Cordero
Lanza di Montezemolo Giuseppe
nato
nel 1901 a Roma
Colonnello
in servizio permanente effettivo
Arma
del Genio
C.te
11° Raggruppamento Genio Motocorazzato
già
in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Alpino
1° Reggimento
Alpini
nel 1918
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :
Ufficiale
superiore dotato di eccezionali qualità morali, intellettuali e
di carattere, dopo l’armistizio, fedele al Governo del Re ed al
proprio dovere di soldato, organizzava, in zona controllata dai
tedeschi, un’efficace resistenza armata contro il tradizionale nemico.
Per oltre quattro mesi dirigeva, con fede ed entusiasmo inesauribili,
la attività informativa e le organizzazioni patriote della zona
romana. Con opera assidua e con sagace tempestività, eludendo l’accanita
vigilanza avversaria, forniva al Comando Supremo alleato ed italiano
numerose e preziose informazioni operative, manteneva viva e fattiva
l’agitazione dei patrioti italiani, preparava animi, volontà e mezzi
per il giorno della riscossa, con una attività personale senza soste,
tra rischi continui. Arrestato dalla sbirraglia nazi-fascista e
sottoposto alle più inumane torture, manteneva l’assoluto segreto
circa il movimento da lui creato, perfezionato e diretto, salvando
così l’organizzazione e la vita ai propri collaboratori. In occasione
di una esecuzione sommaria di rappresaglia nemica, veniva allineato
con le vittime designate nelle adiacenze delle catacombe romane
e barbaramente trucidato. Chiudeva così, nella luce purissima del
martirio, una vita eroicamente, interamente e nobilmente spesa al
servizio della Patria.
Roma,
Catacombe di san Calisto, 24 marzo 1944
Note
biografiche:
(altre
decorazioni: Medaglia Argento (Africa settentrionale, dicembre 1941-gennaio
1942), Medaglia Bronzo (Tobruk, aprile 1941), Croce di Guerra (La
Molatilla, Spagna, marzo 1938), Cavaliere ordine Militare Savoia
(giugno 1940-gennaio 1943), promosso Ten. Colonnello per meriti
di guerra (Spagna, giugno 1939)
Appartenente
a nobile famiglia piemontese di antiche tradizioni militari, era
studente al Politecnico di Torino allorché, non ancora diciottenne,
partecipò volontario alla prima guerra mondiale in un battaglione
di marcia del 1° reggimento alpini. Ripresi gli studi e conseguita
la laurea in ingegneria civile, si dedicò in Genova alla professione.
In seguito a concorso venne poi nominato tenente del genio in servizio
permanente effettivo e promosso capitano nel 1928, fu insegnante
alla Scuola di applicazione. Frequentati i corsi della Scuola di
Guerra, fu chiamato nel 1935 allo Stato Maggiore e conseguì la promozione
a maggiore a scelta l’anno dopo. Comandò poi un battaglione genio
telegrafisti in Spagna dove fu capo di Stato Maggiore di una brigata
“Frecce Nere”. Rimpatriato e nominato insegnante aggiunto alla Scuola
di Guerra, rientrò nello Stato Maggiore nel 1939 col grado di tenente
colonnello e nel giugno 1940 fu chiamato a far parte del Comando
Supremo. Distintosi in diverse missioni in Africa Settentrionale
e promosso colonnello nel giugno 1943, lasciò il Comando Supremo
per assumere il comando dell’11° raggruppamento genio motocorazzato.
Costituitosi il comando della Città aperta in Roma dopo l’armistizio,
gli venne affidata la direzione dell’Ufficio affari civili. Da questo
momento ebbe inizio la sua fervida attività diretta a riunire le
forze disperse e ad organizzarle in una compagine risoluta. Tecnico
di valore, fu autore di numerose pubblicazioni sulla scienza delle
costruzioni e collaboratore di riviste e giornali di carattere tecnico.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)