Pasi
Mario
nato
nel 1913 a Ravenna
Partigiano
combattente
Brigata
“Mazzini”
già
in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Tenente
Medico di complemento
Divisione
Alpina “Pusteria”
643°
Ospedale da campo
nel 1941
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :
Fin
dall’8 settembre impugnava valorosamente le armi contro l’invasore.
Ricercato dalla polizia tedesca quale organizzatore della lotta
di liberazione, si arruolava nelle formazioni partigiane della montagna
di cui divenne animatore fecondo e combattente audace. Commissario
di brigata e poi di zona partigiana, valoroso fra i valorosi, sosteneva
durissimi combattimenti infliggendo gravi perdite al nemico. Apostolo
di bene e di carità prodigava la sua opera di medico a lenire le
sofferenze dei feriti senza mai risparmiarsi nei pericoli e nei
sacrifici. Catturato per delazione affrontava e sosteneva con sereno
stoicismo le sevizie che solo la più efferata crudeltà poteva immaginare.
Bastonato a sangue, con le membra fracassate, trovava ancora la
forza di porre fine al martirio tagliandosi le vene, ma il bieco
nemico impediva che la morte lo strappasse alla sua sadica barbarie
e poi lo finiva a colpi di bastone. Il suo cadavere impiccato, per
estremo oltraggio restò esposto per due giorni e, circondato dall’aureola
del martirio, fu faro luminoso che additò ai superstiti la via da
seguire per raggiungere la vittoria.
Belluno,
10 marzo 1945
Note
biografiche:
Conseguita
nell’Università di Bologna la laurea in medicina e chirurgia nel
1936, l’anno successivo fu chiamato a frequentare la Scuola di applicazione
di Sanità Militare a Firenze dalla quale uscì aspirante ufficiale
medico nel luglio 1937, assegnato al 28° fanteria della Divisione
“Pavia”. Promosso sottotenente e congedato nel settembre dello stesso
anno entrava per concorso medico interno nell’Ospedale di S. Chiara
a Trento. Richiamato alla vigilia dell’entrata dell’Italia nel secondo
conflitto mondiale ed assegnato al 643° ospedale da campo, partecipò
dal 10 giugno 1940 alle operazioni di guerra sulla frontiera occidentale
e dal 6 dicembre a quelle svoltesi alla frontiera greco-albanese.
Promosso tenente nel gennaio 1941, rimpatriava nel maggio successivo
per malattia e alla fine dell’anno veniva collocato in congedo assoluto
ed iscritto nel ruolo ordinario col proprio grado. Ripresa la sua
attività civile a Trento, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943,
abbandonò l’ospedale portandosi sui monti del Bellunese e fu uno
dei primi animatori ed organizzatori del movimento partgiano.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)