Bellino
Pietro
nato
nel 1917 a Cuneo
Partigiano
combattente
20ª Brigata
“Giustizia e Libertà”
già
in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Tenente
di complemento
2° Reggimento
Alpini
Battaglione
“Saluzzo”
nel 1942
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :
Benché
mutilato partecipava sin dal 9 settembre 1943 al movimento clandestino,
organizzando e costituendo le unità partigiane Cuneensi alla testa
delle quali, in innumerevoli imprese rifulsero le sue doti di animatore
e trascinatore di uomini e il suo leggendario valore. Con pochi
compagni assaltava un treno militare per liberare un gruppo di partigiani.
Per primo si slanciava nello scompartimento dei prigionieri, ma
sopraffatto dalla scorta armata, veniva ferito e gettato a terra.
Solo, impugnava la pistola e abbatteva uno per uno gli aggressori.
Quindi ordinava la ritirata e sanguinante, ritto sulla banchina,
ne proteggeva col fuoco lo sganciamento raggiungendo per ultimo
il camion entro il quale si abbatteva esausto. Nominato comandante
militare partigianodi Cuneo, durante una missione veniva catturato
dai tedeschi e trasportato a Piozzo per essere fucilato. Rifiutò
di finire la sua vita contro un muro e, impotente, nel supremo tentativo
di superare il cerchio di ferro che lo stringeva, si slanciava furibondo
contro il plotone cadendo da combattente crivellato nel petto da
pallottole. Assurto a simbolo della lotta partigiana nel Cuneense,
due brigate ebbero il suo nome. Magnifica figura di valoroso comandante,
esempio luminoso di sublime spirito di sacrificio e di assoluta
dedizione alla causa d’Italia.
Cuneo,
9 settembre 1943-5 luglio 1944
Note
biografiche:
(Altre
decorazioni: Medaglia Bronzo (Quota 906-Balcania, marzo 1942)
Laureato
in filosofia e pedagogia nell’Università (Magistero) di Torino nel
1941 fu insegnante nel Ginnasio-Liceo di Saluzzo. Chiamato alle
armi e frequentato il corso alla Scuola allievi ufficiali di complemento
di Bassano del Grappa, il 1° settembre 1939 fu nominato sottotenente
di complemento ed assegnato al 2° reggimento alpini. Partecipò alle
operazioni di guerra in Albania dal 18 gennaio 1941 col battaglione
“Borgo S. Dalmazzo” fino al 5 maggio successivo. Quindi di nuovo,
dopo un breve rimpatrio, fu in Balcania con il battaglione “Saluzzo”.
Ferito in combattimento l’8 marzo 1942, dopo lunga degenza in ospedale
in Patria, fu promosso tenente e collocato in congedo assoluto nel
luglio 1943. Entrò a far parte dal 1° ottobre 1943 della 20ª Brigata
“Giustizia e Libertà”, operante in Val Grana ed assumendo la qualifica
gerarchica partigiana di comandante di Brigata.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)