Marchisio
Pietro
nato
nel 1909 a Chiusa Pesio (Cuneo)
Capitano
in servizio permanente
Partigiano
combattente
C.te
2ª Brigata partigiana "Garibaldi"
già
in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Capitano
in servizio permanente
C.do
Divisione Alpina “Taurinense”
nel 1943
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :
Capitano
degli alpini in Jugoslavia, affrontava con immediata e risoluta
determinazione antinazista la difficile situazione ambientale e
politico-militare conseguita all’armistizio dell’8 settembre 1943,
distinguendosi subito, e durante i primi quattro mesi di durissima
lotta del suo reparto, per non comune ardimento e superiori doti
di comando. Comandante volontario di brigata partigiana italiana,
nel corso di un successivo tragico ciclo operativo, affrontava in
condizioni disperate per perdite subite, fame, freddo e imperversare
del tifo, con l’esempio e l’ascendente personali manteneva saldi
la coesione degli animi e lo spirito combattivo della sua unità,
che conduceva valorosamente in cruenti azioni. Durante la violenta
offensiva tedesca, colpito da grave morbo, rifiutava di lasciare
il comando onde affrontare situazioni gravissime, superando ogni
giorno i limiti del dovere per condividere la sorte dei suoi soldati,
cui fu esempio sovrumano di fermezza nel travaglio della lotta e
di eccezionale statura morale nell’angoscia dell’incerto destino.
Vinto nella carne martoriata, ma invitto nello spirito, trascinandosi
in uno sforzo ultimo di suprema dedizione, trasse in salvo, combattendo,
i resti della sua brigata, solo allora al fine stremato, soggiacendo
a morte gloriosissima sul campo. Esempio luminoso di combattente
e di eccelse virtù di comandante.
Montenegro-
Sangiaccato-Bosnia, 9 settembre 1943-25 aprile 1944
Note
biografiche:
Capitano
presso il Comando della Divisione alpina “Taurinense”, che era dislocata
nel Montenegro, fu tra i primi e più decisi ufficiali che, all’armistizio,
si schierarono contro i tedeschi. Alla testa del suo reparto li
combatté per quattro mesi fino a quando, esaurite le possibilità
di resistenza nel Montenegro, i reparti della “Taurinense” furono
costretti a disperdersi. Assunse allora il comando di un forte gruppo
di alpini che costituì in brigata partigiana guidandoli e superando
continui attacchi del nemico, con l’obiettivo, raggiunto, di collegare
il suo reparto a quelli dell’Esercito popolare di liberazione jugoslavo.
(n.d.r:
Con decreto del Presidente della Repubblica, il conferimento della
massima ricompensa al valor militare porta la data del 28 gennaio
1972)
(essendogli
stata conferita la Medaglia d’Oro in data successiva al 1965, il
suo nominativo non compare nel libro - le Medaglie d’Oro al valor
militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare d’Italia, Roma
1965)
Le
concise scarne note biografiche sono tratte da vari documenti consultati.