Boschiero
Riccardo
nato
nel 1912 a Ponte di Brenta (Padova)
Partigiano
combattente
1ª Divisione
“Giustizia e Libertà”
Brigata
“Val Stura”
già
in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Sergente
allievo ufficiale
1° Reggimento
Alpini
nel 1943
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :
Convinto
assertore di ogni principio di libertà e fiero oppositore di qualsiasi
forma di oppressione, impugnava tra i primi le armi contro i nazi-fascisti,
rifulgendo per impareggiabile audacia e sereno sprezzo del pericolo.
In numerose azioni di sabotaggio ed in vari combattimenti, fu valoroso
tra i valorosi, facendo risplendere ovunque la nobile fede che lo
animava. Durante un poderoso rastrellamento operato da preponderanti
forze tedesche, nel sublime ed eroico intento di proteggere la ritirata
delle altre formazioni partigiane, volontariamente sostituiva un
altro ufficiale partigiano per il comando di un pugno di eroi votati
a sicura morte. In più ore di duri e cruenti combattimenti fu mirabile
esempio di calma e di eroismo. Sempre presente ove maggiormente
infuriava la lotta, fu epico combattente e meraviglioso animatore.
Esaurite tutte le munizioni e sopraffatto veniva fatto prigioniero.
Rifiutava sdegnosamente la deportazione in Germania, affrontando
il plotone di esecuzione con serena fierezza. Cadde sotto il piombo
tedesco gridando “Viva l’Italia”. Fulgido esempio di altruismo e
di dedizione alla causa della libertà.
Castelmagno
(Valgrana), 27 aprile 1944
Note
biografiche:
Era
iscritto nella Scuola superiore di commercio di Venezia che nel
1947 gli conferì la laurea “ad honorem”. Prestò servizio di leva
ne 9° reggimento alpini dal 1932 al gennaio 1933 e poi da richiamato
al deposito dello stesso reggimento dal 1935 al 1937 e dal giugno
all’ottobre 1940. ammesso a frequentare il corso allievi ufficiali
di Bassano del Grappa nel 1942, riportò in addestramento frattura
del menisco della gamba destra. L’8 settembre 1943 si trovava a
Chiusa Pesio (Cuneo) in servizio con il grado di sergente allievo
ufficiale presso un distaccamento del 1° reggimento alpini. Entrato
a far parte della formazione partigiana della Brigata “Valle Stura”
della 1ª Divisione “Giustizia e Libertà” gli fu riconosciuta la
qualifica di comandante di distaccamento. Il 27 aprile 1944 cadde
prigioniero del nemico nel fatto d’arme di Castelmagno di Valgrana
e tradotto in carcere con fiero e coraggioso contegno fu di esempio
ai compagni. Condannato a morte fu fucilato nei pressi di Borgo
S. Dalmazzo il 2 maggio 1944.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)