Martinat
Giulio
nato
nel 1891 a Maniglia di Perrero (Torino)
Generale
di Brigata
Corpo
d’Armata Alpino
Incarico
Speciale nel Comando del Corpo d’Armata
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria” :
Capo
di Stato Maggiore di un Corpo d’Armata, soldato di eccezionale coraggio
e di indiscusso valore, veterano di quattro campagne, più volte
decorato, di elette qualità di mente e di cuore, vista passare una
compagnia alpina che scendeva in linea per decidere l’aspra battaglia
in corso, cedendo al suo istintivo entusiasmo di soldato e di combattente,
vi si metteva alla testa dando a tutti con la sua alta parola la
fiamma dell’ardimento e divenendone con la sua persona irresistibile
esempio. Ritto, mentre sparava con il suo moschetto, in zona battutissima
e scoperta, su elementi nemici appostati a brevissima distanza,
una pallottola ne spezzò l’audace impresa e gli stroncò la vita.,
ma la vittoria era assicurata ed il nemico in fuga. Fulgido esempio
di alte virtù combattive e di suprema dedizione alla Patria.
Nikolajewka,
26 gennaio 1943
Note
biografiche:
(altre
decorazioni: 2 Medaglie d’Argento (Africa Orientale, luglio 1936;
sul campo, Fronte greco-albanese, aprile 1941); 3 Medaglie di Bronzo
(Derna, febbraio 1912; Bu Msafer, ottobre 1912; Monte Mrzli, giugno
1915)
Arruolatosi
volontario nel 5° reggimento alpini nel dicembre 1910, partecipò
l’anno dopo alla guerra italo-turca ed ottenne la nomina a sottotenente
in servizio effettivo. Rientrato in Italia e destinato al 3° reggimento
alpini, entrò in guerra nel maggio 1915 col battaglione “Pinerolo”
passando poi con la promozione a capitano in reparti mitraglieri.
Fu poi in Alta Slesia col battaglione “Monte Baldo” nel 1920 e dal
marzo 1924 a Quito nell’Equador dove fece parte della Missione Militare
Italiana. Promosso maggiore nel 1926 e rimpatriato, frequentò la
Scuola di guerra. Trasferito nel Corpo di Stato Maggiore nel 1934
col grado di tenente colonnello, ricoprì la carica di capo di Stato
Maggiore del 3° Comando Superiore Alpino e, nell’ottobre 1935, della
Divisione Camice Nere “Tevere” con la quale partecipò alla campagna
etiopica in Africa Orientale. Nell’aprile 1937 fu capo di Stato
Maggiore della Divisione “Julia” e promosso colonnello poco dopo,
comandò l’11° reggimento alpini fino al marzo 1940. Capo di Stato
Maggiore del XXVI Corpo d’Armata prese parte alle operazioni di
guerra sul fronte greco-albanese dall’ottobre 1940 al giugno 1941.
Chiamato a prestare servizio come capo di Stato Maggiore nel Corpo
d’Armata di Bolzano, passava, dal marzo 1942, al Corpo d’Armata
Alpino con lo stesso incarico e nel luglio successivo partiva per
la Russia. Promosso generale di Brigata dal dicembre dello stesso
anno, era trattenuto al Comando del Corpo d’Armata per incarichi
speciali.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)