alpini
del territorio bolognese romagnolo
il
Tenente Colonnello Agostino Guaraldi
di
Giuseppe Martelli
pubblicato il 15 dicembre 2003
Un’altra
bella figura di alpino è emersa dal passato, arricchendo così le
memorie storiche bolognesi romagnole andate purtroppo perdute con
il passare degli anni, che ricollochiamo e riproponiamo "per non dimenticare".
Agostino
Guaraldi nasce il 9 novembre 1898 a Casumaro, una piccola frazione
del comune di Cento nel ferrarese. Di ardente amor patrio, con l’entrata
in guerra dell’Italia il 24 maggio 1915 lascia gli studi e, non ancora
diciassettenne, si arruola volontario nel Corpo Nazionale Volontari
Ciclisti reparto di Ferrara. Con lo scioglimento del reparto pochi
mesi dopo viene congedato. Il 4 luglio 1916 ripresenta domanda come
volontario e, grande appassionato di montagna, chiede ed ottiene di
essere assegnato agli Alpini, raggiungendo pochi giorni dopo il deposito
del 7° reggimento alpini a Belluno. Il 21 agosto giunge in zona di
guerra destinato al battaglione “Val Cordevole” mettendosi in luce
per le sue doti che inducono i superiori a proporlo per il corso ufficiali
di complemento. Il 25 marzo 1917 è nominato aspirante ufficiale ed
il 15 luglio promosso Sottotenente comandante di una sezione mitragliatrici.
Due mesi dopo viene decorato di croce di guerra al valore militare
per la brillante azione come comandante di sezione, nella battaglia
sulla Marmolada del 18 settembre. Promosso Tenente il 21 marzo 1918
con questo grado conclude la guerra assegnato al battaglione “Belluno”
dislocato a Mezzocorona nel Trentino, da dove rientra al deposito
del 7° Alpini il 31 dicembre 1919. Congedato il 18 giugno 1920, pochi
giorni dopo si ripresenta come volontario per le operazioni in Albania
alle quali prende parte assegnato al 2° Alpini. Rientrato in patria
a fine agosto è ricollocato in congedo. La vocazione gli è ormai chiara
ed il 26 gennaio 1921 su sua domanda viene riassunto in servizio nel
7° Alpini a disposizione del Comando del 4° Corpo d’Armata di Bologna
retto da un altro ferrarese, il generale Ugo Sani.
Torino
8 settembre 1932. Umberto di Savoia appunta sul petto del Tenente Agostino Guaraldi la croce di guerra al valore militare meritata il 4 maggio 1931 nella Campagna in Cirenaica.
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Il Capitano Guaraldi. |
Concluso
il servizio in esperimento il 1° marzo 1924 viene promosso nel servizio
permanente attivo rientrando al 7° alpini in Belluno. Nel
corso del 1926 è collocato d’ufficio in aspettativa perché indagato
per l’omicidio di Don Giovanni Minzoni. Il processo lo scagiona a
pieno titolo non lasciando alcun dubbio sulla sua completa estraneità.
Riammesso con onore in servizio viene destinato al 5° Alpini. Dal
1° gennaio 1927 transita al 4° Alpini dove rimane fino al 16 luglio
1929 quando, trasferito d’autorità nel Regio Corpo Truppe Coloniali,
parte per la Cirenaica con il 15° battaglione eritreo. Già notato
dai suoi superiori, il 4 maggio 1931 offre ulteriore prova di abilità
tattica che gli vale la decorazione di un’altra croce di guerra al
valore militare. Richiamato in Italia, dal 1° giugno rientra al 4°
Alpini. Promosso 1° Tenente nell’aprile 1932 quindi Capitano dal 1°
luglio, con questo grado transita al 6° Alpini. Il 27 dicembre 1935
viene assegnato alla compagnia comando dell’11° Alpini che concorre
a formare la Divisione Alpina “Pusteria”, mobilitata per l’Africa
Orientale. Ancora una volta si distingue in particolare nei combattimenti
del 18- 19 ottobre 1936 meritando un encomio solenne “sul campo” dal
generale comandante Rodolfo Graziani. Rientrato in Italia il 12 aprile
1937, per le sue doti di alpinista, ha già nel suo curriculum il titolo
di Accademico Militare, è destinato alla Scuola Centrale Militare
di Alpinismo ad Aosta dove assume il comando della compagnia alpieri.
Il 27 luglio 1938 guida un’audacissima ascensione al Monte Cervino
portando in cima 80 uomini con apparecchi radio, mitragliatrici e
mortai. La notizia dell’impresa viene risaltata anche attraverso le
pagine de “L’ALPINO” che pubblica
un bell’articolo nel numero del 15 agosto 1938, e ricordata ancora
oggi come una delle più perfette, ardite ascensioni militari. Promosso
Maggiore dal 1° gennaio 1940 viene trasferito al 2° Alpini per assumere
il comando del battaglione “Val Stura” mobilitato in previsione dell’entrata
in guerra dell’Italia che avviene nel giugno e che vede il battaglione
operare sul fronte occidentale alpino. Dal 1° agosto 1940 assume il
comando del battaglione “Val Maira” quindi dal 14 novembre quello
del battaglione “Dronero”, sempre del 2° Alpini, mobilitato per il
fronte greco- albanese dove giunge il 17 dicembre. Pochi giorni dopo
precisamente nei combattimenti del 25- 27 dicembre nella zona di Kallarati,
per il coraggio ed abilità dimostrata viene decorato di medaglia di
bronzo al valore militare. Nell’aprile del 1941 il “Dronero” viene
impiegato sul fronte jugoslavo e con la conquista di Dibra rimpatria.
Il 31 luglio 1942 sempre al comando del “Dronero” parte per la Campagna
di Russia ed il 29 novembre, mettendo ancora in luce le sue qualità
di brillante ufficiale, riceve l’encomio del generale Emilio Battisti,
comandante della Divisione Alpina “Cuneense” dalla quale dipende.
Il
Capitano Guaraldi nel 1933 in
forza
al 6° reggimento alpini.
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A
seguito della grande offensiva russa ed il conseguente ordine di ripiegamento,
inizia il 17 gennaio 1943 l’odissea della ritirata. In queste fasi
è sempre alla testa della colonna nell’avanguardia affrontando i combattimenti
più decisivi. A lui è affidato il comando di tutto il 2° reggimento
alpini e dell’intera colonna d’avanguardia. Il 27 gennaio a Waluiki,
circondato da forze soverchianti e dopo aspri combattimenti nei quali
rimane ferito al ventre, conscio dell’impari lotta e con l’intento
di offrire ai suoi uomini una qualche possibilità di salvezza, è costretto
alla resa. L’odissea della sua prigionia, fra indicibili sofferenze
aggravate dalla ferita non adeguatamente curata, è stata oggi ritrovata
nella testimonianza di un cappellano militare che ne ha condiviso
quei tristi giorni. Da questa memoria si apprende che è deceduto nella
notte del 5 marzo 1943 in località non identificata, nel vagone di
un treno adibito al trasporto dei prigionieri verso il lontano Usbechistan.
Ricordando il trattamento bestiale nei confronti di quei poveri uomini,
che pur avvertendo le sentinelle nei giorni successivi in occasioni
di brevi fermate, alla risposta “non fa niente”, non deve stupire
la drammatica decisione riservata alla sua salma, che può apparire
oggi crudele. Nell’oscurità della notte mentre il treno è in viaggio,
dopo un’altra preghiera, il corpo viene gettato nella scarpata ferroviaria.
Così si è conclusa la sua vita. All’eroico ufficiale, onorandone il
valore dimostrato nei combattimenti sostenuti durante il ripiegamento,
come si legge nella motivazione, viene conferita la medaglia d’argento
“alla memoria” ed il riconoscimento al grado effettivo di Tenente
Colonnello. Questa promozione avvenuta dal 3 gennaio 1943 non gli
era mai giunta a conoscenza privandolo di questa soddisfazione. La
cerimonia di consegna della decorazione “alla memoria” ai famigliari,
si svolse a Bologna il 2 giugno 1957 in occasione di una imponente
cerimonia militare nell’anniversario della Repubblica.
Questa
biografia è stata resa possibile grazie alla segnalazione del socio
Mario Gallotta di Ferrara, che ha anche collaborato all’acquisizione
di importanti documenti storici.
Fotografie gentilmente concesse dal nipote Yuri Guaraldi per
interessamento di Mario Gallotta.
(estratto
dal mio articolo pubblicato sul giornale ufficiale della Sezione bolognese romagnola CANTA CHE TI PASSA n° 2 marzo 2001)
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