soci illustri della Sezione bolognese romagnola

Un luminare della scienza : il Sottotenente Prof. Gabriele Goidanich

di Giuseppe Martelli

pubblicato il 1° ottobre 2019

Rileggendo e catalogando gli oltre 5.000 ruoli matricolari ritrovati nelle continue ricerche dedicate al nostro territorio, fra questi ho scoperto che l'insigne Prof. Gabriele Goidanich ha risieduto per molti anni a Bologna ed era iscritto al nostro Distretto militare. Ricollochiamo quindi la bella figura nella storia degli alpini e della Sezione, ritenendo cosė di onorarne la personale degna memoria avendo portato con onore le fiamme verdi e la penna nera.

 

Gabriele Goidanich nasce a Sarre, Aosta, il 30 agosto 1912 con il nome di battesimo di Gabriel. Nel 1921 si trasferisce a Bologna dove il padre Pier Gabriele, proveniente dall'Università di Pisa, ha ottenuto la cattedra di storia comparata delle lingue classiche e neolatine.


copia del ruolo matricolare rintracciato

Vive quindi la cultura bolognese e tutti gli studi, dalle scuole Elementari al Liceo all'Università.

Il 15 luglio 1930 al compimento del 18° anno si arruola volontario nel Regio Esercito con la ferma di anni tre ed ammesso alla Scuola Allievi Ufficiali di complemento, dopo aver compiuto il primo periodo d'istruzione presso l'Università di Bologna.

Sul ruolo viene indicato : Tale nella Scuola Allievi Ufficiali di Complemento del 3° Corpo d'Armata di Milano (specialità Alpini) per il primo periodo del corso allievi ufficiali. data : 15 luglio 1930

Il 15 ottobre viene inviato in congedo provvisorio con l'obbligo di prendere parte al secondo periodo d'istruzione presso l'Università di Bologna e ripresentarsi il 15 luglio 1931 alla Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Milano.

Il 15 luglio rientra alla Scuola di Milano per frequentare il secondo periodo del corso allievi ufficiali, al termine del quale giudicato idoneo, il 15 ottobre viene inviato in congedo provvisorio in attesa della nomina. Il 7 settembre viene nominato Sottotenente di complemento (Alpini) ed assegnato al 4° Rgt. Alpini per il prescritto servizio di prima nomina, iscritto alla ferma ordinaria di 18 mesi, che si conclude il 21 febbraio 1933.

Smessa la divisa e rientrato alla vita civile, nel frattempo è riuscito anche a frequentare l'Università. ha completare gli esami dei cinque anni e preparare la tesi (Ricerche sulla verticillosi dell'acero), ed il 14 luglio 1933 si laurea in Agraria (sul libretto universitario è indicato Gabriel).

Ottenuta la laurea viene nominato Assistente volontario alla Cattedra di Patologia vegetale. L'anno successivo vince il concorso di una borsa di studio di perfezionamento in Fitopatologia all'Università di Roma e nel maggio 1935 vince il concorso di Sperimentatore presso la Stazione Sperimentale di Patologia Vegetale. Nel 1937 ottiene, per meriti speciali di studioso, la libera docenza in Patologia vegetale. Fino al 1940 può dedicarsi allo studio e soprattutto alla pubblicazione di numerosissime dispense scientifiche che gli danno notorietà anche all'estero.

Con regio decreto del 21 aprile 1940 viene nominato Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia per meriti come "sperimentatore" Roma.

Con l'entrata in guerra dell'Italia (10 giugno 1940) viene richiamato alle armi e come Tenente è assegnato all'11° Rgt. Alpini ed il 16 ottobre 1941 viene mobilitato per l'Albania. Il 12 agosto 1942 rientra in Italia per rimpatrio e dopo breve licenza rientra al Corpo. Il 16 novembre 1942 parte per la zona di operazioni in Francia. Con la promozione a Capitano, nell'estate 1943 cessa di essere mobilitato perché trasferito al Deposito dell’11° Rgt. Alpini in Trento e gli viene affidato il comando di una compagnia del Btg.Trento". Dislocato con il reparto di presidio nella zona della Val Ridanna, in Alto Adige, che da Vipiteno porta in località Masseria, assieme a reparti tedeschi, con gli eventi politici legati all'armistizio dell'8 settembre 1943, come per molti reparti dell'esercito italiano, viene fatto prigioniero dagli ex amici, ora nemici tedeschi ed inizia un lungo calvario nel campi di concentramento in Germania. di Königsberg, poi quello di Hohenstein, poi a Deblin, la grandiosa fortezza vicino a Varsavia, ed ancora ad un altro Lager a Lipsia, poi al Lager di Oberlangen, quindi Sandbostel, ed infine nel famoso Lager di Wietzendorf. Liberato dagli alleati anglo-americani nel maggio 1945, in agosto inizia un movimentato lungo viaggio di ritorno indossando ancora il suo vecchio cappello alpino con i gradi di Capitano, che si conclude il 30 agosto 1945 (il giorno del suo 33° compleanno) ad Anzano del Parco, Como, dove era sfollata la famiglia e la moglie Piera (Pozzoli, deceduta a Bologna il 13 dicembre 2011 n.d.r.).

 

Il secondo periodo bolognese.

Rientrato dalla triste esperienza della prigionia, pur con i postumi di tifo petecchiale, riprende il suo posto di docente e ricercatore all'Università di Roma. Ottiene anche una borsa di studio per l'estero e trascorre oltre un anno presso l'Università di Stato in California per una ricerca sull'efficacia e sulla distribuzione degli antiparassitari.

Nel 1949 vince il concorso alla Cattedra di Patologia vegetale dell'Università di Bologna dove prese servizio il 1° novembre 1949 e rientra "a casa".

Il suo arrivo a Bologna non passa certamente inosservato e subito la sezione prende contatti con il "vecio alpino" volontario in gioventù, combattente e reduce dai vari fronti di guerra, reduce dalla prigionia in Germania....

Pur non avendo sottomani quei vecchi tabulati soci andati purtroppo perduti, ho comunque rintracciato la notizia che conferma la sua iscrizione alla sezione. Infatti su L’ALPINO di febbraio 1954 nella rubrica Lutti viene data notizia del decesso del padre Pier Gabriele deceduto a Bologna il 27 ottobre 1953. Ricordo che sul giornale associativo L'ALPINO comparivano solo le notizie, lutti, nascite, matrimoni, oblazioni, ecc. riservate o dedicate ai soci iscritti all'Ass. Naz. Alpini.

 

In questo periodo sono noti gli studi condotti nei pescheti romagnoli sul mal del piombo, malattia che a quell'epoca era ormai diffusa e di fronte alla quale gli agricoltori erano dubbiosi ed incerti sul come prevenirlo e combatterlo, riuscendo a stabilire le cause e identificare i mezzi per prevenirla. Altri studi li dedica alle malattie della barbabietola, dei frutteti emiliani, sulla lotta antiparassitaria, la peronospora della viti, ecc. La sua notorietà di studioso lo portano ad essere inviato nel 1956, due anni dopo l'inizio delle trasmissioni in Italia, ad una trasmissione televisiva con chiari e semplici concetti comprensibili per chiunque. Risulta essere stato il primo professore universitario a comparire davanti ad un così folto pubblico a divulgare la tecnica e la Scienza provenienti dalle Università.

Fra le cariche onorifiche va ricordato fra l'altro la Vice Presidenza della Accademica Nazionale dell'Agricoltura; membro del Comitato Nazionale della sperimentazione agraria e del Consiglio Superiore dell'Agricoltura del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, Presidente a vita dell'unione Micologica Italiana. Presidente della Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna. Socio delle più prestigiose accademie del settore agrario.È stato Preside della Facoltà di Agraria per 23 anni consecutivi e Pro-Rettore di Ateneo per 16 anni consecutivi in periodi di grande difficoltà gestionale per le "pesanti" manifestazioni studentesche, periodo in cui copriva anche la carica di commissario governativo per l'Opera Universitaria.

Muore a Bologna il 9 febbraio 1999.

Ancora oggi viene ricordato e citato fra i maggiori studiosi Patologia vegetale. Presso l'Università degli studi di Bologna nella Facoltà di Agraria esiste una Biblioteca Centralizzata Gabriele Goidanich.

In Romagna a Cesena gli è stata intitolata una piazza Goidanich Gabriele perchè negli anni '60 aveva caldeggiato un corso di laurea decentrato a Cesena orientato sulle tecnologie alimentari.