i cappellani militari alpini bolognesi romagnoli

di Giuseppe Martelli

pubblicato il 1° dicembre 2003

MANZOLI don Giuseppe

Tenente Cappellano militare
Battaglione “Val d’Adige” 6° Reggimento alpini


Manzoli Giuseppe era nato il 13 maggio 1884 a Fossalta paese della pianura ferrarese. Per vocazione religiosa entra nel 1900 in seminario a Ferrara. Chiamato alle armi nel 1905, essendo studente seminarista, viene esonerato. Completati gli studi teologici riceve l’ordinazione sacerdotale il 5 aprile 1908. Inizia il suo servizio, sempre nel ferrarese, come cappellano coadiutore nella parrocchia a Tamara fino al 1913 quindi parroco titolare a San Bartolomeo in Bosco. Con l’entrata in guerra dell’Italia e la conseguente mobilitazione generale del 10 maggio 1915 viene chiamato alle armi destinato come aiuto cappellano alla 6ª compagnia di Sanità dislocata sul Carso. Con questo reparto svolge il proprio servizio fino al 14 agosto 1917 quando, ricevuta la nomina a Tenente Cappellano militare, viene assegnato al battaglione “Val d’Adige” del 6° reggimento alpini che raggiunge in zona di operazioni sull’altopiano di Tonezza. Segue quindi le sorti del reparto impegnato nell’offensiva sulla Bainsizza ed il successivo rafforzamento del fronte. Pochi mesi dopo, con la grande controffensiva austriaca ed il forzato ripiegamento, nonostante gli aspri combattimenti di contenimento sostenuti sul Monte Jeza, il 24 ottobre cade prigioniero per non lasciare i “suoi” alpini.

 

 

 

Dei pochi mesi vissuti fianco a fianco con gli alpini conserverà un incancellabile grato ricordo, il rammarico sulla sorte che non gli ha consentito di rimanervi più a lungo ma anche l’orgoglio per l’onore di esserne stato il loro cappellano tanto in combattimento quanto in prigionia. Lui stesso rievocherà queste sue memorie diversi anni dopo su “L’Alpino” del 15 luglio 1936. Internato in un campo prigionieri in Germania continua anche in questo non felice frangente la sua missione di cappellano militare. Con la conclusione della guerra rientra in patria nel gennaio 1919 e, posto in congedo a marzo dopo un periodo di cure per le conseguenze fisiche della prigionia, riprende il suo servizio di parroco a San Bartolomeo in Bosco. Nel 1920 nominato arciprete ritorna nella sua prima parrocchia a Tamara. Nel 1925 viene designato parroco a Cassana dove rimane fino al 1955. Con la nascita del Gruppo Alpini di Ferrara nel 1931, pur non essendo documentata, si ritiene che ne diventi socio. Infatti nella sua lettera che compare su “L’Alpino” del 15 luglio 1936 , dove fa presente che il suo nome non compare negli elenchi dei cappellani militari alpini pubblicati precedentemente, significa che riceve regolarmente il giornale, inviato come noto, solo ai soci in regola con il tesseramento.

    IL CAPPELLANO DEL <VAL D’ADIGE>

     Riceviamo dal camerata Don Giuseppe Manzoli da Cassana (Ferrara):  “Tra i Cappellani Alpini dei Battaglioni Valle (vedi n. 12 dell’Alpino, 15 giugno 1936) al <Val d’Adige>, 6° Alpini, non figura il mio nome. E’ un’omissione certamente involontaria, ma sarei altrettanto grato, se potesse essere riparata. Dopo che il Ten. Capp. Don Giorgis Giovanni fu ferito, (metà agosto 1917 circa), io raggiunsi il Battaglione <Val d’Adige> e vi stetti pochi giorni in qualità di Capp. sostituto, poi ebbi la nomina definitiva e rimasi al >Val d’Adige> fino al 24 ottobre 1917, quando la massima parte del Battaglione, Cappellano compreso, fu travolto dalle tristi vicende di Caporetto. Fui prigioniero di guerra in Germania per 15 mesi e tengo regolare certificato che il fatto della prigionia, di cui porto ancora le conseguenze fisiche, fu dovuto a forza maggiore.
Le vicende del ‘917 non hanno consentito ch’io fossi più a lungo in mezzo ai carissimi Alpini, ma ne conservo un’incancellabile, grato ricordo, lieto ed onorato d’esserne stato il Cappellano, tanto in combattimento, quanto in prigionia”

Riproduzione della lettera di Don Manzoli che compare su L’Alpino del 15 luglio 1936.

 

Non esiste al momento altra testimonianza scritta o fotografica che lo indichi fra i partecipanti alle attività e manifestazioni associative. Nel dicembre 1955 rinuncia alla parrocchia ed il Vescovo lo nomina canonico del Capitolo Cattedrale di Ferrara e Rettore nella chiesa di Santa Chiara del monastero delle Povere Cappuccine in Corso Giovecca dove svolge il proprio ministero per diciassette anni. Ricoverato per malattia nell’Arcispedale Sant’Anna qui muore il 20 febbraio 1972. Dopo i solenni funerali nella Basilica viene sepolto alla Certosa nella Cappella del Capitolo Cattedrale di Ferrara.

Hanno collaborato alle ricerche il capogruppo del gruppo di Ferrara Col. Ferdinando Marchesi e l’addetto stampa dott. Mario Gallotta.