De
Vitis Sergio
nato
nel 1920 a Lettopalena (Chieti)
Sottotenente
in servizio permanente effettivo
Partigiano
combattente
C.te 43^ Divisione partigiana
già
in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Sottotenente
in servizio permanente effettivo
4° Gruppo
Alpini Valle
Battaglione
“Val Chisone”
nel 1942
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :
Comandante
di elette virtù militari, combattente di leggendario valore, in
numerosi aspri combattimenti inferiva duri colpi al nemico, catturando
interi presidi e facendo cospicuo bottino di materiali da guerra.
Durante un audace attacco ad una polveriera, sopraffatto da forze
nemiche accorse di rinforzo, sosteneva per quattro ore una impari
lotta, finché, costretto a far ripiegare il proprio reparto, rimaneva
con pochi compagni a proteggere il movimento. Dopo aver strenuamente
lottato fino all’ultima cartuccia, cadeva in mezzo ai suoi uomini
stretti intorno a lui nell’epica difesa. Il nemico,ammirato da tanto
valore, gli dava onorata sepoltura ed inviava il drappo per avvolgere
la salma.
Sangano,
26 giugno 1944
Note
biografiche:
Iniziò
la sua breve vita militare quale allievo dell’Accademia Militare
di Modena dalla quale, nel marzo 1942, uscì sottotenente in servizio
permanente effettivo nel 3° reggimento alpini. Frequentato il corso
applicativo nella Scuola di fanteria di Parma, fu inviato al corso
di specializzazione presso la Scuola centrale militare di Aosta,
quindi, nel luglio 1942, al battaglione “Val Chisone” del 4° gruppo
alpini “Valle” mobilitato, allora distaccato in Montenegro. Rientrato
in Italia col reparto alla fine dello stesso anno, dopo gli avvenimenti
susseguitisi all’armistizio dell’8 settembre partecipò in Piemonte
alla lotta clandestina. Per il valore dimostrato e per le sue doti
di comando, venne nominato comandante di una Divisione partigiana
denominata in seguito “Sergio De Vitis”.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)