Madalena
Nicolò
nato
nel 1863 a Sanremo (Imperia)
Colonnello
in servizio permanente effettivo
Brigata
“Bergamo”
Comandante
26° Reggimento Fanteria
già
in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Maggiore
in servizio permanente effettivo
5° Reggimento
Alpini
Comandante
Battaglione “Tirano”
nel 1901
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :
Nell’offensiva
verso Ettangi, guidava all’attacco i dipendenti reparti con eroico
coraggio, riuscendo a conquistare i trinceramenti di Sidi Garba
ed a mantenervisi parecchie ore malgrado l’energica controffensiva
nemica. Ferito poi mortalmente, si opponeva che lo trasportassero
altrove e rimaneva sul sito, continuando a dare disposizioni finché
spirava con stoica serenità.
Sidi
Garbàa,Libia, 16 maggio 1913
Note
biografiche:
(Altre
decorazioni: Medaglia Bronzo (Derna, ottobre 1912), Cavaliere Ordine
Santissimi Maurizio e Lazzaro (Cina, 1902-1905)
L’autorità
militare lo da nato a San Remo, ma il Municipio di tale località
lo smentisce. La famiglia assicura essere egli nato a Venezia. A
17 anni entrava alla Scuola Militare di Modena, uscendone nel 1882
tra i primi classificati sottotenenti nel 50° reggimento Fanteria
(brigata “Parma”). Entusiasta degli alpini un anno dopo otteneva
di esservi trasferito (1° reggimento) subito distinguendosi in un’ardita
escursione per la quale riceveva speciali elogi dall’ispettore generale
Pelloux. Nel 1884 era promosso tenente e passava poco dopo alla
Scuola di Guerra uscendone il terzo classificato su 27. promosso
capitano nel 1892 nell’83° reggimento Fanteria (brigata “Venezia”),
un anno dopo ritornava negli alpini (prima al 2° poi al 7° reggimento).
Trasferito nello Stato Maggiore fu alla Divisione di Messina e di
Bologna. Nel 1901 veniva promosso maggiore a scelta nel 5° reggimento
Alpini che lasciò un anno dopo per partire per la Cina al comando
di un battaglione misto. Per le sue brillanti doti ebbe le croci
di cavaliere Ordine della Corona d’Italia e SS. Maurizio e Lazzaro
Rimpatriato nel 1905 fu capo di Stato Maggiore della Divisione di
Novara che lasciò un anno dopo per partire per la Colonia Eritrea
rimanendovi anche alla promozione a tenente colonnello. Rimpatriato
nel 1910 fu capo di Stato Maggiore della Divisione di Padova e poi
addetto al comando del VII Corpo d’Armata (Ancona). Promosso colonnello
il 17 marzo 1912 comandò il 72° reggimento Fanteria (brigata “Puglie”),
nel settembre dello stesso anno in seguito a sua domanda partiva
per la Cirenaica dove a Derna assumeva il comando del 26° reggimento
Fanteria. Quando questo reggimento nel gennaio del 1913 rimpatriò
egli rimase a Derna al comando di un reggimento speciale composto
di battaglioni dei reggimenti Fanteria 7°, 22°, 26°, 34°. Nel combattimento
di Sidi Garba si comportò da prode rimanendo gravemente ferito all’addome;
spirò presso la località denominata “albero del turco” mentre in
autocarro veniva trasportato al ridotto “Lombardia” ove era stabilito
un posto di medicazione.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Torino 1925)