Giuriolo
Antonio
nato
nel 1912 ad Arzignano (Vicenza)
Partigiano
Combattente
Brigata
“Matteotti”
già
in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Capitano
di complemento
9° Reggimento
Alpini
Battaglione
“Val Cismon”
nel 1943
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :
Tra
i primi ad impugnare le armi contro i nazifascisti con i pochi partigiani
della montagna e, successivamente, organizzando vari reparti combattenti,
partecipava ad epiche azioni di guerriglia e sabotaggio, distinguendosi
per indomito valore e competenza. Nominato comandante di distaccamento
e poi di brigata partigiana, guidava il reparto in valorosi combattimenti
infliggendo al nemico gravissime perdite e catturando prigionieri
ed ingente bottino di guerra. Alla testa dei suoi uomini contribuiva
validamente alla liberazione di largo territorio dell’alta Toscana,
rifulgendo per tanto eroismo e capacità di comando, che gli alleati
vollero il suo reparto affiancato alle loro forze di avanguardia,
con le quali conquistava arditamente il caposaldo di Monte Belvedere.
Durante il combattimento per l’occupazione della piazzaforte di
Corona, teneva da solo testa ad un contrattacco nemico nel nobile
intento di proteggere il trasporto dei feriti. Colpito a morte chiudeva
nel bacio della gloria la sua ammirevole vita. Esempio luminoso
di eccezionale ardimento e di generoso altruismo.
Corona
(Lizzano in Belvedere), 12 dicembre 1944
Note
biografiche:
Frequentato
a Vicenza il Liceo “Pigafetta”, conseguì la laurea in lettere nel
1935 presso l’Università di Padova. Giovane di vasta cultura, si
dette all’insegnamento e alla letteratura collaborando in varie
riviste e pubblicando saggi di critica letteraria. Frattanto era
stato ammesso al corso allievi ufficiali di Salerno nel novembre
1933 ed aveva ottenuto la nomina a sottotenente nel 4° reggimento
fanteria nel maggio 1934. Fu richiamato nel maggio 1943 col grado
di capitano presso il 7° reggimento alpini a Belluno. Un mese dopo
passò al battaglione “Val Cismon” mobilitato, del 9° alpini e la
dichiarazione dell’armistizio lo trovò al deposito del reggimento
dove era appena rientrato. Dall’ottobre fece parte delle Brigate
partigiane “Giustizia e Libertà” nelle montagne della zona di Asiago.
Si trasferì poi sull’Appennino tosco-emiliano dove combatté con
la Brigata “Matteotti” dal 10 luglio 1944 assumendo la qualifica
di capitano.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)