MEDAGLIE d’ORO al Valor Militare della guerra 1940-1945
conferite a militari in servizio nelle Truppe Alpine all’atto del fatto d’armi
ricerca e archivio di Giuseppe Martelli
pubblicato il 1° settembre 2005

Rebeggiani Enrico

nato nel 1916 a Chieti
Tenente di complemento
9° Reggimento Alpini
Battaglione “L’Aquila”
Comandante Plotone Sciatori Arditi del Battaglione

Motivazione della Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria” :

Eroico combattente di Albania, benché assegnato a servizio condizionato presso un deposito per ferite riportate in combattimento, chiese ed ottenne di seguire il suo battaglione in partenza per il fronte russo. In più giorni di sanguinosi combattimenti, contro nemico preponderante di uomini e di mezzi combatté ininterrottamente. Col suo coraggio fu di esempio costante ai suoi alpini. il suo valore culminava il giorno 22 dicembre, quando, comandante di un plotone sciatori arditi, occupava di sorpresa una importante posizione che il nemico aveva strappato ad altro reparto. Contrattaccato più volte rimaneva in posto con mirabile fermezza, anche quando il suo plotone era quasi distrutto. Benché ferito, visto il nemico che si ritirava, riuniti i pochi superstiti, noncurante del micidiale fuoco di artiglieria, si slanciava all’inseguimento; ferito una seconda volta incitava i suoi alpini a proseguire nella lotta gridando: “Avanti, L’Aquila”. Colpito a morte consacrava la sua vita alla Patria.

Fronte russo, Ivanowka, quota 204, 19-20-21-22 dicembre 1942

Note biografiche:

(altre decorazioni: 2 Medaglie di Bronzo (Monte Schindeli, Fronte greco, 10 marzo 1941 – Monte Nanos, Gorizia, aprile 1942)

Iscritto a Bologna nella facoltà di scienze economiche, venne chiamato alle armi nel 1936, ed ammesso alla Scuola allievi ufficiali di Bassano fu nominato sottotenente nell’ottobre 1937. Assegnato al battaglione “L’Aquila” del 9° alpini, fu congedato nel febbraio 1938. Ripresi gli studi conseguì la laurea nello stesso anno. Richiamato nel 1939 fu col 167° reggimento fanteria in Libia. Nuovamente richiamato nel gennaio 1941 fu destinato al Comando Superiore delle Forze Armate in Albania. Rientrato al suo vecchio battaglione “L’Aquila”, rimpatriò dopo poco più di due mesi di guerra in seguito a grave ferita riportata il 10 marzo sullo Schindeli. Nonostante fosse dichiarato non idoneo al servizio incondizionato, ritornò al battaglione nell’aprile 1942 partecipando alle operazioni contro formazioni ribelli jugoslave, poi, il 17 agosto dello stesso anno, già promosso tenente, partì col reggimento per la Russia e col battaglione venne schierato sul Don a guardia del quadrivio formato dalle rotabili Komaroff-Deosowatka e Krinitshaja-Ivanowka.

(la motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare d’Italia, Roma 1965)