albo
d’oro degli alpini bolognesi romagnoli
nel centenario della Grande Guerra
"per non dimenticare"
rendiamo gli onori
alla memoria
della nostra Medaglia d'Oro al valor militare
Capitano degli Alpini Stefanino Curti
caduto eroicamente a Vidor il 10 novembre 1917
di Giuseppe Martelli
pagina pubblicata nel centenario esatto del 10 novembre 2017
In questa pagina, per non appesantire quella già corposa dove propongo pubblicazioni storiche, arricchite da notizie che nel corso degli anni sono state pubblicate sul giornale nazionale L'ALPINO e la riproduzione di documenti vari, ho pensato di realizzare anche questa con gli articoli pubblicati sul settimanale imolese IL DIARIO in occasione delle celebrazioni promosse ad Imola nel novembre 1936. Da queste pagine sono emerse anche notizie famigliari ormai dimenticate nel corso degli anni e che oggi ritrovano meritata collocazione. Sono notizie che in parte rispondono a diverse curiosità e domande storico-biografiche sulla famiglia Curti.
note : nel proporre questi articoli, in particolare quanto scritto nella cronaca su IL DIARIO del 21 novembre 1936, dalla trascrizione originale ho appositamente omesso i nomi delle cariche politiche locali dell'epoca nel rispetto del pensiero degli odierni famigliari.
da IL DIARIO del 7 novembre 1936, a sinistra è riprodotta la prima pagina e a destra l'articolo
(dall'originale g.c.)
da IL DIARIO del 14 novembre 1936 (dall'originale g.c.)
da IL DIARIO del 21 novembre 1936 (dall'originale g.c.)
note: nella trascrizione dell'articolo che segue ho tralasciato con ...omissis...i nomi delle cariche politiche locali dell'epoca.
Le onoranze che le Associazioni Combattentistiche Imolesi hanno, Domenica scorsa, tributate all'Eroe concittadino Stefanino Curti, Capitano degli Alpini, Medaglia d'Oro, sono riuscite solenne manifestazione di cameratismo e di un alto sentimento di doverosa riconoscenza verso Colui che per la Patria diede il suo sangue purissimo.
Alla cerimonia non sono mancati i famigliari.
Alla Stazione a ricevere il padre dell'Eroe Prof. Francesco Curti (1), il quale era accompagnato dai figli Ing. Valerio Capitano di Marina e signor Carlo si trovarono alcuni membri del Comitato organizzatore.
La giornata del 15 fu piovviginosa dalla mattina alla sera, tuttavia la cerimonia fu costantemente affolatissima.
Alle ore 10 il corteo composto da....omissis....dalle Associazioni Combattentistiche Imolesi, di un forte gruppo di Alpini in congedo, Associazione Nazionale Famiglie Caduti in guerra, Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di guerra, Istituto Nastro Azzurro, Associazione Nazionale Combattenti, Associazione Nazionale Alpini e numerosi ufficiali in congedo, si recò alla Caserma Presidiara ove già erano convenuti i famigliari e le seguenti Autorità e Rappresentanze : S.E. il Generale Pighetti, Comandante della Divisione «Rubicone» ed in rappresentanza di S.E. il Comandante di Corpo d'Armata ; il Generale Terziani, Comandante la Divisione «Fossalta», il Tenente Generale Priore Comandante la Brigata «Fossalta» ; le Medaglie d'Oro Fulvio Ciancabilla per il Gruppo Medaglie d'Oro e la Medaglia d'Oro Capitano Vincenzo Onida ; le loro E.E. Manaresi per gli Alpini e....omissis....il Cav. Magg. Corazza in rappresentanza del 2° Alpini ; erano altresì rappresentati l'11° il 12° e il 35° Fanteria....omissis....il Commissario di P.S. Cav. Dott. Tortolani, il Capitano Mosconi dei RR.CC., il Commissario Prefettizio della Congregazione di Carità Dott. Cav. Portoghese ed altri moltissimi.
Il corteo giunto alla Caserma presidiaria si è disposto attorno alla Targa la quale è guardata dalle truppe del Presidio e da un manipolo della Milizia. Il Canonico Mons. Monti, per incarico di Sua Eccellenza Mons. Vescovo, ha benedetto la Targa, mentre i militari presentavano le armi e i Combattenti si irrigidivano sull'attenti e la musica presidiaria eseguiva le note del «Piave». In questo momento S.E. il Generale Pighetti, comandante la Divisione «Rubicone» ha abbracciato il padre dell'Eroe, compiendo l'affettuoso gesto con effusa spontaneità d'animo si da commuovere tutti i presenti.
A ricordo delle gesta compiute dall'Eroico Capitano Curti, parlarono il Dott. Cav. Zuccari per le Associazioni Combattentistiche, il Maggiore Cav. Panerai comandante il Presidio per la presa in consegna della Targa murata nella caserma, il Maggiore Cav. Corazza del 2° Alpini, al quale appartenne Stefanino Curti, che portò il saluto del Colonnello comandante il Reggimento, ultimo il Vice Prefetto Dott. Comm. Guerra che portò l'adesione di S.E. il Prefetto di Bologna.
Alla chiamata dell'Eroe tutti risposero presente e di nuovo il corteo si mosse con alla testa la Banda Presidiaria.
Alle 10,30, il corteo giunse in Piazza Vittorio Emanuele II, disponendosi attorno al Monumento, guardato da quattro Alpini.....omissis....
Dalla Piazza
gli invitati salirono al Palazzo di Città per il ricevimento dato dal Podestà in onore delle Medaglie d'Oro e della Famiglia Curti.
Dopo le presentazioni tutti si affollarono attorno alla famiglia Curti.
Fra le Autorità e personalità intervenute, dobbiamo segnalare, in rappresentanza di S.E. Mons. Vescovo, Mons. Sante Martelli.
I numerosi Alpini intervenuti alla Cerimonia si riunirono poi nel salone del Dopolavoro per consumare in allegra brigata un rancio cameratesco. Anche il padre dell'Eroe, Prof. Francesco coi figli, volle partecipare al banchetto dei commilitoni, avendo anch'egli appartenuto agli Alpini (1). Parlò l'On. Manaresi, applauditissimo.
Alle ore 16 la Banda Presidiaria, suonò sotto la Loggia Zanarini ascoltata da numeroso pubblico intervenuto.
Alla sera nei locali del Magazzino di Consumo (2) i Combattenti consumarono il loro rancio fra la più schietta cordialità.
Al rancio parteciparono la Medaglia d'Oro Maggiore Ciancabilla, venuto appositamente da Bologna, il nostro Podestà, il Segretario del Fascio, il Maggiore comandante il Presidio, il Pretore, il Presidente dell'Associazione Combattenti, il Capitano dei CC.RR., il Segretario Capo del Comune.
La città era imbandierata e gli edifici pubblici illuminati.
E così ebbero termine le manifestazioni delle onoranze al nostro Eroe ; il Comitato può ben essere soddisfattto.
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Questi invece sono i trafiletti che completano la cronaca
della
giornata.
(dall'originale g.c.) |
note : dall'articolo sono emerse queste ormai dimenticate ed interessanti notizie anche sulla famiglia :
1) Il prof. Francesco Curti era nato a Trinità (Cuneo) ed aveva anche lui militato per il servizio militare nel corpo degli Alpini. Molto probabilmente per questo (nei Comuni montani di allora, non andare negli alpini era considerata "una vergogna" e la famiglia Curti era di origine e tradizione cuneense), il figlio Stefanino insiste per essere ammesso come ufficiale negli Alpini (con orgoglio di papà Francesco).
Nell'articolo non viene indicato se il Prof. Francesco giunto ad Imola presenzia con il cappello alpino, ma sicuramente questo suo trascorso di "vecio alpino" era conosciuto dagli alpini imolesi, infatti si legge che è fra gli invitati d'onore al rancio cameratesco organizzato dagli alpini nel salone del Dopolavoro, assieme a l'On. Manaresi (Angelo Manaresi, bolognese di nascita, già capitano degli alpini in guerra, pluridecorato al valor militare, dal 1929 Presidente Nazionale dell'Ass. Naz. Alpini). Curiosità : la Casa del Dopolavoro, inaugurata nel 1932 ancora oggi visibile, si trova in via Felice Orsini, divenuta poi nel corso degli anni sede di vari Enti, ed ora da anni abbandonata. Nella sua storia più recente ricordiamo che alla fine degli anni '60 e inizio anni '70 nel salone al piano superiore anche il gruppo alpini Imola organizzava delle serate danzanti per i soci chiamate "veglie verdi".
2) Il Magazzino di Consumo aveva come direttore l'imolese Cav. Rag. Giuseppe Penazzi, Tenente degli alpini in guerra, fondatore nel novembre 1922 a Bologna della Sezione Alpini bolognese romagnola, fondatore nel 1924 del gruppo alpini di Imola e Borgo Tossignano e consigliere della Sottosezione alpini di Imola dal 1932 al 1937 anno in cui muore. Il Magazzino di Consumo aveva sede nel prestigioso palazzo Machirelli del 1480 circa (poi Dal Pozzo) in via Emilia all'attuale numero civico 25.
L'articolo All'Eroe cristiano mette in evidenza la fede religiosa di Stefanino e di aver militato nella Gioventù Italiana di Azione Cattolica. Già nel novembre 1920 a Genova era stato pubblicato un libro a cura del suo Parroco, il Canonico Dott. Enrico Savano del "Circolo Santa Maria Immacolata degli Studenti Secondari" della Parrocchia di San Giacomo del Sacro Cuore in Carignano (quartiere di Genova n.d.r.), che raccoglie le biografie dei "suoi giovani" di Azione Cattolica iscritti a quel Circolo caduti in guerra. Fra questi viene ricordato con bella biografia anche il giovane Stefanino Curti.
Dalla risposta Figlioli, vi stringo al mio cuore! della madre Giuseppina Briolo Curti si apprende le motivazioni della sua forzata assenza ad Imola.
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