Rebeggiani
Enrico
nato
nel 1916 a Chieti
Tenente
di complemento
9° Reggimento
Alpini
Battaglione
“L’Aquila”
Comandante
Plotone Sciatori Arditi del Battaglione
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria” :
Eroico
combattente di Albania, benché assegnato a servizio condizionato
presso un deposito per ferite riportate in combattimento, chiese
ed ottenne di seguire il suo battaglione in partenza per il fronte
russo. In più giorni di sanguinosi combattimenti, contro nemico
preponderante di uomini e di mezzi combatté ininterrottamente. Col
suo coraggio fu di esempio costante ai suoi alpini. il suo valore
culminava il giorno 22 dicembre, quando, comandante di un plotone
sciatori arditi, occupava di sorpresa una importante posizione che
il nemico aveva strappato ad altro reparto. Contrattaccato più volte
rimaneva in posto con mirabile fermezza, anche quando il suo plotone
era quasi distrutto. Benché ferito, visto il nemico che si ritirava,
riuniti i pochi superstiti, noncurante del micidiale fuoco di artiglieria,
si slanciava all’inseguimento; ferito una seconda volta incitava
i suoi alpini a proseguire nella lotta gridando: “Avanti, L’Aquila”.
Colpito a morte consacrava la sua vita alla Patria.
Fronte
russo, Ivanowka, quota 204, 19-20-21-22 dicembre 1942
Note
biografiche:
(altre
decorazioni: 2 Medaglie di Bronzo (Monte Schindeli, Fronte greco,
10 marzo 1941 – Monte Nanos, Gorizia, aprile 1942)
Iscritto
a Bologna nella facoltà di scienze economiche, venne chiamato alle
armi nel 1936, ed ammesso alla Scuola allievi ufficiali di Bassano
fu nominato sottotenente nell’ottobre 1937. Assegnato al battaglione
“L’Aquila” del 9° alpini, fu congedato nel febbraio 1938. Ripresi
gli studi conseguì la laurea nello stesso anno. Richiamato nel 1939
fu col 167° reggimento fanteria in Libia. Nuovamente richiamato
nel gennaio 1941 fu destinato al Comando Superiore delle Forze Armate
in Albania. Rientrato al suo vecchio battaglione “L’Aquila”, rimpatriò
dopo poco più di due mesi di guerra in seguito a grave ferita riportata
il 10 marzo sullo Schindeli. Nonostante fosse dichiarato non idoneo
al servizio incondizionato, ritornò al battaglione nell’aprile 1942 partecipando
alle operazioni contro formazioni ribelli jugoslave, poi, il 17
agosto dello stesso anno, già promosso tenente, partì col reggimento
per la Russia e col battaglione venne schierato sul Don a guardia
del quadrivio formato dalle rotabili Komaroff-Deosowatka e Krinitshaja-Ivanowka.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)