Grandi
Giuseppe
nato
nel 1914 a Limone (Cuneo)
Capitano
in servizio permanente effettivo
5° Reggimento
Alpini
Battaglione
“Tirano”
Comandante
46ª Compagnia
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria”:
Magnifica
figura di comandante di compagnia, le cui virtù hanno avuto modo
di essere particolarmente note fin dai primi giorni in cui assumeva
posizioni sul fronte orientale. Situazioni critiche e minacciose
furono da lui affrontate con freddo calcolo e con indomito coraggio.
L’attività del tenente Grandi è stata talmente preziosa ed infaticabile
da metterlo in evidenza come uno dei soldati più meritevoli cui
resta indissolubilmente legata la granitica opera difensiva che
fece delle linee della sua divisione un baluardo insormontabile.
Durante un arduo e difficile ripiegamento, allo scopo di sventare
una irruenta manovra nemica di aggiramento, infervorati con la voce
e con l’esempio i suoi alpini, si lanciava irresistibilmente nel
cuore della mischia,riuscendo dopo aspra e sanguinosa lotta, ad
arrestare e frantumare il poderoso urto di un nemico superiore in
uomini ed in mezzi. Ferito all’addome e consapevole della fine imminente,
non desisteva dall’animare i propri uomini. Vedendo intorno alla
sua slitta insanguinata pochi alpini superstiti, silenziosi ed addolorati,
trovava la forza di incitarli ad esultare per il superbo successo
conseguito e ad intonare con lui le strofe di una nostalgica canzone:
“Il comandante la compagnia l’è si ferito e sta per morir…”. Come
un vasto, religioso corale si diffonde allora nella distesa gelida
della steppa la voce degli alpini, quale simbolo imperituro della
tenace gente della montagna, del suo incomparabile spirito di sacrificio,
del suo eccezionale ardimento, della sua inconcussa fede nella vittoria.
Quota
228, quota 226,7 – Belogory-Arnautowo (Russia), 9 settembre 1942-26
gennaio 1943
Note
biografiche:
Diplomatosi
in ragioneria all’Istituto tecnico “Galilei” a Firenze, fu ammesso
nel 1934 all’Accademia Militare di Modena e nel 1936 venne nominato
sottotenente in servizio permanente effettivo. Dopo aver frequentato
la Scuola d’applicazione d’arma, fu destinato al 5° reggimento alpini
ed ottenne un elogio dall’Ispettorato delle Truppe Alpine in occasione
della costruzione della strada militare nella zona dell’Altissimo.
Tenente dal 1° ottobre 1938, fu poi istruttore ed allenatore presso
la Scuola Militare d’Alpinismo di Aosta fino alla dichiarazione
della guerra, nel giugno 1940. Partecipò col battaglione “Tirano”
alle operazioni svoltesi alla frontiera alpina occidentale, quindi
ritornò ad Aosta e vi rimase fino alla partenza per la Russia, nel
luglio 1942. Comandante della 46ª compagnia, gravemente ferito il
26 gennaio 1943, decedeva il giorno dopo sulla slitta trainata dai
suoi alpini. Dopo la sua morte venne promosso capitano con anzianità
1° gennaio 1942.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)