i
cappellani militari bolognesi romagnoli
di Giuseppe Martelli
pubblicato il 1° dicembre 2003
Tenente
Cappellano militare
16°
Raggruppamento Artiglieria d'Assedio
(cappellano alpino ad honorem) : socio e consigliere della sottosezione di Imola
Don Adolfo Paoletti nel
1941 in divisa di cappellano
all’ospedale militare di Imola. |
Paoletti
Adolfo era nato il 26 agosto 1884 a Dozza, paese di collina
non distante da Imola. Per vocazione religiosa entra nel seminario
di Imola per gli studi teologici ed è ordinato sacerdote il
7 agosto 1910. Soldato di leva nel 1904 viene esonerato in quanto
studente religioso. Trasferita per esigenze pratiche la residenza
da Dozza ad Imola nel palazzo vescovile, viene nominato Mansionario
della Cattedrale dal 1911 e l’anno successivo riceve l’incarico
di cappellano coadiutore nella parrocchia di Valverde fino all’entrata
in guerra dell’Italia e la conseguente mobilitazione generale
del maggio 1915. Chiamato alle armi il 24 maggio è assegnato
alla 6ª compagnia di Sanità a Bologna dove rimane per un anno.
Riceve la nomina a Tenente Cappellano militare il 4 agosto 1916
presso il 16° raggruppamento artiglieria d'Assedio che raggiunge in zona
di guerra nell’alto Friuli. Durante la grande offensiva austriaca
dell’ottobre 1917 che coinvolge anche il suo reparto dislocato
in Val Roncolana, Chiusaforte, spontaneamente accorre in prima
linea per dare esempio di patriottismo incitando i difensori
alla resistenza ad oltranza, come è indicato nella motivazione
della croce di guerra al valor militare che gli viene conferita.
Congedato il 10 maggio 1919 rientra alle sue funzioni in Cattedrale
fino al 1922 quando è nominato Coadiutore a nella parrocchia
S. Lorenzo. Uomo di grande energia assume contemporaneamente
vari incarichi, solo per citarne alcuni, Amministratore del
giornale cattolico Diario, Cappellano all’Ospedale
Psichiatrico, sindaco della Mensa Capitolare, segretario del
comitato per i Congressi Eucaristici Diocesani. Nel 1928 con
lo scioglimento dell’Associazione artiglieri da montagna alla
quale è iscritto, ora riconosciuta come specialità alpina, diventa
socio effettivo del locale gruppo alpini. Elevato a sottosezione
nel 1932, ne viene nominato consigliere dal 1935 quindi aiutante
maggiore (segretario) dal 1937. La notizia compare su “L’Alpino”
del 12 aprile dove viene indicato come cappellano alpino. Dal
1935 aderisce ed è inserito a livello nazionale nel Gruppo Cappellani
Alpini, costituito dal Cappellano Capo del 10° (leggi Associazione
Nazionale Alpini), Mons. Giuseppe Trossi. Riscontri sulla sua
appassionata attività si possono leggere nei resoconti pubblicati
sul giornale “L’Alpino” delle numerose iniziative promosse,
l’ultima delle quali si svolge a Dozza, suo paese natale, il
2 maggio 1940 ad un mese dell’entrata in guerra dell’Italia.
Di ardente passione patriottica, pur essendo di classe anziana,
inoltra domanda per essere richiamato ed il 15 gennaio 1941
riprende servizio come cappellano militare presso l’ospedale
militare territoriale di Imola dove rimane effettivo fino al
31 dicembre 1943.
Nell’aprile 1944 riceve l’ordine dalla 2ª Sezione dell’Ordinariato
Militare di Verona di presentarsi per essere assegnato ad un reparto
militare italiano della Repubblica Sociale in formazione in Germania.
Al cordiale e risoluto rifiuto, come risulta nel suo carteggio,
viene lasciato libero e posto in congedo definitivo alla data
del 31 dicembre ’43: Rientra quindi nella sua abitazione in Vescovado
riprendendo le sue molteplici attività.
La
lapide della tomba di don Adolfo Paoletti nel
cimitero del Piratello di Imola.
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Con
la conclusione della guerra è nuovamente amministratore del rinato
giornale Nuovo Diario, Mansionario della Cattedrale, Assistente
ecclesiastico del circolo cattolico “Silvio Pellico”, segretario
della Sottosezione per il trasporto malati a Lourdes e a Loreto.
Pur minato da malattia continua i suoi numerosi impegni fino a
quando nella notte di lunedì 19 novembre 1951 muore.
Dopo i funerali svolti nella mattina del mercoledì viene sepolto
nella tomba di famiglia al cimitero del Piratello di Imola.
Un particolare ringraziamento all’Ordinariato Militare in Italia
per avermi messo a disposizione la preziosa documentazione di archivio
che ha permesso di ricostruire con esattezza il periodo del servizio
militare.
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