MEDAGLIE d’ORO al Valor Militare della guerra 1940-1945
conferite a militari in servizio nelle Truppe Alpine all’atto del fatto d’armi
ricerca e archivio di Giuseppe Martelli
pubblicata i l 18 settembre 2005

Ampezzan Angelo

nato nel 1915 a Zoldo Alto (Belluno)
Caporalmaggiore di complemento
7° Reggimento Alpini
336ª compagnia presidiaria alpina

Motivazione della Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria”:

Già decorato al valore, durante cruento combattimento contro bande ribelli in ambiente infido trascinava con l’esempio la sua squadra persistendo nella lotta anche dopo essere rimasto ferito gravemente al braccio sinistro. Con esemplare stoicismo riusciva col solo braccio rimasto valido a rimettere dapprima in efficienza e ad azionare una mitragliatrice e poscia a respingere il nemico incalzante con lancio di bombe a mano. Colpito a morte da una raffica di mitragliatrice, cadeva da prode rivolgendo al suo capitano queste parole: “Ho fatto il mio dovere fino all’ultimo. Dio perdoni i miei peccati”.

Berlog (Croazia) 3-4 aprile 1943

Note biografiche:

(altre decorazioni: 1ª Croce di guerra, Balcania, settembre 1942)

Appartenente a numerosa famiglia di artigiani, collaborò col padre nella gestione di una segheria fino alla sua chiamata alle armi, avvenuta nell’aprile 1936. Assegnato al 12° reggimento alpini e promosso caporale, frequentò a fine d’anno il corso sciatori reggimentale ottenendo la nomina ad esploratore con la classifica di ottimo. Con lo scioglimento del 12° alpini, passò al 7° reggimento alpini nell’aprile 1937; fu promosso caporalmaggiore e fu congedato nell’agosto successivo. Richiamato nel 1939 nel battaglione “Pieve di Cadore”, partecipò dopo la dichiarazione di guerra, 10 giugno 1940, alle operazioni belliche sul fronte alpino occidentale nel battaglione “Val Piave”. Fu poi trasferito, nel febbraio 1941, al battaglione “Val Tagliamento” mobilitato, allora impegnato sul fronte greco-albanese riportando un mese dopo una grave ferita. Rimpatriato con la nave ospedale “Gradisca” , fu degente in luoghi di cura e nel luglio dello stesso anno, appena guarito, rientrò prima al deposito magazzino del battaglione “Pieve di Cadore”, quindi fu inviato in Croazia, destinato alla 336ª compagnia presidiaria alpina. Comandante di un fortino isolato si distinse a Sinac nel settembre 1942, respingendo dopo quattro giorni di resistenza, un attacco di bande ribelli.

(la motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare d’Italia, Roma 1965)