Venturini
Giovanni
nato
nel 1916 a Corteno Golgi (Brescia)
Partigiano
combattente
Divisione
Fiamme Verdi “Tito Speri”
Brigata
“Schivardi”
già
in servizio nelle Truppe Alpine quale:
Caporalmaggiore
di complemento
2° Reggimento
Artiglieria Alpina
Gruppo "Vicenza"
nel 1943
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare – alla memoria - :
Già
graduato di artiglieria alpina, pur menomato nel fisico per postumi
di ferita con congelamento riportato sul fronte russo, era tra i
primi organizzatori ed animatori del fronte clandestino in Val Camonica,
ove per diciassette mesi fu guida ideale della Resistenza. Arrestato
e sottoposto ad atroci inenarrabili tormenti, sublime esempio di
dedizione alla causa e di incrollabile forza morale, sacrificava
la vita per nulla rivelare dell’attività partigiana e delle sistemazioni
difensive delle Fiamme Verdi operanti nella Resistenza sul Montirolo.
Assumendo su di sé l’intera responsabilità dell’organizzazione clandestina
locale, innanzi al plotone di esecuzione, orrendamente mutilato,
si imponeva all’ammirazione degli astanti, rivolgendo ai suoi uccisori
parole di perdono ed ai partigiani con lui morituri parole di fede
nella vittoria. Cadeva inneggiando all’Italia ed alla Fede.
Corteo-Alta
Val Camonica-Mu di Edolo, settembre 1943-11 aprile 1945
Note
biografiche:
Non
è stato possibile al momento rintracciare notizie sullo stato del
servizio militare che molto probabilmente sarà iniziato nel 1936
con la chiamata di leva e poi i successivi richiami, visto il grado.
Di certo sappiamo che nel luglio 1942 era partito per partecipare
alla campagna di Russia col grado di caporalmaggiore in servizio
al 2° reggimento artiglieria alpina. Ferito in combattimento durante
l’epica ritirata del gennaio 1943 e colpito da grave congelamento,
rimpatriò alla fine di febbraio con treno ospedale. Ricoverato all’ospedale
militare di Imola per esservi curato, qui lo colse l’armistizio
dell’8 settembre 1943. Nonostante fosse ancora infermo, nel novembre
lasciò l’ospedale per raggiungere, ancora sofferente, il suo paese,
dove iniziò subito ad organizzare la lotta partigiana in Val Camonica.
Entrato nella Brigata fiamme verdi “Schivardi” ne seguì le sorti
e, malgrado fosse fisicamente menomato, si distinse fra i più attivi
protagonisti della lotta contro i nazifascismi. Catturato alla vigilia
della conclusione della guerra e sottoposto ad atroci sevizie che
affrontò stoicamente assumendosi ogni responsabilità dell’organizzazione,
davanti al plotone di esecuzione, come recita la motivazione, rivolse
ai componenti parole di perdono ed ai tre compagni di lotta espressioni
di conforto.
n.d.r.
con decreto del Presidente della Repubblica, il conferimento della
massima ricompensa al valor militare porta la data dell’11 luglio
1972)
(essendogli
stata conferita la Medaglia d’Oro in data successiva al 1965, il
suo nominativo non compare nel libro – le Medaglie d’Oro al valor
militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare d’Italia, Roma
1965)
Le
concise note biografiche sono tratte da varie pubblicazioni consultate.