Capitò
Luciano
nato
nel 1899 a Venezia
Capitano
di complemento
Ufficio
Recuperi
Corpo
d’Armata Alpino
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria”:
Pluridecorato
al valor militare, lasciava l’ufficio recuperi di Grande Unità cui
era addetto, per raggiungere volontariamente un reparto avanzato
impegnato in aspra lotta, confermando in cinque giorni di sanguinosi
combattimenti il suo indomito coraggio. Durante un violento attacco
ad una batteria alpina seriamente minacciata e rimasta priva del
comandante, ne assumeva il comando opponendo all’avversario, di
gran lunga superiore di mezzi e di forze, resistenza ad oltranza.
Caduti quasi tutti gli ufficiali, a sua volta ferito gravemente
alla spina dorsale, continuava con sovrano sprezzo del pericolo
nella sua opera di incitamento e di comando, nella lotta ravvicinata
per la difesa dei pezzi. Rifiutato ogni soccorso, sopportando stoicamente
indicibili sofferenze, non desisteva dalla azione finché, visti
finalmente salvi i pezzi della batteria, conscio della gravità del
proprio stato, manifestava l’orgoglio di morire da artigliere accanto
ai pezzi. Trasportato all’ospedale stremato di forze, salutava nel
suo colonnello ferito, che aveva riconosciuto degente in un letto
vicino, lo stendardo del reggimento del quale era stato gregario
per pochi giorni e per il quale dava la vita. Sublime esempio del
più puro eroismo e di suprema dedizione alla Patria.
Fronte
russo, 15-26 gennaio 1943
Note
biografiche:
(altre
decorazioni: 2 Medaglie d’Argento (Piave, luglio 1918 – Monte Pertica,
ottobre 1918), Medaglia di Bronzo (Fronte greco, febbraio 1941)
Conseguito
il diploma di capitano marittimo a Venezia, si arruolò volontario,
non ancora diciottenne, nell’aprile 1917 e partecipò alla prima
guerra mondiale col 2° e col 3° artiglieria da montagna dopo aver
conseguito la promozione a sottotenente di complemento. Collocato
in congedo nel 1921, nel luglio 1936 ottenne la promozione a capitano
e nel novembre 1939 venne richiamato nel 29° artiglieria da campagna
per esigenze eccezionali. Al comando della batteria da accompagnamento
del 42° reggimento fanteria, nella seconda guerra mondiale, combatté
nel giugno 1940 al Colle Razet sulla frontiera alpina occidentale.
Rientrato al 29° da campagna, partì nel novembre dello stesso anno
per l’Albania e nell’aprile 1941 fu congedato. Richiamato dopo pochi
mesi alla direzione dell’ufficio recuperi del Corpo d’Armata alpino
di nuova formazione, nel luglio 1942 partì per la Russia.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)