i
cappellani militari alpini bolognesi romagnoli
di Giuseppe Martelli
pubblicato il 1° dicembre 2003
GIROTTI don
Amedeo
Tenente
Cappellano militare
Battaglione
“Monte Arvenis” 8° Reggimento Alpini
Don Amedeo Girotti all’Adunata
Nazionale
Alpini del 1929 a Roma.
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Girotti
Amedeo era nato il 19 settembre 1882 a Calderara di Reno, paese della
periferia di Bologna. Entrato giovanissimo nel seminario di Bologna
vi compie gli studi teologici. Soldato di leva nel 1903 viene esonerato
in quanto studente religioso. Rientrato in seminario è ordinato sacerdote
il 5 giugno 1909. Il suo primo incarico lo vede quale cappellano coadiutore
nelle parrocchie del modenese a Castelfranco poi a Piumazzo. Con la
mobilitazione generale nel maggio 1915 è chiamato alle armi ed assegnato
come aiuto cappellano alla 6ª compagnia di Sanità che raggiunge nei
primi giorni di giugno in Friuli dove è dislocata. Pochi mesi dopo,
con la costituzione del battaglione “Monte Arvernis” dell’8°
reggimento alpini ne viene designato Tenente Cappellano militare ed
in questo reparto vi rimane per tutto il periodo della guerra. Il
battaglione, che combatterà quasi sempre in montagna, si distingue
sul Pal Grande, Montenero, Ortigara, Cauriol, Col dell’Orso e Passo
del Tonale. Per la sua costante presenza e dedizione spirituale, gli
alpini lo ribattezzano con il significativo appellativo di “mamma”
ed il suo nome compare nell’elenco dei superstiti che per primi entrarono
liberando Trento il 3 novembre 1918. Sciolto il battaglione nella
primavera del 1919 viene congedato il 16 aprile e dopo un periodo
di riposo in famiglia rientra al suo ministero di sacerdote con l’incarico
di Economo Spirituale nella piccola parrocchia montana a Montasico
di Marzabotto nella Valle del Reno. L’anno successivo ne diventa parroco
rimanendovi per oltre cinquant’anni. Per la sua vita esemplare di
sacerdote umile, semplice, sempre disponibile e pronto ai sacrifici,
il Cardinale Lercaro lo nomina nel 1965 Canonico onorario di San Petronio.
Con la nascita nel novembre 1922 della sezione bolognese romagnola a questa si
iscrive sicuramente fin dal 1924, il suo nome infatti compare nel
tabulato soci per il rinnovo tessera 1925. All’Ass. Naz. Alpini
rimane legato per molti anni partecipando quando possibile alle Adunate
Nazionali come testimoniano le fotografie che lo ritraggono con gli
altri cappellani alpini della sezione. In più occasioni il
suo nome compare su “L’Alpino” nella rubrica – Oblazioni Soci Sostenitori
- e nelle cronache che riferiscono sui periodici incontri fra gli
appartenenti del suo battaglione. Dopo la seconda guerra mondiale
non è stato possibile, per mancanza di documenti, verificare la sua
continuità associativa mentre è certo l’immutato reciproco ricordo
che ancora lo lega ai vecchi commilitoni. Negli ultimi anni di vita,
provato da una cecità quasi totale, deve lasciare la parrocchia per
ritirarsi nella Casa del Clero dove muore domenica 2 dicembre 1974.
La salma viene tumulata nel piccolo cimitero di Montasico dove si
svolge il rito esequiale presieduto dal Vescovo Ausiliare Mons. Marco
Cè. Su “L’Alpino” del novembre 1975 il suo nome compare ancora una
volta per una iniziativa promossa da alcuni ufficiali reduci del battaglione
che intendono ricordare ed onorare la memoria del loro amato tenente
cappellano. L’anno successivo a Montasico convengono numerosi commilitoni
e la loro testimonianza si concretizza con l’apposizione di una lapide
marmorea sulla facciata esterna della chiesa con incisi i simboli
distintivi degli alpini ed una significativa dedica.
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La
lapide, purtroppo
scolorita nel tempo,
con la significativa dedica
al cappellano militare
don Amedeo Girotti.
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La chiesa a Montasico di Marzabotto, parrocchia di Don Amedeo Girotti,
dove sulla facciata è ancora oggi visibile la lapide apposta nel 1976 dai
suoi vecchi compagni del battaglione alpini “Monte Arvenis”.
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Un particolare ringraziamento all’Ordinariato Militare in Italia per
avermi messo a disposizione la preziosa documentazione di archivio
che ha permesso di ricostruire con esattezza il periodo del servizio
militare.
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