Arturo Andreoletti (futuro fondatore e Presidente
nell’Ass. Naz. Alpini) il quale, pratico della zona, chiese ed ottenne
l’ordine di distruggere il rifugio-comando. Il 6 settembre
1915 l’edificio, fatto segno di un pezzo dell’artiglieria
da montagna, saltava in aria. Al termine del conflitto i ruderi
del rifugio furono donati dallo Stato italiano alla S.A.T.(Società
Alpinisti Trentini) che provvide ai primi lavori di ricostruzione.
Nel 1921 la S.A.T. a sua volta donò il rifugio all’Associazione
Nazionale Alpini, presieduta in quel periodo da Arturo Andreoletti,
proprio quel tenente che nel corso della guerra ne aveva indicato
la distruzione. Dopo un radicale intervento di ricostruzione
rendendolo funzionante, venne inaugurato con solenne cerimonia
il 15 luglio 1923.
Il
28 giugno 1928 viene nominato dall’autorità politica quale Commissario
straordinario dell’Ass. Naz. Alpini, il bolognese deputato al Parlamento
Angelo Manaresi valoroso ufficiale degli Alpini nella guerra
15-18. Pochi giorni dopo sale al Contrin e nell’occasione propone
il progetto di realizzare un secondo rifugio “dei lupi” ed una
chiesetta-cappella, aprendo personalmente una sottoscrizione.
il progetto della “Città
di Contrin” sviluppato
da Bontadini,
pubblicato su
L’Alpino
del 1° settembre 1929
|
Per
diversi mesi compare sulle pagine del giornale L’ALPINO il resoconto
della sottoscrizione, dove si legge fra l’altro che la Sezione
Bolognese Romagnola su iniziativa delle sue Patronesse ha offerto
per la chiesetta la campana di bronzo dedicata ai Caduti in
guerra. Nella primavera del 1929 iniziano i lavori, su progetto
dell’architetto Ernesto Bontadini, ed il 1° settembre si svolge
con solenne manifestazione l’inaugurazione della ribattezzata
“Città di Contrin”. Il 27 settembre 1936 con appropriata cerimonia
viene dedicato il secondo rifugio al sottotenente Efrem Reatto
medaglia d’oro alla memoria nella campagna d’Abissinia. Ogni
anno, fin dal 1929, il Presidente Manaresi vi promuove nel mese
di luglio un incontro (obbligatorio) con il Consiglio Direttivo
Nazionale, tutti i Presidenti di Sezione e con un caldo invito
allargato ai soci e famiglie. Questa consuetudine finisce con
l’entrata in guerra dell’Italia nel giugno 1940. Nel dopoguerra,
pur continuando nella sua normale attività di rifugio, non si
svolgono più incontri alpini a livello nazionale. Nel 1983,
esattamente il 24 e 25 settembre, su proposta della Sezione
di Trento, accolta con entusiasmo dall’allora Presidente
Nazionale Vittorio Trentini (bolognese) la sede nazionale promuove
il 1° Pellegrinaggio Nazionale al Contrin, un appuntamento che
si perpetua ogni anno nel periodo giugno-luglio. Dal 1985 il
rifugio principale è dedicato al presidente nazionale Franco
Bertagnolli (dal 1972 al 1981). L’amministrazione del rifugio
è sempre stata curata dalla sede nazionale attraverso un’apposita
Commissione che contratta la conduzione del complesso con un
gestore. Nel secondo dopoguerra ha ospitato tre volte la riunione
del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Ass. Naz. Alpini, nel luglio 1965,
nel giugno 1988 e nel giugno 2002.
Il
contributo dei bolognesi romagnoli
E’
storia lontana nel tempo ma è pur sempre storia del Rifugio Contrin,
che annovera anche il contributo dei bolognesi romagnoli, ricordati
nell’ordine cronologico del loro ingresso-nomina nella Commissione
di gestione:
Sandro
Stagni, Gino De Vecchi, Alberto Veronesi, Gaetano Berti, Giacomo
Bosio, Don Andrea Balestrazzi, Mario Zanotti.
da L’ALPINO del 15 aprile 1930
|
documento
tratto dal libretto "La forza del 10° "
al 30 giugno 1931 Roma, Edizioni de L’ALPINO
|
documento
tratto dal libretto "La forza del 10°"
al 30 settembre 1934 Roma, Edizioni de L’ALPINO
|
|
Alessandro
Stagni (Sandro)
è il personaggio certamente più di rilievo. Nato a Bologna,
ufficiale in guerra nel 5° Rgt. Alpini, promotore e fondatore
nel 1922 della Sezione Bolognese Romagnola della quale è stato
presidente dal 1927 al 1930 e dal 1934 al 1938. Con la nomina
nel giugno 1928 di Manaresi a Commissario straordinario, Stagni
è fra i primi ad essere convocato per formare il nuovo direttivo
nazionale dell’ANA del quale ne verrà confermato consigliere
dal maggio 1929. Si legge sulle cronache de L’ALPINO che Stagni
è fra accompagnatori nella prima visita nel luglio 1928 di Manaresi
al Contrin ed in tale occasione accetta la proposta di presiedere
la Commissione autonoma di gestione del Contrin. Nel maggio
1929 viene ufficializzata la sua nomina a Presidente della Commissione,
nomina modificata nel 1932 nell’altisonante “Podestà della Città
di Contrin”. Questo incarico, che svolge con solerte dedizione,
lo vede impegnato fino al marzo 1946 quando, per ovvie ragioni
“politiche” rassegna le dimissioni e nell’incarico subentra
il milanese Giuseppe Reina, già presidente nazionale nel 1925
che trasferito a Bologna per ragioni professionali, nel biennio
1926-27 diventa il secondo presidente della nostra Sezione.
|
|
Gino De Vecchi,
nato a Lendinara, Rovigo, residente a Bologna, Roma, Forlì e ancora Bologna, ufficiale
in guerra nel 6° Rgt. Alpini, eletto nel 1922 dall’assemblea
costitutiva della Sezione nel primo consiglio direttivo
e riconfermato fino al 1934. Dal 1930 al 1934 è il quarto
presidente di Sezione. Nel febbraio 1930 viene chiamato
da Manaresi a far parte della Commissione Contrin, incarico
che svolge fino al settembre 1943.
|
|
Alberto Veronesi,
nato a Firenze, residente a Bologna, ufficiale medico in guerra nell’8° Rgt.
Alpini, fondatore nel 1922 della Sezione Bolognese Romagnola
della quale ne è consigliere dal 1929 al 1942 e presidente
dal 1938 al 1940 e nel 1941-42. Nel febbraio 1930 viene
chiamato da Manaresi a far parte della Commissione Contrin,
incarico che svolge fino al settembre 1943.
|
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Gaetano Berti,
nato a Bologna, ufficiale in guerra nel 2° Rgt. Alpini,
promotore e fondatore nel 1922 della Sezione Bolognese Romagnola
della quale ne è consigliere dal 1926 al 1931. Nel febbraio
1930 l’amico Manaresi, con il quale ha condiviso gli studi,
l’università e la passione per la montagna, lo nomina nella
Commissione del Contrin. Purtroppo per causa di malattia
contratta in guerra muore il 14 aprile 1931. Alla sua memoria
venne intitolato nell’agosto 1933 il rifugio di Passo Ombretta
nel massiccio della Marmolada, che faceva parte di un complesso
delle “baracche di guerra”. Per molti anni il rifugio è
stato attivo e funzionale, poi nel secondo dopoguerra un
po’ dimenticato ed alcune frane lo hanno reso inagibile.
|
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Giacomo Bosio, nato a Moncalieri, Torino, poi residente a Ravenna, da Caporale a Sergente a Maresciallo Aiutante di Battaglia quindi ufficiale in guerra nel 3° e 7° Rgt. Alpini, fondatore nel 1929 e primo capogruppo fino al 1932
del gruppo alpini di Ravenna. Nel biennio 1931-32 è nominato
anche consigliere sezionale. Nel febbraio 1931 viene chiamato
da Manaresi a far parte della Commissione Contrin, incarico
che svolge fino al febbraio 1934.
|
|
Don Andrea Balestrazzi,
nato a Monteveglio, Bologna, ufficiale in guerra nel 5° Rgt.
Alpini, poi sacerdote dal 1920 a Bologna. Con la nascita della Sezione
è eletto cappellano sezionale dal 1923 e nominato consigliere
sezionale dal 1929 al 1939. Nel febbraio 1934 Manaresi lo chiama
a far parte della Commissione Contrin, incarico che svolge fino
al settembre 1943 e della Città di Contrin ne è il cappellano.
|
|
Mario Zanotti,
nato a Casalecchio di Reno, Bologna, ufficiale medico in servizio
di prima nomina nel biennio 1926-27 all’8° Rgt. Alpini. Iscritto
nel 1932 alla Sezione ne diviene consigliere sezionale dal 1932
al 1936. Nel febbraio 1934 Manaresi lo chiama a far parte della
Commissione Contrin, incarico che svolge fino al settembre 1943
e della Città di Contrin ne è il medico.
|
Nel corso
delle ricerche è emerso un altro legame-curiosità.
Si legge
infatti su L’ALPINO del 15 luglio 1931 nell’articolo firmato IL PODESTA’ DI CONTRIN (Sandro Stagni), che il
Podestà (Sindaco) di Bologna Sig. Berardi si è recato in visita
alla Città degli Alpini portando come dono una bella
statua in bronzo che riproduce fedelmente il “Nettuno”, famoso
simbolo della città, sulla quale è incisa la dedica:
“Bologna
- Allo spirito già richiamato dal sacro bronzo della vicina cappella,
qui parli alle ardimentose giovanili energie col geniale simbolo
della vetusta bellezza”
(dalla dedica si capisce che fa riferimento al bronzo
della campana donata dalla Sezione bolognese romagnola alla chiesetta-cappella)
Nell’articolo
compare anche il simpatico disegno qui riprodotto con la sua didascalia.
Il
Nettuno del Gianbologna…trasferito ai piedi della Marmolada
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il nostro contributo alla gestione del Rifugio
Contrin
di Giuseppe Martelli
pubblicato il 1° settembre 2004
Da Alba
di Canazei nella Val di Fassa parte il sentiero che porta
al Rifugio Contrin (di proprietà dell’Ass. Naz. Alpini) a
quota 2016 ai piedi della Marmolada. Il rifugio, realizzato
nel 1897 dalla Società Alpinisti di Norimberga, ospitò all’inizio
della guerra 1915-18 il comando austriaco della Val Contrin
mentre nei versanti opposti vi erano i comandi italiani e
reparti alpini fra i quali la 206ª compagnia comandata dal
tenente Arturo Andreoletti (futuro fondatore e Presidente
nell’Ass. Naz. Alpini) il quale, pratico della zona, chiese ed ottenne
l’ordine di distruggere il rifugio-comando. Il 6 settembre
1915 l’edificio, fatto segno di un pezzo dell’artiglieria
da montagna, saltava in aria. Al termine del conflitto i ruderi
del rifugio furono donati dallo Stato italiano alla S.A.T.(Società
Alpinisti Trentini) che provvide ai primi lavori di ricostruzione.
Nel 1921 la S.A.T. a sua volta donò il rifugio all’Associazione
Nazionale Alpini, presieduta in quel periodo da Arturo Andreoletti,
proprio quel tenente che nel corso della guerra ne aveva indicato
la distruzione. Dopo un radicale intervento di ricostruzione
rendendolo funzionante, venne inaugurato con solenne cerimonia
il 15 luglio 1923.
Il
28 giugno 1928 viene nominato dall’autorità politica quale Commissario
straordinario dell’Ass. Naz. Alpini, il bolognese deputato al Parlamento
Angelo Manaresi valoroso ufficiale degli Alpini nella guerra
15-18. Pochi giorni dopo sale al Contrin e nell’occasione propone
il progetto di realizzare un secondo rifugio “dei lupi” ed una
chiesetta-cappella, aprendo personalmente una sottoscrizione.
il progetto della “Città
di Contrin” sviluppato
da Bontadini,
pubblicato su
L’Alpino
del 1° settembre 1929
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Per
diversi mesi compare sulle pagine del giornale L’ALPINO il resoconto
della sottoscrizione, dove si legge fra l’altro che la Sezione
Bolognese Romagnola su iniziativa delle sue Patronesse ha offerto
per la chiesetta la campana di bronzo dedicata ai Caduti in
guerra. Nella primavera del 1929 iniziano i lavori, su progetto
dell’architetto Ernesto Bontadini, ed il 1° settembre si svolge
con solenne manifestazione l’inaugurazione della ribattezzata
“Città di Contrin”. Il 27 settembre 1936 con appropriata cerimonia
viene dedicato il secondo rifugio al sottotenente Efrem Reatto
medaglia d’oro alla memoria nella campagna d’Abissinia. Ogni
anno, fin dal 1929, il Presidente Manaresi vi promuove nel mese
di luglio un incontro (obbligatorio) con il Consiglio Direttivo
Nazionale, tutti i Presidenti di Sezione e con un caldo invito
allargato ai soci e famiglie. Questa consuetudine finisce con
l’entrata in guerra dell’Italia nel giugno 1940. Nel dopoguerra,
pur continuando nella sua normale attività di rifugio, non si
svolgono più incontri alpini a livello nazionale. Nel 1983,
esattamente il 24 e 25 settembre, su proposta della Sezione
di Trento, accolta con entusiasmo dall’allora Presidente
Nazionale Vittorio Trentini (bolognese) la sede nazionale promuove
il 1° Pellegrinaggio Nazionale al Contrin, un appuntamento che
si perpetua ogni anno nel periodo giugno-luglio. Dal 1985 il
rifugio principale è dedicato al presidente nazionale Franco
Bertagnolli (dal 1972 al 1981). L’amministrazione del rifugio
è sempre stata curata dalla sede nazionale attraverso un’apposita
Commissione che contratta la conduzione del complesso con un
gestore. Nel secondo dopoguerra ha ospitato tre volte la riunione
del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Ass. Naz. Alpini, nel luglio 1965,
nel giugno 1988 e nel giugno 2002.
Il
contributo dei bolognesi romagnoli
E’
storia lontana nel tempo ma è pur sempre storia del Rifugio Contrin,
che annovera anche il contributo dei bolognesi romagnoli, ricordati
nell’ordine cronologico del loro ingresso-nomina nella Commissione
di gestione:
Sandro
Stagni, Gino De Vecchi, Alberto Veronesi, Gaetano Berti, Giacomo
Bosio, Don Andrea Balestrazzi, Mario Zanotti.
da L’ALPINO del 15 aprile 1930
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documento
tratto dal libretto "La forza del 10° "
al 30 giugno 1931 Roma, Edizioni de L’ALPINO
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documento
tratto dal libretto "La forza del 10°"
al 30 settembre 1934 Roma, Edizioni de L’ALPINO
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Alessandro
Stagni (Sandro)
è il personaggio certamente più di rilievo. Nato a Bologna,
ufficiale in guerra nel 5° Rgt. Alpini, promotore e fondatore
nel 1922 della Sezione Bolognese Romagnola della quale è stato
presidente dal 1927 al 1930 e dal 1934 al 1938. Con la nomina
nel giugno 1928 di Manaresi a Commissario straordinario, Stagni
è fra i primi ad essere convocato per formare il nuovo direttivo
nazionale dell’ANA del quale ne verrà confermato consigliere
dal maggio 1929. Si legge sulle cronache de L’ALPINO che Stagni
è fra accompagnatori nella prima visita nel luglio 1928 di Manaresi
al Contrin ed in tale occasione accetta la proposta di presiedere
la Commissione autonoma di gestione del Contrin. Nel maggio
1929 viene ufficializzata la sua nomina a Presidente della Commissione,
nomina modificata nel 1932 nell’altisonante “Podestà della Città
di Contrin”. Questo incarico, che svolge con solerte dedizione,
lo vede impegnato fino al marzo 1946 quando, per ovvie ragioni
“politiche” rassegna le dimissioni e nell’incarico subentra
il milanese Giuseppe Reina, già presidente nazionale nel 1925
che trasferito a Bologna per ragioni professionali, nel biennio
1926-27 diventa il secondo presidente della nostra Sezione.
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Gino De Vecchi,
nato a Lendinara, Rovigo, residente a Bologna, Roma, Forlì e ancora Bologna, ufficiale
in guerra nel 6° Rgt. Alpini, eletto nel 1922 dall’assemblea
costitutiva della Sezione nel primo consiglio direttivo
e riconfermato fino al 1934. Dal 1930 al 1934 è il quarto
presidente di Sezione. Nel febbraio 1930 viene chiamato
da Manaresi a far parte della Commissione Contrin, incarico
che svolge fino al settembre 1943.
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Alberto Veronesi,
nato a Firenze, residente a Bologna, ufficiale medico in guerra nell’8° Rgt.
Alpini, fondatore nel 1922 della Sezione Bolognese Romagnola
della quale ne è consigliere dal 1929 al 1942 e presidente
dal 1938 al 1940 e nel 1941-42. Nel febbraio 1930 viene
chiamato da Manaresi a far parte della Commissione Contrin,
incarico che svolge fino al settembre 1943.
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Gaetano Berti,
nato a Bologna, ufficiale in guerra nel 2° Rgt. Alpini,
promotore e fondatore nel 1922 della Sezione Bolognese Romagnola
della quale ne è consigliere dal 1926 al 1931. Nel febbraio
1930 l’amico Manaresi, con il quale ha condiviso gli studi,
l’università e la passione per la montagna, lo nomina nella
Commissione del Contrin. Purtroppo per causa di malattia
contratta in guerra muore il 14 aprile 1931. Alla sua memoria
venne intitolato nell’agosto 1933 il rifugio di Passo Ombretta
nel massiccio della Marmolada, che faceva parte di un complesso
delle “baracche di guerra”. Per molti anni il rifugio è
stato attivo e funzionale, poi nel secondo dopoguerra un
po’ dimenticato ed alcune frane lo hanno reso inagibile.
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Giacomo Bosio, nato a Moncalieri, Torino, poi residente a Ravenna, da Caporale a Sergente a Maresciallo Aiutante di Battaglia quindi ufficiale in guerra nel 3° e 7° Rgt. Alpini, fondatore nel 1929 e primo capogruppo fino al 1932
del gruppo alpini di Ravenna. Nel biennio 1931-32 è nominato
anche consigliere sezionale. Nel febbraio 1931 viene chiamato
da Manaresi a far parte della Commissione Contrin, incarico
che svolge fino al febbraio 1934.
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Don Andrea Balestrazzi,
nato a Monteveglio, Bologna, ufficiale in guerra nel 5° Rgt.
Alpini, poi sacerdote dal 1920 a Bologna. Con la nascita della Sezione
è eletto cappellano sezionale dal 1923 e nominato consigliere
sezionale dal 1929 al 1939. Nel febbraio 1934 Manaresi lo chiama
a far parte della Commissione Contrin, incarico che svolge fino
al settembre 1943 e della Città di Contrin ne è il cappellano.
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Mario Zanotti,
nato a Casalecchio di Reno, Bologna, ufficiale medico in servizio
di prima nomina nel biennio 1926-27 all’8° Rgt. Alpini. Iscritto
nel 1932 alla Sezione ne diviene consigliere sezionale dal 1932
al 1936. Nel febbraio 1934 Manaresi lo chiama a far parte della
Commissione Contrin, incarico che svolge fino al settembre 1943
e della Città di Contrin ne è il medico.
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Nel corso
delle ricerche è emerso un altro legame-curiosità.
Si legge
infatti su L’ALPINO del 15 luglio 1931 nell’articolo firmato IL PODESTA’ DI CONTRIN (Sandro Stagni), che il
Podestà (Sindaco) di Bologna Sig. Berardi si è recato in visita
alla Città degli Alpini portando come dono una bella
statua in bronzo che riproduce fedelmente il “Nettuno”, famoso
simbolo della città, sulla quale è incisa la dedica:
“Bologna
- Allo spirito già richiamato dal sacro bronzo della vicina cappella,
qui parli alle ardimentose giovanili energie col geniale simbolo
della vetusta bellezza”
(dalla dedica si capisce che fa riferimento al bronzo
della campana donata dalla Sezione bolognese romagnola alla chiesetta-cappella)
Nell’articolo
compare anche il simpatico disegno qui riprodotto con la sua didascalia.
Il
Nettuno del Gianbologna…trasferito ai piedi della Marmolada
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