Garrone
Eugenio
nato
nel 1888 a Vercelli
Tenente
di complemento
8° Reggimento
Alpini
Battaglione
“Tolmezzo”
6ª Compagnia
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria”:
Non
ostante la precedente riforma partì volontario di guerra e, pieno
di entusiasmo e di fede, fu costante esempio di valore, di sacrificio
e di emulazione fra i soldati, che lo amarono come fratello. In
ogni discorso, in ogni lettera rivelò la sua anima di eroico giovane
che non compì azione se non prodigiosa. A Coston del Lora, a Dosso
Faiti, in violenti e micidiali combattimenti, si mostrò valorosissimo
trascinatore di uomini. A Col della Beretta, agognando ardentemente
alla vittoria, caduto gravemente ferito, con fervide invocazioni
animò i suoi alpini alla resistenza e non volle abbandonare il fratello
ferito ed il terreno della lotta sul quale venne fatto prigioniero.
Morì in un ospedale austriaco, ammirato dagli stessi nemici.
Coston
di Lora, settembre 1916 ; Dosso Faiti, maggio 1917 ; Col della Beretta,
14 dicembre 1917
Note
biografiche:
Come
il fratello “Pinotto” (Medaglia d’Oro), fu distintissimo giovane
di elevatissimi sentimenti patriottici. Segretario al Ministero
della Pubblica Istruzione, per essere soldato e combattere contro
l’Austria subì volontariamente un’operazione chirurgica e così poté
ottenere la nomina a sottotenente di Milizia Territoriale nel 3°
reggimento alpini che raggiunse in Vallarsa. Combattendo valorosamente
rimase gravemente ferito sul Pasubio nel 1916. Guarito, ritornò
in linea in un reggimento di fanteria, dapprima sul Carso e poi
a Dosso Faiti, dove nel 1917 rimase nuovamente ferito. Promosso
tenente e ritrasferito negli alpini, fu col battaglione “Tolmezzo”
dell’8° reggimento a Pierlungo (Prealpi Carniole) il 6 novembre
1917. Insieme col fratello, che colla promozione a capitano aveva
ottenuto di essere destinato allo stesso battaglione ed alla stessa
compagnia, combatté eroicamente a Col della Beretta ove gravemente
ferito cadde nelle mani del nemico. Il vivissimo dolore provato
per la morte del fratello contribuì a fargli aggravare le sue condizioni
si che morì il 6 gennaio 1918 a Salisburgo, dove era stato trasportato
dal nemico che gli rese solenni onoranze.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Torino 1925)