Giani
Nicolò
nato
nel 1909 a Muggia (Trieste)
Tenente
di complemento
11° Reggimento
Alpini
Battaglione
“Bolzano”
Comandante
Reparto Arditi del Battaglione
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria”:
Volontariamente,
come aveva fatto altre volte, assumeva il comando di una forte pattuglia
ardita, alla quale era stato affidato il compito di una rischiosa
impresa. Affrontato da forze superiori, con grande ardimento le
assaltava a bombe a mano, facendo prigioniero un ufficiale. Accerchiato,
disponeva con calma e superba decisione gli uomini alla resistenza.
Rimasto privo di munizioni, si lanciava alla testa dei pochi superstiti,
alla baionetta, per svincolarsi. Mentre in piedi lanciava l’ultima
bomba a mano ed incitava gli arditi col suo eroico esempio, al grido
“Avanti Bolzano! Viva l’Italia”, veniva mortalmente ferito. Magnifico
esempio di dedizione al dovere, di altissimo valore e di amor di
patria.
Punta
Nord-Mali Scindeli (Fronte greco), 14 marzo 1941
Note
biografiche:
(altre
decorazioni: Medaglia di Bronzo sul campo (Cirenaica, settembre-dicembre
1940), Croce di Guerra (Fronte occidentale, giugno 1940)
Laureatosi
a Milano in giurisprudenza, venne ammesso nel luglio 1931 alla Scuola
allievi ufficiali della specialità alpini e nel dicembre dello stesso
anno fu nominato sottotenente. Assegnato all’11° reggimento alpini,
fu congedato nell’agosto 1932. Rientrato nella vita civile dedicò
la sua attività al giornalismo ed all’insegnamento quale libero
docente nell’Università di Pavia, segnalandosi anche nel campo politico.
Nel 1935, messo a disposizione della Milizia Volontaria Sicurezza
Nazionale, partì col CXXVIII battaglione Camice Nere mobilitato
per l’Africa Orientale. Rimpatriato nel giugno 1936 e congedato,
riprese la direzione del quotidiano “Cronaca Prealpina” e l’insegnamento
a Pavia. Richiamato nel 1939, prestò prima servizio al battaglione
“Bassano” e poi, al battaglione “Bolzano” dell’11° alpini col quale
entrò in guerra sul fronte alpino occidentale. Fu poi corrispondente
di guerra del “Popolo d’Italia” in Africa Settentrionale fino alla
fine del 1940. Rientrato al deposito dell’11°, chiese di raggiungere
il reggimento allora impegnato sul fronte greco-albanese e il 19
febbraio 1941 partì per l’Albania. Addetto al comando del “Bolzano”,
rinunciava all’incarico per assumere il comando di un reparto d’assalto.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)