Girardini
Giovanni
nato
nel 1922 a Motta di Livenza (Treviso)
Partigiano
combattente
Battaglione
“Livenza”
Comandante
di compagnia
già
in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Sergente
di complemento
Scuola
Centrale Militare di Alpinismo di Aosta
Battaglione
Studenti Universitari
nel 1941
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :
Studente
universitario, animato da giovanile ardore, fu simbolo di lotta
partigiana nel Veneto oppresso dalla tracotanza e dalla barbarie
nemica. Organizzatore ed animatore di una agguerrita squadra di
guastatori partecipava, alla testa dei suoi partigiani, a numerosissime
pericolose azioni di sabotaggio e di guerriglia distinguendosi per
eccezionale coraggio e sprezzo del pericolo e causando gravi danni
al movimento ferro-stradale nemico. Caduto in un’imboscata mentre
con due staffette, di cui una era la propria sorella, si recava
a compiere una ricognizione, veniva catturato nel generoso tentativo
di salvare la sorella caduta nelle mani dell’avversario. Sottoposto
a torture manteneva il più fiero contegno mai rinnegando la propria
fede, mai rivelando i nomi dei compagni di lotta e sempre opponendo
deciso ed orgoglioso rifiuto a lusinghe e a promesse di riavere
la perduta libertà. Condannato a morte affrontava con serenità il
capestro additando alla gioventù combattente per la libertà, la
via del dovere e del sacrificio.
S.
Anastasio, settembre 1943-12 settembre 1944
Note
biografiche:
Compiuti
gli studi classici nel Liceo di Treviso e già iscritto al terzo
anno di medicina nell’Università di Padova, lasciò gli studi per
arruolarsi volontario nel 7° reggimento alpini nel febbraio 1941.
Trasferito alla Scuola di alpinismo, battaglione studenti universitari,
fu promosso sergente. Collocato in congedo nell’agosto 1941, dopo
un ricovero ospedaliero, riprese gli studi interrotti. All’armistizio
dell’8 settembre 1943, abbandonava nuovamente le aule universitarie
per costituire nella zona di Livenza i primi nuclei partigiani.
Divenuto in breve tempo una delle figure di maggior rilievo per
combattività ed ardimento fu nominato comandante di una compagnia
del “Battaglione Livenza” affrontando rischi e pericoli in numerose
azioni di guerra nei comuni di Motta, Gorgo, Medusa ed altri della
vasta zona attraversata dal Livenza e dal Monticano. Arrestato il
6 settembre 1944, fu impiccato dai tedeschi sei giorni dopo nei
pressi di Camin di Oderzo. L’Università di Padova gli conferì la
laurea “ad honorem” alla memoria in medicina e chirurgia nel giugno
1947.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)