Ferretti
Lino (Gino)*
nato
nel 1915 a Fabbrico (Reggio Emilia)
Sottotenente
Veterinario di complemento
11° Reggimento
Alpini
Battaglione
“Trento”
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria”:
Veterinario
presso un battaglione alpino, durante un aspro combattimento, si
offriva di sostituire un comandante di plotone caduto e si lanciava
arditamente al contrassalto alla testa del reparto. Riusciva, dopo
aspra lotta a colpi di bombe a mano, a respingere il nemico infiltratosi
nelle nostre linee ed a metterlo in fuga infliggendogli gravi perdite.
Benché gravemente ferito, continuava ad incalzare l’avversario.
Colpito una seconda volta a morte, lanciava le ultime bombe sul
nemico attonito di fronte a tanto ardimento. Agonizzante e conscio
della prossima fine, pronunciava fiere parole animatrici per i suoi
alpini. Orfano di guerra, sull’esempio paterno immolava volontariamente
e con sublime eroismo, la giovane esistenza educata al più puro
amore di Patria ed alla sacra religione del dovere.
Pljevje
(Balcania), 1 dicembre 1941
Note
biografiche:
Conseguita
la laurea in medicina veterinaria nel 1939 presso l’Università di
Parma, pur non essendo soggetto ad obblighi di leva, frequentò il
corso allievi ufficiali di complemento del Corpo Sanitario Veterinario
presso la Scuola di applicazione di cavalleria di Pinerolo e nominato
sottotenente il 25 agosto 1940 veniva destinato all’Accademia Militare
di Modena. Al termine del servizio di prima nomina otteneva l’assegnazione
all’11° reggimento alpini per il battaglione “Trento” allora impegnato
sul fronte greco-albanese. Sbarcato a Valona il 23 febbraio 1941,
si segnalava subito per la sua attività, svolta spesso sotto il
fuoco nemico, tanto da meritare un encomio da parte del suo comandante
di Divisione.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)
note inserite il 1° ottobre 2016 : Lino nome di battesimo Gino*, infatti nei documenti di iscrizione all'Università di Bologna dove risulta iscritto nel biennio 1936-1937, viene indicato come Gino, poi da tutti chiamato Lino. Era abbastanza frequente a quei tempi cambiare i nomi in nomignoli o sprannomi. Un esempio di un'altro Lino, così indicato anche sulla Gazzetta Ufficiale nelle motivazioni delle decorazioni, è il nostro ferrarese "Lino" Balbo (nipote di Italo Balbo) che aveva come nome di battesimo Arcangelo.