Failla
Giuseppe
nato
nel 1922 a Vercelli
Sottotenente
in servizio permanente effettivo
Partigiano
combattente
27ª Divisione
partigiana jugoslava
Brigata
“Kraiska”
già
in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Sottotenente
in servizio permanente effettivo
4° Reggimento
Alpini
Battaglione
“Intra”
24ª Compagnia
nel 1943
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :
Datosi
alla macchia dopo un mese di cruenta lotta contro i tedeschi in
terra straniera ed immesso successivamente in un battaglione partigiano
locale, ne diventava ben presto il più apprezzato combattente. Ferito
in un accanito combattimento, assumeva egualmente il comando del
battaglione e trascinava all’attacco vittorioso i suoi alpini ed
i partigiani slavi. Declinata l’offerta di rimpatrio, combatteva
ancora aspramente nelle file partigiane finché, colpito da una greve
malattia ed abbandonato in posto, riusciva dopo infiniti stenti
a raggiungere altre unità partigiane, ove diventava l’organizzatore
e l’animatore di connazionali dispersi. In un durissimo combattimento
difensivo, mentre più cruenta era la lotta, si slanciava in avanti
per recuperare un soldato gravemente ferito. Nel generoso tentativo,
indice dell’amore per i suoi soldati, cadeva colpito a morte, suggellando
così un anno di lotte accanite, di eroismi senza pari, di sacrifici
senza nome, per amore e per l’onore della Patria.
Bosnia-
Montenegro, 3 settembre 1943-3 agosto 1944
Note
biografiche:
Iscritto
nella facoltà di giurisprudenza presso l’Università di Torino, scelse
la carriera delle armi ed ammesso nell’Accademia Militare di Modena
nell’ottobre 1941, ne uscì sottotenente nell’aprile 1943. Assegnato
a sua domanda al 4° reggimento alpini, frequentò prima il corso
applicativo di Parma, poi quello di specializzazione alpinistica
a Cortina d’Ampezzo, quindi, raggiunse nel Montenegro il reggimento
mobilitato. Destinato alla 24ª compagnia del battaglione “Intra”,
pochi giorni dopo il suo arrivo lo sorprese l’armistizio. Fece parte
con i suoi alpini della Divisione “Garibaldi”, ma ammalatosi e lasciato
sul posto, raggiunse e si arruolò in un battaglione jugoslavo della
Brigata “Kraiska” della 27ª Divisione partigiana. Combattente audace,
apprezzato dai partigiani jugoslavi, per il coraggio e per la perfetta
conoscenza della lingua e dei costumi locali, si distinse nella
zona di Trovo, nei pressi di Sarajevo e nella zona di Mostar.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)