soci illustri della sezione bolognese romagnola
Il Generale di Corpo d’Armata Francesco Goggia
di Giuseppe Martelli
aggiornato
il 1° aprile 2016
Nel
tabulato soci del 1925 compare fra i nominativi il talloncino con
l’indirizzo per il giornale associativo L’ALPINO
da inviare colla Posta al Signor Goggia Gen Cav Francesco Via Frassinago
51 Bologna. Dalle ricerche effettuate è emerso che era stato ufficiale
degli alpini come il padre Carlo, già comandante del 5° Rgt. Alpini.
Ritratto all’epoca del comando a Bologna.
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Discendente
da famiglia di tradizioni militari, Francesco Goggia era nato “casualmente”
a Monaco (Principato di Monaco) il 7 gennaio 1871 da Carlo e Melon
Luisa (1). Desideroso o forse sollecitato a proseguire la
tradizione militare, anche lui entra nel 1888 alla scuola militare ed il 4 agosto
1890 viene nominato Sottotenente del 1° Rgt. Alpini, quindi con la promozione a Tenente nel marzo 1894 è aiutante maggiore in 2ª e trasferito nel 2° Rgt. Alpini. Nel novembre 1896 è comandato a frequentare la Scuola di Guerra quindi presta servizio di Stato Maggiore al comando del 4° Corpo d'Armata. Nel gennaio 1905 con la promozione a Capitano viene destinato, per il prescritto periodo di comando, al 3° Rgt. Alpini. Nel gennaio 1907 rientra in servizio nello Stato Maggiore. Il 2 luglio 1914 promosso Maggiore, è comandante facente funzioni del 7° Rgt. Alpini. Con l'entrata in guerra dell'Italia (24 maggio 1915) viene inviato in servizio presso il comando della zona Carnia. Promosso Ten. Colonnello
nell'ottobre 1915 e Colonnello nell'agosto 1916,
gli viene assegnato l’incarico di Capo di Stato Maggiore della zona
Carnia. Promosso Colonnello Brigadiere nel giugno 1917, assume il comando
della Brigata di Fanteria “Verona” dislocata sulla Bainsizza dove,
durante i tragici giorni del ripiegamento di Caporetto, per il comportamento
della sua Brigata gli viene conferita la croce di cavaliere dell’Ordine
Militare di Savoia. Il 30 ottobre 1917 rimane però prigioniero di guerra "nella fronte Giulia". Il 24 dicembre 1918 rientra in patria e riprende quindi servizio, con il grado di Colonnello Brigadiere, nello Stato Maggiore, quindi il 10 maggio 1919 gli viene affidato il comando della Brigata di fanteria "Massa Carrara". Il 4 gennaio 1920 parte per Vienna quale capo della missione militare per l'esecuzione dell'armistizio di Villa Giusti. Il 18 maggio 1921 rientra in patria.
La notizia è confermata
anche sulle pagine de
L’ALPINO del 31 dicembre 1925.
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Promosso al grado di Generale di Brigata il 26 gennaio 1923, assume l’incarico di capo reparto operazioni allo Stato
Maggiore centrale fino al 5 aprile 1923 quando da Roma si trasferisce a Bologna
per assumere il comando della Brigata di fanteria “Pistoia”.
Ovviamente
la neo costituita (18 novembre 1922) sezione bolognese romagnola
non si lascia sfuggire l’arrivo di questa nuova personalità che
ha tutte le credenziali, con il suo giovanile trascorso nel Corpo
degli Alpini, per aderire come socio all’Associazione Nazionale
Alpini. L’invito non cade a vuoto, confermato dal ritrovamento nell’archivio
della sezione del tabulato soci 1925, dove compare anche il suo
talloncino per la spedizione del giornale L’ALPINO.
Il
tagliando 1925 di Socio della Sezione. |
La
sua permanenza in città si protrae per cinque anni fino al 1928
dove nel frattempo, dal 1926, è promosso Generale di Divisione addetto
al comando designato d’Armata di Bologna. Concluso il biennio, nel
1928 gli viene affidato il comando della Divisione Militare di Udine
che mantiene nel biennio successivo. Nel 1928 si conclude quindi
la sua permanenza in città ma non l’attaccamento e l’iscrizione
alla sezione, infatti nel tabulato soci del 1928-29 risulta
ancora come socio, con l’indirizzo ovviamente di Udine.
Il successivo tagliando 1928-1929 di socio n° 61 della sezione. |
Al
termine del periodo di comando a Udine il 15 giugno 1930 viene nominato comandante la Divisione militare territoriale di Roma. Il 28 luglio 1931 entra nella commissione per l'esame delle proposte di ricompense al valor militare compiute nelle Colonie. Il 7 marzo 1932, viene promosso Generale
di Corpo d’Armata e nominato comandante del Corpo d'Armata territoriale di Roma. Collocato in ausiliaria a partire dal 13 aprile 1932 ed in congedo assoluto dal 7 gennaio 1937.
Generale di Corpo d’Armata |
A
questo punto si perdono le tracce e non esiste documentazione se
abbia portato la sua iscrizione presso la Sezione ANA di Genova,
dove ritorna nella casa di famiglia in via Groppallo 3, ne sul suo trascorso di “privato
cittadino”.
Le
notizie documentate riprendono nel 1939 dalle quali si apprende
che, su proposta del Capo del Governo Mussolini viene nominato,
per la sua personalità e riconosciuti meriti, Senatore del Regno
con decreto del 25 marzo 1939. Con la seduta del Parlamento del
5 aprile viene eletto Membro della Commissione dell’Economia corporativa
e dell’autarchia, incarico che mantiene fino all’5 agosto 1943.
Con la caduta del regime fascista si ritira a vita privata. Sottoposto
il 27 agosto 1945 alla Corte di Giustizia per le Sanzioni contro
il Fascismo, viene assolto da ogni accusa e rientra con riconosciuta
dignità morale nella sua casa di Genova dove muore il 22 maggio
1950.
(1) Il padre Goggia Carlo era nato nel 1837 a Biella. Entrato alla scuola
militare viene nominato Sottotenente di fanteria nel 1858 e partecipa
nel 1859 alla 2ª guerra d’indipendenza e nel 1866 alla 3ª guerra
d’indipendenza meritando la medaglia d’argento al valor militare.
Nel biennio 1870-1872, con il grado di Capitano, frequenta la scuola
di guerra e, promosso al grado di Maggiore nel 1873, viene assegnato
al neo costituito (15 ottobre 1872) Corpo degli Alpini. Promosso
Colonnello nel 1881 comanda per un anno il 53° Rgt. Fanteria Brigata
“Umbria” ed al costituirsi, con sede a Milano del 5° Rgt. Alpini
il 1° novembre 1882, viene chiamato ad assumerne il comando che
mantiene fino al 9 agosto 1888. Promosso Generale nel 1889 gli viene
affidato il comando della Brigata di Fanteria “Verona” fino al 1893
quando viene posto in posizione ausiliaria. Promosso Generale di
Divisione nel 1896, l’anno successivo passa nella riserva. Muore
nel 1903 a Genova dove risiedeva.
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