Gasparotto
Leopoldo
nato
nel 1902 a Milano
Partigiano
combattente
C.te formazioni lombarde "Giustizia e Libertà"
già
in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Tenente
di complemento
Scuola
Centrale Militare di Alpinismo di Aosta
nel 1938
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :
Avversario
di antica data del regime fascista, già prima dell’armistizio dell’8
settembre 1943 organizzava il movimento partigiano nella Lombardia.
Nominato successivamente comandante militare delle formazioni lombarde
“Giustizia e Libertà” dava impulso all’iniziativa, esempio a tutti
per freddo e sereno coraggio dimostrato nei momenti più difficili
della lotta. Caduto in agguato tesogli per vile delazione, sopportava
il carcere di San Vittore subendo con superbo stoicismo le più atroci
sevizie che non valsero a strappargli alcuna rivelazione. Trasportato
nel campo di concentramento di Fossoli per essere deportato in Germania,
proseguiva imperterrito a lottare per la causa e tentava organizzare
la fuga e l’attacco ad una tradotta tedesca per salvare i deportati
avviati al freddo esilio e alla lenta morte. Sospettato per la nobile
attività veniva vilmente trucidato dalla ferocia nazista.
Lombardia,
settembre 1943 - Fossoli, 21 giugno 1944
Note
biografiche:
Di
origine friulana, figlio dell’onorevole Luigi che fu più volte Ministro,
stabilitosi a Milano e laureatosi in legge esercitava la professione
di avvocato. Prestò servizio come sottotenente di complemento nel
2° reggimento artiglieria da montagna nel 1924. Nel 1933 fu promosso
tenente a scelta dopo un breve periodo di richiamo. Appassionato
della montagna e nominato accademico del C.A.I. (Club Alpino Italiano),
compì ascensioni di rilievo sulle Alpi. Nel 1938 fu anche istruttore
alla Scuola militare di alpinismo in Aosta. All’armistizio dell’8
settembre 1943 dopo aver invano col padre cercato di organizzare
la difesa di Milano dalla occupazione tedesca, si trasferì in montagna
e sul Pian del Tivano, in Val Codera e in Val Grembo diede vita
a formazioni partigiane per la resistenza di cui doveva assumere
per primo il comando. Fu arrestato in Piazza Castello l’11 dicembre
1943 e venne trucidato senza processo sei mesi dopo, nel campo di
concentramento di Fossoli.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)