Italo Gori, nasce il 17 giugno 1898 nella Repubblica di San Marino, da genitori originari di San Mauro di Romagna (dal 1932 San Mauro Pascoli), Forlì. Il padre Giuseppe si era trasferito nel 1889 a San Marino per aver ottenuto la cattedra di insegnante nel Ginnasio Governativo e nel 1897 si sposa con Tina Vacchi.
Volontario nel Regio Esercito Italiano, assegnato al 7° Rgt. Alpini, promosso Caporale del Btg. "Feltre" decorato di medaglia di bronzo nell'azione a Cima Valderoa del 14 dicembre 1917. Nel settembre 1918 è inviato al corso allievi ufficiali presso la scuola militare di Modena ed il 12 gennaio 1919 viene promosso al grado di Sottotenente sempre del "Feltre". Mandato in congedo nel 1920 rientra a casa. Con la nascita a Milano dell'Associazione Nazionale Alpini nel luglio 1919, è fra i primi ad iscriversi come socio, ne sono testimonianza alcuni suoi articoli pubblicati su L'ALPINO fra il 1921 ed il 1923. Partecipa come volontario con Gabriele D'Annunzio dal settembre 1919 al dicembre 1920 all'impresa di Fiume e D'Annunzio, del quale era Aiutante di Campo, che lo soprannomina "San Marino".
copia del talloncino di socio individuale e
abbonamento
a L'ALPINO del 1924-1925.
copia del suo indirizzo di socio individuale n° 56
della
sezione
nel 1929
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dal Bollettino dei Ruoli d'Anzianità Ufficiali 1927
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Con la nascita della Sezione nel novembre 1922 vi trasferisce l'iscrizione dal 1923, come confermato da un ritrovato vecchio tabulato soci del 1924-1925 della Sezione che lo indica residente a San Marino. Nel 1924 si laurea in Giurisprudenza, ma non ho trovato notizia documentata in quale Università.
dal Bollettino ufficiale del 10 aprile 1936 |
Nel 1936 è documentato, risulta "trasferito in Italia" in provincia di Macerata ed il Bollettino ufficiale del 10 aprile 1936 lo indica iscritto nei ruoli della forza in congedo del Distretto militare di Macerata ed essendo ora a tutti gli effetti non più residente all'estero ma residente in Italia, è stato promosso Tenente con anzianità effettiva retrodatata al 1° gennaio 1930. Nuovamente volontario nella seconda guerra mondiale partecipa alla campagna di Russia dal luglio 1942 e rientra in Italia nell'aprile 1943.
Trasferito a Rimini nell'immediato dopoguerra, dove svolge la professione di avvocato, è stato prima referente per il tesseramento dal 1958 al 1961, poi capogruppo degli alpini di Rimini dal 1961 fino al 1987, anno in cui lascia la guida per motivi di salute e di età; muore tre anni dopo nel 1990 con il grado di Maggiore ed è sepolto per sue volontà nel cimitero di Montalto a San Marino.
Dopo attuali ricerche e le notizie cortesemente concesse dalla (1) Biblioteca di Sato di San Marino, va precisato che come il padre, Italo Gori era solo residente a San Marino e non è mai stato cittadino sammarinese. Infatti il padre mantiene la cittadinanza italiana ed era stato nominato Regio Console di Sua Maestà il Re d'Italia in San Marino. A ulteriore conferma, il suo nome non compare fra i cittadini sammarinesi volontari "alpini", mentre in elenco vi sono Fattori Marino, Giuliano Gozi e Sadj Serafini.
Giovanni Gori era il fratello del socio Italo Gori. Entrambi volontari assegnati nello stesso reparto il Btg. Alpini "Feltre", entrambi decorati al valor militare nello stesso giorno a Cima Valderoa, dellamedaglia di bronzo.
Giovanni nasce il 21 novembre 1899 nella Repubblica di San Marino, da genitori originari di San Mauro di Romagna (dal 1932 San Mauro Pascol), Forlì. Il padre Giuseppe si era trasferito nel 1889 a San Marino per aver ottenuto la cattedra di insegnante nel Ginnasio Governativo e nel 1897 si sposa con Tina Vacchi.
Volontario nel Regio Esercito Italiano, assegnato al 7° Rgt. Alpini, promosso Caporale del Btg. "Feltre", decorato di medaglia di bronzo nell'azione a Cima Valderoa del 14 dicembre 1917. Trasferito in seguito nel ruolo allievi ufficiali, dopo il corso alla Scuola militare di Modena, viene promosso Sottotenente e prosegue il servizio nel 5° Rgt. Alpini (il reggimento dei milanesi e dei berghamaschi n.d.r.) ed ha quale comandante di compagnia il bergamasco Capitano Gennaro Sora, che diventerà il famoso "'eroe del Pack" per aver comandato nel 1928 la pattuglia di alpini alla ricerca dei naufraghi nel Polo Nord del dirigibile "Italia".
dal Bollettino dei Ruoli d'Anzianità Ufficiali 1927 |
Mandato in congedo nel 1921 e conseguita la laurea, ma non ho trovato notizie documentate in quale Università, in quale facoltà ed in quale anno di laurea, nel 1929 lascia San Marino e si trasferisce a Milano.
dal Bollettino ufficiale del 5 maggio 1929 |
Documentato il trasferimento e confermato dal Bollettino ufficiale del 5 maggio 1929 che lo indica Tenente trasferito dal Distretto di Forlì al Distretto di Milano dal 9 marzo 1929 nella forza in congedo di quel Distretto, ed essendo ora a tutti gli effetti non più residente all'estero ma residente in Italia, è stato promosso Tenente.
dal Bollettino ufficiale del 24 maggio 1932 |
Dal 27 gennaio 1932, confermato dal Bollettino ufficiale del 24 maggio, si trasferisce a Bergamo nella forza in congedo di quel Distretto, dove ben presto diventa un noto industriale con moglie bergamasca e cinque figli e raggiunge il grado di Capitano.
Con la rinascita della sezione ANA di Bergamo, il 3 aprile 1949, anche su suggerimento del suo ex comandante, ora socio, Gennaro Sora, viene eletto presidente di quella sezione, rimanendo in carica fino al 1969, quando rieletto il 29 marzo, pochi giorni dopo, il 2 aprile decede per infortunio sul lavoro nel proprio stabilimento. Ne da notizia L'ALPINO nella rubrica Lutti della sezione di Bergamo, ricordandolo come un grande presidente per oltre vent'anni, conosciuto da tutti come "Papà Gori". La sezione A.N.A. bergamasca ne ricorda l'impegno e le molte iniziative nate su sue proposte fra le quali, la Festa del bocia, la Fondazione Gennaro Sora, l'istituzione del Trofeo di sci Gennaro Sora di staffetta alpina, ed il Monumento all'alpino. Del decesso ne da notizia anche il giornale sezionale Canta che ti Passa esprimendo alla famiglia ed al socio Italo Gori sentite condoglianze.
Dopo attuali ricerche e le notizie cortesemente concesse dalla (1) Biblioteca di Sato di San Marino, va precisato che, come il padre ed il fratello, Giovanni Gori era solo residente a San Marino e non è mai stato cittadino sammarinese. Infatti il padre era stato nominato Regio Console di Sua Maestà il Re d'Italia in San Marino. A ulteriore conferma, il suo nome non compare fra i cittadini sammarinesi volontari "alpini", mentre in elenco vi sono Fattori Marino, Giuliano Gozi e Sadj Serafini.
sul Bollettino ufficiale del 3 maggio 1919 sono indicati fra i decorati
della medaglia di bronzo con la medesima motivazione |
note : Purtroppo per entrambi non è stato possibile acquisire il ruolo matricolare in quanto il Distretto militare di Forlì è stato oggetto di quattro bombardamenti aerei nel maggio ed agosto 1944 che hanno distrutto quasi tutti gli archivi dei ruoli matricolari delle classi dal 1870 al 1900.
(1) Desidero qui ringraziare per la professionalità e squisita disponibilità ad assecondare le mie richieste per le ricerche, le bibliotecarie Sig.re Claudia e Vanna della Biblioteca di Stato di San Marino.