Sul
giornale L’ALPINO del maggio 1922 viene rievocata la figura di questo
valoroso ufficiale bolognese, caduto il 29 agosto 1917 sulle balze
della Bainsizza e decorato di medaglia d’argento “alla memoria”. Ne
proponiamo il ricordo biografico trascrivendolo integralmente nella
sua stesura originale. Purtroppo l’articolo non è corredato da fotografia.
Bella,
pura, fulgida figura di combattente e di eroe. Nacque a Bologna il
15 aprile 1897. Nella primavera del 1915, durante la nostra travagliata
neutralità, frequentava il terzo anno dell’Istituto Tecnico e prendeva
parte alle dimostrazioni patriottiche che si svolgevano frequenti
nella città nativa. Dichiarata la guerra dimostrò il più fervido entusiasmo
e, appena sostenuti gli esami che erano stati anticipati, si recò
con il permesso del padre, a Bassano per arruolarsi fra gli Alpini.
Vestito
e armato dopo pochi giorni d’istruzione, venne incorporato, lui giovinetto,
con un gruppo di anziani, tutti uomini barbuti fra i trenta e i quaranta
anni, e inviato a Coni Zugna, in prima linea. Vi rimase però breve
periodo di tempo, che di lì a poco fu mandato a frequentare un corso
di allievi ufficiali. Nominato Sottotenente venne assegnato alla
256ª compagnia del Battaglione “Val d’Adige” (1), ove rimase
fino alla morte e a cui lasciò larga eredità di affetti e di esempi.
Nelle
varie zone del Trentino prese parte a numerosi e importanti combattimenti.
Nel maggio 1916 a Passo Buole riportò una ferita leggera. Abilissimo
sciatore disimpegnò duri e perigliosi servizi di pattuglia e di vigilanza.
Il 20 ottobre dello stesso anno, a Monte Roite, con mirabile ardimento
trascinò tre volte la propria compagnia all’assalto di una forte posizione
nemica, meritando sul campo una prima medaglia di bronzo. Promosso
tenente, ottenne poco dopo il comando della Compagnia.
Nella
primavera del 1917 impiegò la sua operosa attività nella sistemazione
difensiva di alcune nostre posizioni in Val d’Astico.
Il
25 agosto partiva da Caltrano col suo battaglione alla volta della
Bainsizza per dare impulso alla felice avanzata dei nostri e il 28
a sera, sulle balze di Quota 778, scriveva al babbo e alla mamma adorati:
“Sono dalla parte dei Santi…e spero domani fare una bella avanzata”.
E la fece in vero nel pomeriggio del giorno successivo, ardimentosa,
eroica e travolgente, alla testa dei suoi alpini che gli volevano
bene come a un fratello. Ma doveva percorrere un terreno quasi tutto
scoperto, e nell’impeto del suo primo slancio rimaneva mortalmente
ferito. Cercò di trascinarsi ancora avanti animando i suoi con la
voce; ma non gli bastarono le forze e spirò la bell’anima sua. I pochi
superstiti che nella notte lo raccolsero affermarono di averlo visto
nella morte calmo e composto, sorridente, quasi lieto e felice di
avere immolato sull’altare della Patria la sua fiorente giovinezza.
Tardi,
quando già da tempo la sua salma era stata composta dalla pietà dei
compagni in un piccolo cimitero di alpini presso Lewpa, giungeva la
sua promozione a Tenente effettivo per meriti di guerra, e molto più
tardi ancora alla sua lacrimata memoria, veniva conferita la medaglia
d’argento al valore militare.
Maggiore
Ersilio Michel
(1)
Il Battaglione “Val d’Adige” era inquadrato nel 6° Reggimento Alpini.