Colinelli
Federico
nato
nel 1914 a Torino
Sottotenente
di complemento
9° Reggimento
Alpini
Battaglione
“Vicenza”
59ª Compagnia
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria”:
Già
volontario di guerra in terra d’Africa, otteneva dopo insistenti
richieste di essere inviato sul fronte russo. Comandante di compagnia,
le infondeva tutto il suo giovanile entusiasmo e la sua ardente
fede, facendone un vibrante strumento di guerra. Impegnato in aspro
combattimento offensivo guidava con valore e perizia il reparto
trascinando i suoi alpini – galvanizzati dall’eroico esempio del
loro comandante – fin sulle munite posizioni nemiche annientandone
i difensori, numericamente superiori. In successiva azione, attaccato
da rilevanti forze corazzate nemiche seguite da fanterie, sprezzante
di ogni pericolo, sempre presente ove più cruenta era la mischia,
accettava l’impari lotta e, malgrado le gravissime perdite subite,
riusciva a fermare l’ondata nemica attaccante contrassaltandola
subito dopo alla testa degli eroici superstiti. Colpito mortalmente
e trasportato a forza ad un posto di medicazione, si preoccupava
solo del proprio reparto e che la notizia della sua morte venisse
celata al fratello, comandante di batteria alpina operante sullo
stesso fronte, affinché potesse continuare sereno e preciso il suo
tiro. Nella lunga e dolorosa agonia un solo pensiero: I suoi alpini;
un solo desiderio: Ritornare in linea. Sublime esempio di fermezza,
di fede, di eroica abnegazione.
Fronte
Russo, ovest di quota 205,6,24 dicembre 1942; Quadrivio di Seleni
Jar, 30 dicembre 1942
Note
biografiche:
Studente
universitario a Trieste della facoltà di ingegneria, interruppe
gli studi nel 1935 per arruolarsi volontario nel VI battaglione
mitraglieri Camice Nere in partenza per l’Africa Orientale. Rimpatriato
dopo il conflitto etiopico, nel luglio 1936, e nominato sottotenente
di complemento venne assegnato al 9° reggimento alpini dal quale
fu congedato nel gennaio 1937. Richiamato nel gennaio 1941, nell’agosto
successivo partiva col reggimento per la Russia. Durante l’offensiva
sovietica sul Don si distinse alla testa della 59ª compagnia del
battaglione “Vicenza” nei fatti d’arme del 24 e del 30 dicembre
1942. Ricoverato all’ospedale di Rossosch in seguito alle gravi
ferite riportate a Seleni Jar, e rimpatriato con treno ospedale
veniva ricoverato all’ospedale militare di Bologna, ove decedeva
il 28 gennaio 1943. Al fratello, disperso in combattimento sullo
stesso fronte, fu conferita la Medaglia d’Argento alla memoria.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)