Vinco
Libero
nato
nel 1912 a Verona
Capitano
in servizio permanente effettivo
2° Reggimento
Artiglieria Alpina
Gruppo
“Vicenza”
Comandante
45ª Batteria
Motivazione
della Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria” :
Soldato
di razza, educato al culto della Patria, preparò e condusse in guerra
una perfetta batteria alpina. Comandante di batteria a protezione
del fianco di alcune grandi unità di ripiegamento, con incrollabile
tenacia e coraggio sosteneva per due giorni e due notti i reiterati
attacchi del nemico imbaldanzito da precedenti successi. Assalito
fin sui pezzi da grossi carri armati, che già avevano travolto artiglieri
ed alpini di sicurezza, li immobilizzava sul terreno e distruggeva
personalmente con arma automatica un nucleo di arditi avversari,
rimanendo ferito nella lotta corpo a corpo. Rimasto senza munizioni
e profittando dell’arresto momentaneo dei suoi assalitori, stupiti
da tanto eroico ardimento, faceva inutilizzare i pezzi ancora efficienti,
ordinava il ripiegamento dei superstiti e, per proteggerli, si portava
con pochi mitraglieri in posizione dominante dove in una suprema,
epica lotta contro mezzi corazzati soverchianti cadeva, dando in
olocausto la vita per la salvezza dei suoi uomini, per l’onore dell’Arma
e per la grandezza della Patria.
Nowa
Stefanowka (Fronte russo), 20 gennaio 1943
Note
biografiche:
(altre
decorazioni: Croce di Guerra (Guri i Topit, Fronte greco, aprile
1941)
Uscito
sottotenente d’artiglieria in servizio permanente effettivo dall’Accademia
di Torino nel settembre 1935, dopo la Scuola di applicazione d’arma
venne assegnato al 2° reggimento artiglieria alpina. Promosso tenente
nel 1937 partecipò nel giugno 1940 con la 33ª batteria del gruppo
“Bergamo” alle operazioni di guerra svoltesi nel settore del Piccolo
San Bernardo sulla frontiera occidentale. Segnalatosi poi sul fronte
greco-albanese venne nominato in Patria istruttore di “sci”. Promosso
capitano, assumeva il comando della 45ª batteria del gruppo “Vicenza”
e nell’agosto 1942, partiva col reparto per la Russia. L’accanita
resistenza opposta al nemico nel villaggio di Opyt, permise alle
colonne di soldati italiani, tedeschi ed ungheresi di sfuggire all’accerchiamento.
(la
motivazione e le note biografiche sono trascritte dal libro – le
Medaglie d’Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d’Oro al valor
militare d’Italia, Roma 1965)