Serafino
Adolfo
nato
nel 1920 a Rivarolo Canavese (Torino)
Partigiano
combattente
Capo
di Stato Maggiore
Divisione
Alpina Autonoma “Val Chisone”
già
in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Tenente
in servizio permanente effettivo
3° Gruppo
Alpini “Valle”
Battaglione
“Val Fassa”
nel 1943
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :
Ufficiale
degli alpini, dopo l’armistizio impegnava nella zona di Massa Carrara
combattimento contro forze tedesche assumendo di iniziativa anche
il comando di una batteria. Ritornato in Piemonte organizzava le
prime formazioni partigiane delle valli pinerolesi divenendo poi
capo di stato maggiore della Divisione alpina autonoma “Val Chisone”
e partecipando a varie azioni di sabotaggio. Nel novembre 1944,
circondato da forze soverchianti, con una banda di patrioti si poneva
alla testa di alcuni ufficiali, decisi, pur essendo consci del sicuro
sacrificio, a resistere fino all’estremo per ritardare l’avanzata
del nemico e consentire di mettere in salvo uomini ed armi. Impegnato
il combattimento, dopo varie ore di lotta, esaurite le munizioni,
nell’estremo tentativo di aprirsi un varco con le bombe a mano,
veniva falciato dal fuoco nemico, unitamente agli altri ufficiali,
attirati dal sublime esempio di eroismo. Il suo nome è divenuto
leggendario in tutta la Val Chisone ed alla sua memoria fu intitolata
la Divisione partigiana “Serafino” che combatté nella stessa valle
valorosamente il tedesco fino alla liberazione.
Italia
occupata, settembre 1943-novembre 1944
Note
biografiche:
Conseguita
la maturità classica nel Collegio Militare di Milano nel 1938, entrò
all’Accademia di Modena dalla quale uscì sottotenente di fanteria
in servizio permanente effettivo nell’agosto 1940. Destinato al
3° reggimento alpini ed assegnato al battaglione “Pinerolo”, frequentò
la Scuola di applicazione d’arma nell’inverno 1940-41 rientrando
al reggimento nell’aprile. Dal gennaio 1942 a settembre dello stesso
anno fu in Croazia col reggimento, conseguendo la promozione a tenente.
Rimpatriato, venne comandato prima quale istruttore all’Accademia
di Modena e poi al deposito reggimentale a Pinerolo per l’addestramento
reclute. Fece poi ritorno nel territori ex jugoslavi dove rimase
fino al giugno 1943 allorché fu trasferito al battaglione “Val Fassa”
dove si trovava alla dichiarazione dell’armistizio. Prese parte
alla lotta clandestina prima nella zona di Massa Carrara e in seguito
in Piemonte,dove combatté nelle file della Divisione alpina autonoma
“Val Chisone” della quale divenne capo di Stato Maggiore. Morì in
combattimento in Frossasco il 4 novembre 1944.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)