alpini del territorio bolognese romagnolo

il Tenente Gastone Giannese
di Giuseppe Martelli

Sul giornale L’ALPINO del maggio 1922 viene rievocata la figura di questo valoroso ufficiale bolognese, caduto il 29 agosto 1917 sulle balze della Bainsizza e decorato di medaglia d’argento “alla memoria”. Ne proponiamo il ricordo biografico trascrivendolo integralmente nella sua stesura originale. Purtroppo l’articolo non è corredato da fotografia.

 

Bella, pura, fulgida figura di combattente e di eroe. Nacque a Bologna il 15 aprile 1897. Nella primavera del 1915, durante la nostra travagliata neutralità, frequentava il terzo anno dell’Istituto Tecnico e prendeva parte alle dimostrazioni patriottiche che si svolgevano frequenti nella città nativa. Dichiarata la guerra dimostrò il più fervido entusiasmo e, appena sostenuti gli esami che erano stati anticipati, si recò con il permesso del padre, a Bassano per arruolarsi fra gli Alpini.
Vestito e armato dopo pochi giorni d’istruzione, venne incorporato, lui giovinetto, con un gruppo di anziani, tutti uomini barbuti fra i trenta e i quaranta anni, e inviato a Coni Zugna, in prima linea. Vi rimase però breve periodo di tempo, che di lì a poco fu mandato a frequentare un corso di allievi ufficiali. Nominato  Sottotenente venne assegnato alla 256ª compagnia del Battaglione “Val d’Adige” (1), ove rimase fino alla morte e a cui lasciò larga eredità di affetti e di esempi.
Nelle varie zone del Trentino prese parte a numerosi e importanti combattimenti. Nel maggio 1916 a Passo Buole riportò una ferita leggera. Abilissimo sciatore disimpegnò duri e perigliosi servizi di pattuglia e di vigilanza. Il 20 ottobre dello stesso anno, a Monte Roite, con mirabile ardimento trascinò tre volte la propria compagnia all’assalto di una forte posizione nemica, meritando sul campo una prima medaglia di bronzo. Promosso tenente, ottenne poco dopo il comando della Compagnia.
Nella primavera del 1917 impiegò la sua operosa attività nella sistemazione difensiva di alcune nostre posizioni in Val d’Astico.
Il 25 agosto partiva da Caltrano col suo battaglione alla volta della Bainsizza per dare impulso alla felice avanzata dei nostri e il 28 a sera, sulle balze di Quota 778, scriveva al babbo e alla mamma adorati:  “Sono dalla parte dei Santi…e spero domani fare una bella avanzata”. E la fece in vero nel pomeriggio del giorno successivo, ardimentosa, eroica e travolgente, alla testa dei suoi alpini che gli volevano bene come a un fratello. Ma doveva percorrere un terreno quasi tutto scoperto, e nell’impeto del suo primo slancio rimaneva mortalmente ferito. Cercò di trascinarsi ancora avanti animando i suoi con la voce; ma non gli bastarono le forze e spirò la bell’anima sua. I pochi superstiti che nella notte lo raccolsero affermarono di averlo visto nella morte calmo e composto, sorridente, quasi lieto e felice di avere immolato sull’altare della Patria la sua fiorente giovinezza.
Tardi, quando già da tempo la sua salma era stata composta dalla pietà dei compagni in un piccolo cimitero di alpini presso Lewpa, giungeva la sua promozione a Tenente effettivo per meriti di guerra, e molto più tardi ancora alla sua lacrimata memoria, veniva conferita la medaglia d’argento al valore militare.

Maggiore Ersilio Michel

(1) Il Battaglione “Val d’Adige” era inquadrato nel 6° Reggimento Alpini.