Periodicamente cerco di "mettere in ordine" e rimemorizzare quanto di "storico e prezioso" conservo nel mio archivio. Fra i vari documenti e pubblicazioni ho ritrovato questo interessante e curioso opuscolo dedicato ai muli dell'Artiglieria da Montagna.......
Sicuramente oggi il mulo sarebbe obsoleto, ma un tempo è stato un prezioso insostituibile "mezzo di trasporto" per le Truppe Alpine, dai reparti di Sussistenza alle batterie di Artiglieria da Montagna (dal 1934 al 1943 Artiglieria Alpina), tanto da indurre un emerito docente della Regia Università di Bologna di svolgere accurate ricerche e pubblicare i suoi studi sull'ALLEVAMENTO DEL MULO PER L'ARTIGLIERIA DA MONTAGNA, pubblicato nel 1935 dall'Istituto di Zootecnica della Regia Università di Bologna. L'emerito prof. era (a) IVO PELI...
Il reclutamento del mulo, "chiamato alle armi" nel Regio Esercito Italiano per l'Artiglieria da Montagna (con tanto di matricola impressa nello zoccolo) inizia dal 14 settembre 1877 con la costituzione delle prime batterie da montagna dipendenti e amministrate dall'Art. da Fortezza come sua nuova specialità. Il 1° novembre 1887 viene costituito a Torino il Rgt. Art. da Montagna che riunisce le unità di Art. da Montagna che diventano autonome e non più dipendenti ed amministrate dall'Art. da Fortezza.
riproduzioni dal libretto originale che conservo nella mia biblioteca
Il connubio alpino-mulo per Salmerie o artigliere-mulo per l'Artiglieria da Montagna si conclude nella primavera del 1993 con lo scioglimento
dell’ultima Batteria da Montagna ancora presente presso la Brigata Alpina “Cadore”
in Belluno.
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(a) IVO PELI, nasce a Casalecchio di Reno, Bologna, il 13 gennaio 1900 e si spegne improvvisamente il 17 marzo 1975 dopo più che mezzo secolo di intensa e feconda opera di studioso e di clinico. Libero docente di Ostetricia veterinaria dal 30 dicembre 1933 confermato il 26 luglio 1939 al 28 ottobre 1939; ordinario di Zoognostica dal 29 ottobre 1942 poi Ostetricia e ginecologia veterinaria dal 16 novembre 1962 all’1 novembre 1970 (fuori ruolo); direttore incaricato dell’Istituto di Patologia e clinica chirurgica generale per l’anno accademico 1935-36, direttore incaricato dell’Istituto di Ostetricia e ginecologia dall’1 novembre 1937 al 31 ottobre 1941 e dall’1 novembre 1955 al 31 ottobre 1962 poi direttore dall’1 novembre 1962 al 31 ottobre 1970, direttore dell’Istituto Nazionale per la Fecondazione artificiale degli animali domestici dall’1 novembre 1938 al 31 ottobre 1974, direttore dell’Istituto di Zoognostica dall’1 novembre 1942 al 31 ottobre 1964 poi direttore incaricato dall’1 novembre 1964 al 31 ottobre 1967; incaricato di Ostetricia e ginecologia dall’1 novembre 1932 al 31 ottobre 1941 e dall’1 novembre 1955 al 31 ottobre 1962, di Patologia speciale e clinica chirurgica dall’1 novembre 1935 al 31 ottobre 1941, di Zoognostica dall’1 novembre 1941 al 30 giugno 1942 e dall’1 novembre 1962 al 31 ottobre 1970, di Igiene zootecnica dall’1 novembre 1944 al 31 ottobre 1950, di Zootecnica speciale dall’1 novembre 1953 al 31 ottobre 1955. Il 16 marzo 1975, ultimo suo intero giorno di vita, è stato insignito della medaglia d’oro al merito della scuola, della cultura e dell’arte e del premio internazionale per la zootecnia.