storia
del territorio bolognese romagnolo
Le stellette, il camice bianco e la penna nera: ufficiali medici bolognesi romagnoli (per scelta) nella guerra 1940-'45
(laureati all'Università agli Studi di Bologna)
di Giuseppe Martelli
publlicato il 1° giugno 2016
nuovi inseriti (in rosso)
il 1° febbraio 2021
Prendendo spunto dall'idea e dall'interessante articolo di Mario Gallotta dedicato alla figura degli ufficiali medici ferraresi (medici-alpini), mi è venuta l'idea di svolgere una ricerca parallela sugli ufficiali medici alpini nati in altre province poi divenuti bolognesi romagnoli per scelta, avendo scelto la "nostra" Università, ed è emerso oltre all'inaspettato numero, anche il dato certamente interessante; oltre la metà sono decorati al valor militare, a conferma che hanno onorato così le stellette, il camice bianco, la penna nera e il giuramento di Ippocrate.
Assieme al Cappellano Militare, altrettanto importante figura di riferimento dei soldati era, ed è ancora oggi, l'Ufficiale Medico. L'uno per la "cura" spirituale e l'altro per la "cura" del fisico. La figura del cappellano militare è gia presente e ampiamente ricordata in altra parte del sito.
La ricerca è stata effettuata consultando i vecchi tabulati soci della nostra sezione, l'archivio dell'Università degli Studi di Bologna, la Gazzetta Ufficiale ed i ruoli matricolari rintracciati.
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seconda guerra mondiale 1940-1945
ufficiali medici bolognesi romagnoli (per scelta)
Il Dott. Eusebio Asioli
nasce il 22 ottobre 1908 a Campagnola (Reggio Emilia), bolognese di adozione per studio iscritto all’Università nella facoltà di Medicina e Chirurgia dove si laurea il 3 novembre 1934. Chiamato alle armi nel giugno 1935 ed essendo già laureato, viene inviato quale allievo ufficiale medico di complemento nella Scuola di applicazione di sanità militare a Firenze, al termine del quale presta servizio di prima nomina quale medico di battaglione presso il Btg. "Tolmezzo" dell'8° Rgt. Alpini fino al giugno 1937. Al momento non è stato possibile stabilire se ed in quale reparto abbia eventualmente partecipato ad operazioni di guerra 1940-1943. Di certo però il suo nominativo risulta fra i militari italiani deportati in Germania nel periodo settembre 1943-9 aprile 1945. Sulla Gazzetta Ufficiale del 25 agosto 1949 viene indicato che ha vinto il concorso per la condotta medica della frazione di Sarginesco del comune di Castelluccio in provincia di Mantova, ed ancora sulla Gazzetta Ufficiale del 3 agosto 1954 viene confermato in tale incarico. Le ultime notizie lo indicano pensionato residente nella frazione di Mandriolo del comune di Correggio, Reggio Emilia, dove muore nel 2009.
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Il Dott. Giulio Bedeschi
prestigiosa figura legata al nostro territorio, nasce il 31 gennaio 1915 ad Arzignano (Vicenza). Iscritto all'Università di Padova nella facoltà di Medicina e Chirurgia, dal 9 gennaio 1936 si trasferisce per ragioni famigliari a Forlì e prosegue gli studi all'Università di Bologna dove si laurea il 20 novembre 1939 svolgendo il tirocinio presso l'ospedale di Forlì. Chiamato alle armi nel 1940 e svolto il corso per ufficiali medici, chiede di partire volontario e viene assegnato all’11° reggimento fanteria divisione
“Casale” ed inviato nel marzo 1941 sul fronte greco. Con la conclusione delle operazioni sul fronte ed assegnato ad un ospedale divisionale, gli giunge l'ordine di trasferimento con assegnazione alle truppe alpine della divisione
“Julia”. Rientrato in Italia nella primavera 1942 per il riordinamento
della dissanguata divisione ed il previsto impiego sul fronte russo,
l’8 agosto riparte. Assegnato alla 13ª batteria del gruppo “Conegliano”
3° reggimento artiglieria alpina, con questo reparto partecipa alle
drammatiche vicende della campagna di Russia. Decorato di due croci di guerra ala valor militare in due distinti periodi di combattimento così motivate "Ufficiale medico di batteria alpina, di provato valore, in una difficile situazione che portava a continui, durissimi combattimenti difensivi, assolveva il suo compito di sanitario con serenità calma e capacità incurante del micidiale fuoco nemico. Con la parola e con l'esempio trasfondeva in tutti gli elementi della batteria, la sua fede e la sua ferma fiducia nel successo e contribuiva oltre al suo stretto compito, a tutte le attività della batteria, specie nei momenti più avversi. Dava così conferma di doti non comuni di valore, di entusiasmo e di irremovibile tenacia alpina" Iwanowka-quota ovest di Nowa Kalitwa, 17-25 dicembre 1942. La seconda medaglia è così motivata "In un lungo periodo operativo, metteva in luce elette qualità di soldato. In aspro combattimento contro forze avversarie, assisteva fra i pezzi numerosi feriti gravi" Medio Don 16-30 gennaio 1943. Rientrato nella primavera
1943 con i pochi superstiti e conclusa la licenza, riprende servizio
sempre nella 13ª batteria fino agli altrettanto tragici eventi legati all'8 settembre 1943. In questi brevi mesi "di pace" scrive, nel ricordo della Russia, la "Preghiera dell'alpino ignoto" dedicata a quanti purtroppo non sono tornati, poi conosciuta dal mondo alpino e non nel corso degli anni. Nel giugno 1949 lascia definitivamente la Romagna per svolgere la sua professione di medico prima a Ragusa, in Sicilia, poi dal 1959 a Milano quindi Verona. In questo periodo scrive il suo libro più famoso "Centomila gavette di ghiaccio" pubblicato nel 1963 che ha superato negli anni oltre tre milioni di copie, seguito sempre
sull’onda dei ricordi, da “Il peso dello zaino”. Continua oltre alla professione di valente medico anche il suo impegno come scrittore, dedicandosi in particolare alla raccolta di testimonianze dei reduci dai vari fronti poi pubblicati nella collana "fronte...io c'ero". Deceduto a Verona il 29 dicembre 1990.
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Il Dott. Attilio Branzi
nasce il 31 maggio 1909 a Dimaro (Trento), bolognese di adozione per studio iscritto all’Università nella facoltà di Medicina e Chirurgia dove si laurea con lode il 5 luglio 1935. Ammesso al ritardo alla chiamata alle armi per motivi di studio, appena laureato viene chiamato al servizio militare ed inviato quale allievo ufficialo medico di complemento nella Scuola di applicazione di sanità militare a Firenze al termine del quale, presta servizio di prima nomina presso l’11° Rgt. Alpini a Trento. Rientra quindi alla vita civile e riprende gli studi universitari per la specializzazione in Odontoiatria. Deve nuovamente lasciare Bologna nell’agosto 1939 e con il grado di Sottotenente medico viene richiamato per istruzione ed assegnato al battaglione “Val Fassa” dell’11° Reggimento alpini che pochi giorni dopo riceve l’ordine di partire per la Val Susa poi verso Sauze d’Oulx ai confini con la Francia. Con questo reparto partecipa nel giugno 1940 alle operazioni di guerra sul fronte occidentale svolgendo le funzioni di ufficiale medico nell’ospedaletto da campo della compagnia. Qui svolge con efficacia e senso del dovere il proprio ruolo ed è insignito di croce di guerra “sul campo” con la seguente motivazione: “Ufficiale medico di una compagnia alpina, dava prove di grande serenità e sprezzo del pericolo, sotto l’infuriare del fuoco nemico” Pressi di Plan du Fond, 22 giugno 1941. Al termine delle operazioni, nel dicembre il reparto rientra a Trento dove viene sciolto. Essendo di “classe anziana” e promosso Tenente è posto in congedo assoluto. Rientra quindi a Bologna per riprendere una brillante carriera universitaria. L’anno successivo consegue la libera docenza ed è incaricato della direzione e dell'insegnamento di Clinica Odontoiatrica. Non lascia più il nostro Ateneo e Bologna, dove muore prematuramente il 2 maggio 1971. Nel corso delle ricerche non sono emerse notizie di un suo rapporto associativo con la Sezione.
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Il Dott. Piercarlo Caracci - inserita fotografia il 1° febbraio 2021
nasce il 7 giugno 1921 a Udine, bolognese di adozione per studio iscritto all’Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia come studente interno nella clinica di Odontoiatria, (come afferma...ma non è indicato sul sito fra i laureati a Bologna. Il suo fascicolo è in fase di ricerca dall'Archivio Storico. n.d.r.). Chiamato alle armi nel febbraio 1941 viene destinato alla Scuola
Centrale Militare di Alpinismo di Aosta, nel 1° Battaglione Universitari
allievi ufficiali. Promosso Caporale quindi Sergente il 16 giugno, viene assegnato in servizio al 637° Ospedale da campo della Divisione alpina Taurinense in approntamento operativo e dal gennaio 1942 inviata in Jugoslavia. Nel dopoguerra si laurea (1949? come afferma n.d.r.)) all'Università di Bologna quindi si specializza in Odontoiatria all'Università di Torino ed anche di Storia della Medicina all'Università di Roma dove ottiene nel 1971 la Libera docenza. Appassionato anche di Speologia, dal 1967 al 1977 è presidente del Circolo speleologico di Udine. Docente alla facoltà di Medicina e Chirurgia all'Università di Udine e docente di Storia della Medicina all'Università di Roma è autore di numerose pubblicazioni storiche e scientifiche. Socio della Sezione di Udine è deceduto il 2 febbraio 1998 a Udine.
(a) La fotografia è stata rintracciata e gentilmente concessa al sito dal sig. Alves, figlio di Nilo Pes.
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Il Dott. Eugenio Cosciani
bolognese per scelta e matrimonio, nasce a Pola il 12 luglio 1909. Trasferita la residenza a Bologna per laurearsi in Medicina e Chirurgia nel 1934, aveva svolto servizio di prima nomina come Sottotenente medico nella Divisione "Pusteria" durante la campagna etiopica guadagnandosi un encomio solenne "sul campo". Rientrato a Bologna, dove svolge la professione di medico, si sposa con la bolognese Laura Casare ed è padre del piccolo Sergio. Nel 1939 viene richiamato quale Tenente medico destinato ad un ospedale da campo della "Julia" in Albania. Con l'attacco dell'Italia alla Grecia del 28 ottobre 1940, chiedeva ed otteneva di essere assegnato come medico a reparto combattente e veniva destinato all'8° Rgt. Alpini Btg. "Tolmezzo". Durante un'azione dell'8 gennaio 1941 in località Erok, cadeva mortalmente ferito. Per l'eroico comportamento gli veniva conferita la medaglia d'argento "alla memoria" con la seguente motivazione " Ufficiale medico di un battaglione alpini, per oltre due mesi di aspre operazioni belliche, svolgeva con abnegazione la sua opera fino sulle linee più avanzate e maggiormente battute dal fuoco nemico. Più di una volta, nel corso di duri combattimenti, assumeva il comando di plotoni che avevano perduto il proprio ufficiale, li guidava all'attacco, dimostrando elevate capacità di comandante e spiccato coraggio. Durante un ripiegamento, veniva colpito a morte, e, benchè esausto e conscio della prossima fine, trovava ancora la forza di incitare alla lotta i propri alpini con elevate parole di fede nella nostra vittoria". Erok, 8 gennaio 1941. Sul giornale "il Resto del Carlino" del 6 marzo 1941 compare la fotografia (qui riprodotta) ed un breve ricordo biografico.
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Il Dott. Augusto Dalla Torre
nasce il 24 novembre 1907 a Marzara (Trento), bolognese di adozione per studio iscritto all’Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia dove si laurea il 22 giugno 1937. Medico condotto di professione, nel 1942 viene richiamato alle armi ed assegnato quale Tenente medico al 614° ospedale da campo della Divisione alpina “Cuneense” in partenza per il fronte russo. Travolto dai tragici avvenimenti della ritirata del gennaio 1943, è decorato di croce di guerra così motivata “Ufficiale medico di un ospedale da campo, guidava una colonna di automezzi carichi di feriti con perizia e ardimento in luogo dove si erano già verificate infiltrazioni nemiche. Incaricato successivamente dello sgombero dei feriti, congelati ed ammalati in zona di combattimento vi provvedeva brillantemente con serenità e alto senso del dovere.” Medio Don, 16-31 gennaio 1943.
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Il Dott. Carlo Alberto de Bertolini
aveva certamente nei progetti la professione di medico, ma purtroppo è uno dei 320.000 giovani caduti nel periodo fra la campagna coloniale d’Africa e la seconda guerra mondiale. Nasce il 30 dicembre 1911 a *Tenno? (Trento), bolognese di adozione per studio iscritto all’Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia. Per ragioni sconosciute lascia nel 1935 al IV anno di corso la nostra Università e porta l’iscrizione presso quella di Milano dove si laurea nel 1937. Chiamato alle armi nel 1938 viene ammesso quale allievo ufficiale medico di complemento nella Scuola di applicazione di sanità militare a Firenze. Con il grado di Sottotenente medico presta servizio presso il 2° Rgt. Artiglieria alpina. Ottenuto di partecipare come volontario alla campagna coloniale d’Africa, viene trasferito, sempre come ufficiale medico, al 16° gruppo squadroni cavalleria coloniale. Sbarcato a Massaua nel febbraio 1939, pochi mesi dopo cade da prode mentre assiste un altro ufficiale ferito. Per l’eroico comportamento gli viene conferita “alla memoria” la medaglia d’Oro al valor militare così motivata “Ufficiale medico di un gruppo squadroni cavalleria coloniale, colpito mentre prodigava la sua assistenza ad un ufficiale ferito a morte, visto che altro camerata, pure ferito, si batteva con pochi animosi contro un soverchiante numero di ribelli, accorreva sanguinante per continuare la sua opera di generosa assistenza. Colpito nuovamente, non si arrestava ma, apostolo e soldato, conscio del sacrificio incombente, animava i combattenti e assisteva i feriti sui quali, colpito per la terza volta mortalmente, si abbatteva in sublime atteggiamento di eroica abnegazione e di suprema dedizione al dovere.” Cussaiè (Sioa), Somalia, 21 settembre 1939
A Cles (Trento) esiste una “Piazzetta Carlo de Bertolini”.
note:
*Tenno è indicata dal Quirinale e dal Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare d’Italia come località di nascita, l'Università di Bologna ed il locale gruppo alpini lo indicano nato a Cles (Trento), sulla Gazzetta Ufficiale viene indicato nato a Varone di Riva (frazione di Riva del Garda-Trento)!!!
Nel corso delle mie ricerche, nel settembre 2005 ho rintracciato questa inedita Medaglia d'Oro "alpina" mai citata nei documenti ufficiali ANA ed assente dall'elenco dei decorati presenti sul Medagliere Nazionale fino al 2005. Segnalata, è stata inserita.
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Il Dott. Fabrizio De Fabritiis
altra bella figura poi legata alla storia della Sezione, nasce il 5 febbraio 1915 a Rosciano (Pescara), bolognese di adozione per scelta e matrimonio. Dal 1935 è iscritto all'Università di Bologna. Chiamato alle armi dopo il rinvio per motivi di studio agli inizi del 1941, viene inviato alla Scuola Allievi Ufficiali di Bassano. Concluso il corso il 31 agosto 1941 viene assegnato per il servizio di prima nomina all'11° Rgt. Alpini a Trento. Con la nomina a sottotenente transita nell'8° Rgt. Alpini e presta servizio nella caserma a Sutrio (alto friuli). Nel giugno 1942 con l'approntamento della Divisione Julia per il fronte russo, essendovi ufficiali medici o studenti in Medicina in esubero, vengono sorteggiati i nominativi di chi parte. La sorte lo vede fra i "fortunati". Alternando servizio e studio, riesce a laurearsi in Medicina e Chirurgia all'Università di Bologna il 12 novembre 1942. Continua quindi il normale servizio fino all'8 settembre 1943 ed a seguito dello sbandamento generale, riesce a raggiungere la famiglia a Rosciano. Con la costituzione del Corpo Italiano di Liberazione che stà salendo verso il nord combattendo i tedesci in ritirata, si aggrega offrendosi come medico. Nell'inverno 1944 il fronte è fermo sulla linea gotica ed il suo reparto si trova dislocato a Borgo Tossignano (piccolo paese dell'appennino imolese). Qui assiste anche i civili e conosce la sua futura moglie. Resosi conto che è vacante il posto di medico condotto decide di fermarsi e nell'aprile 1951 vince il concorso per la condotta medica. Nel corso degli anni, non dimentico di essere un ufficiale alpino in congedo, si fa anche promotore della ricostituzione del locale Gruppo di Borgo Tossignano (già esistente dal 1924 al 1943), che rinasce nel 1965 sotto la sua guida di Capogruppo, per concludere nuovamente la sua storia di Gruppo nel 1972. Deceduto il 6 agosto 1982, ai funerali presenziani molti alpini. Ho personalmente conosciuto questo medico essendo Borgo Tossignano il mio paese di nascita e ricordo ancora benissimo quando, appena congedato (dicembre 1967), mi si avvicinò per propormi l'iscrizione all'Ass. Naz. Alpini.
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Il Dott. Giovanni Gentilini
nasce il 10 dicembre 1901 a Rovereto (Trento), bolognese di adozione per studio iscritto all’Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia dove si laurea il 1° luglio 1927. Ammesso al ritardo alla chiamata alle armi per motivi di studio, appena conseguita l’abilitazione viene chiamato al servizio militare ed inviato quale allievo ufficiale medico di complemento nella Scuola di applicazione di sanità militare a Firenze, al termine del quale presta servizio di prima nomina ma non sappiamo presso quale reparto. Notizie sicure sono invece il successivo richiamo per istruzione nell’agosto 1939 con il grado di Tenente medico ed assegnato al battaglione “Val Fassa” dell’11° Reggimento alpini. Con questo reparto partecipa nel giugno 1940 alle operazioni di guerra sul fronte occidentale svolgendo le funzioni di ufficiale medico nell’ospedaletto da campo della compagnia a Colle di Laval. Al termine delle operazioni, nel dicembre il reparto rientra a Trento dove viene sciolto. Essendo di “classe anziana” è posto in congedo assoluto.
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Il Dott. Giovanni Battista Gonano
nasce il 20 agosto 1904 a San Pietro al Natisone (Udine), bolognese di adozione per studio iscritto all’Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia dove si laurea il 5 luglio 1929. Ammesso al ritardo alla chiamata alle armi per motivi di studio, appena conseguita l’abilitazione viene chiamato al servizio militare ed inviato quale allievo ufficiale medico di complemento nella Scuola di applicazione di sanità militare a Firenze, al termine del quale presta servizio di prima nomina ma non sappiamo presso quale reparto. Notizie sicure sono invece il successivo richiamo nell’inverno 1942 con il grado di Capitano medico ed assegnato al 628° Ospedale da campo dei Reparti Servizi e Comando della 3ª Divisione Alpina "Julia" che si sta approntanto per la campagna di Russia. Nel luglio parte per quel fronte dal quale, dopo le ben note atroci sofferenze della ritirata, rientra in patria nel giugno 1943. Molto probabilmente, essendo di “classe anziana” è posto in congedo assoluto. Nel 1948 è fra i promotori per la realizzazione del Tempio di Cargnacco dedicato ai caduti e dispersi friulani in Russia, iniziato l'anno successivo ed inaugurato nel 1955.
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Il Dott. Francesco Guidotti
altra bella figura poi legata alla storia della Sezione, nasce il 4 settembre 1914 a Zocca (Modena), bolognese di adozione per studio iscritto all’Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia dove consegue la laurea il 13 giugno 1940. Chiamato alla visita di leva il 16 ottobre 1934 e lasciato in congedo viene indicata come professione studente universitario con obbligo di frequentare il corso ufficiali ed ammesso alla continuazione del ritardo alla presentazione alle armi. E' lasciato proseguire negli studi fino al 6° anno (Laurea) quindi viene chiamato alle armi il 18 marzo 1941 ed ammesso quale aspirante ufficiale, ai corsi presso la Scuola di Sanità in Firenze. Promosso Sottotenente nel ruolo degli ufficiali medici il 22 luglio, viene assegnato al 36° Rgt. Fanteria per il servizio di prima nomina. Trattenuto alle armi transita all'8° Rgt. Alpini e nel luglio 1942, promosso Tenente medico parte con il 633° ospedale da campo della Divisione alpina "Julia" per il fronte russo, dove nel gennaio 1943 durante il tragico ripiegamento rimane prigioniero. Subisce così la dura prigionia che condivide fra l'altro con il cappellano militare bolognese don Enelio Franzoni, poi medaglia d’Oro al valor militare, del 79° Rgt. fanteria, anche lui prigioniero nei campi di Oranki e poi di Sussdal. Liberato e rientrato in patria nel 1946, riprende la professione di medico specializzandosi in ginecologia con studio e ambulatorio in via Lenzi 1 a Bologna. L'amicizia e l'esperienza della prigionia che lo ha legato in particolare al cappellano don Franzoni, continua e fra un ricordo e l'altro, spesso lo ospita a pranzo. Socio della nostra Sezione con discrezione, disdegnando incarichi associativi, si dedica a tempo pieno alla famiglia ed al lavoro. Deceduto a Bologna il 2 luglio 1999. Sul giornale L'ALPINO del novembre 1955 nella rubrica "Lutti" la Sezione pubblica la notizia che il socio Tenente medico della "Julia" dott. Francesco Guidotti, ha perduto l'amato papà.
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Il Dott. Bruno Krainer
nasce il 30 gennaio 1908 a Gorizia, bolognese di adozione per studio iscritto all’Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia dove si laurea il 7 novembre 1932, quindi nel 1933 sostiene l'esame di Stato per l'abilitazione alla professione di medico presso l'Università di Modena. Chiamato alle armi nel gennaio 1935 ed essendo già laureato, viene inviato quale allievo ufficiale medico di complemento nella Scuola di applicazione di sanità militare a Firenze, al termine del quale presta servizio di prima nomina quale medico di battaglione presso il Btg. "Bassano" del 9° Rgt. Alpini fino al dicembre 1936. Al momento non è stato possibile stabilire se ed in quale reparto abbia eventualmente partecipato ad operazioni di guerra 1940-1943. Nel dopoguerra, specializzatosi in pediatria, il 19 luglio 1957 viene nominato nel Consiglio provinciale di sanità di Gorizia, fino al 1962. Altre notizie lo indicano dal 1964 nominato nel Consiglio di Vigilanza del Convitto "Fabio Filzi" di Gorizia. Nel giugno 1967 viene citato fra i presenti ad una manifestazione sportiva di studenti del Convitto "Filzi" quale direttore sanitario assistenziale della Provincia di Gorizia.
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Il Dott. Marino Martini
nasce il 19 giugno 1892 a Osimo (Ancona) bolognese di adozione per studio iscritto all’Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia. Alla chiamata alle armi viene inviato al Corso accelerato di medicina presso l'Università Castrernse di San Giorgio di Nogaro (Udine), quindi assegnato comee Aspirante ufficiale medico al 3° Rgt. Alpini con il quale partecipa alla Grande Guerra. Congedato nel 1919 con il grado di Tenente medico porta l’iscrizione presso un’altra università (non indicata) laureandosi ed iniziando la professione di medico. Promosso negli anni ’30 al grado di Capitano viene poi richiamato in servizio come Maggiore medico di complemento ed assegnato al 1° Rgt. Alpini della Divisione “Cuunense”. Partecipa nel 1940-1941 alla campagna di guerra sul fronte greco-albanese quindi nel luglio 1942 assegnato quale direttore al 612° ospedale da campo parte per il fronte russo. Già distintosi come medico, affronta il tragico ripiegamento dimostrando alto senso del dovere e viene decorato di medaglia di bronzo così motivata “Direttore di ospedale da campo di unità alpina, in un duro ripiegamento a contatto del nemico, era di esempio ai dipendenti per serena calma e dedizione completa alla sua missione curando e trasportando personalmente malati e feriti sotto l’incessante offesa avversaria. Accerchiato da nuclei nemici, cooperava alla rottura dell’accerchiamento, dimostrando elevati doti di ardimento.” Topilo-Scebechino (Russia) 17 gennaio 2 febbraio 1943.
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Il Dott. Edmondo Morabito
nasce il 27 dicembre 1904 a Mongiana (Catanzaro oggi Vibo Valentia), bolognese di adozione per studio iscritto all’Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia nell’anno accademico 1933-34, proveniente dall’Università di Firenze. Concluso questo anno accademico, nell’ottobre 1934 porta l’iscrizione all’Università di Napoli dove si laurea nel luglio 1936. Chiamato alle armi nel luglio 1940 viene destinato quale ufficiale medico al XXX Battaglione Genieri d’assalto in fase di costituzione a Civitavecchia (Roma), inquadrato nel 4° Rgt. Genio, reparto non ancora alpino ma di fanteria, inviato poi sui fronti occidentale (Francia) e greco-albanese e nel 1941 per breve tempo sul fronte jugoslavo. Rimpatriato nel giugno del 1941, il reparto assume la nuova denominazione di XXX Battaglione Guastatori Genio per Corpo d’Armata Alpino in fase di costituzione comando e alcune compagnie a Verona altre a Udine. Lascia quindi la bustina di fante per indossare il cappello alpino. Nel luglio 1942 segue il Btg. inviato sul fronte russo assegnato come Sottotenente medico alla 9ª compagnia, in forza come reparto autonomo al Btg. alpini “Borgo San Dalmazzo” della Divisione Alpina Cuneense. Coinvolto dai tragici avvenimenti della ritirata nel gennaio 1943, rientra in Italia fra i pochi superstiti.
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Il Dott. Odorico Panfili
aveva certamente nei progetti la professione di medico, ma purtroppo è uno dei 320.000 giovani caduti nel periodo fra la campagna coloniale d’Africa e la seconda guerra mondiale. Nasce il 2 settembre 1911 a Budapest (Ungheria) da padre triestino suddito austriaco e madre ungherese, rientrati poi dal 1919 a Trieste “liberata”. Bolognese di adozione per studio iscritto all’Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia dove consegue la laurea nel luglio 1935. Chiamato alle armi nel febbraio 1936 è inviato quale allievo ufficialo medico di complemento nella Scuola di applicazione di sanità militare a Firenze al termine del quale, presta servizio di prima nomina presso il 3° Rgt. Artiglieria alpina a Gorizia. In questo periodo inoltra domanda di partire volontario per l’Africa Orientale e nel dicembre 1936 sbarca a Massaua destinato come Sottotenente medico alla 19ª Brigata coloniale, 70° Battaglione. Il 17 luglio 1938 impegnato con il reparto in un duro combattimento contro i ribelli, visto cadere il proprio comandante, in un slancio di generoso senso del dovere trova gloriosa morte. Alla memoria viene decretata la medaglia d’Oro così motivata “Ufficiale medico di una colonna impegnata contro soverchianti forze nemiche, volontariamente assumeva il comando di una squadra e teneva bravamente testa all’irruenza dell’avversario. Costretto a ripiegare in una posizione sistemata a difesa e saputo che un suo collega era stato gravemente ferito, si slanciava fuori dalla posizione, volontariamente, per la ricerca del collega. Ferito una prima volta ad un fianco non desisteva dallo scopo e, trovato l’ufficiale già cadavere, provvedeva ad occultarlo per evitare lo strazio della salma. Durante tale suo pietoso ufficio trovava gloriosa morte. Esempio fulgido di eroismo e di elevatissimo senso del dovere.” Sellassié, 17 luglio 1938.
Nel corso delle mie ricerche nel settembre 2008, ho rintracciato questa inedita Medaglia d'Oro "alpina" mai citata nei documenti ufficiali dell'Ass. Naz. Alpini ed assente dall'elenco dei decorati presenti sul Medagliere Nazionale fino al 2008. Segnalata dal sottoscritto è stata inserita.
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Il Dott. Augusto Saccomani
anche lui bolognese di adozione, nasce a Firenze il 13 gennaio 1917, si era trasferito a Bologna per laurearsi in Medicina e Chirurgia e proseguire gli studi di specializzazione in Clinica delle malattie nervose e mentali. Chiamato alle armi nel 1942 come Sottotenente medico ed assegnato al 103° Rgt. alpini di marcia
408ª compagnia
Divisione "Julia", il 18 maggio 1943 durante una aspra azione di rastrellamento e combattimento contro i "ribelli jugoslavi" in località
Monte Nero-Caporetto (Gorizia) cadeva colpito a morte e per l'eroico comportamento gli veniva conferita la medaglia d'argento "alla memoria" con la seguente motivazione " Ufficiale medico di provata capacità, durante aspro combattimento contro formazioni nemiche, si portava volontariamente presso alcuni militari feriti in terreno fortemente battuto dal fuoco avversario, e contendendo al nemico i loro corpi esamini, riusciva a trascinarli in salvo. Successivamente, nel corso di altro combattimento, visto che il nemico tentava aggirare i nostri elementi di retroguardia, raccolti pochi uomini, con audace e decisa azione infrangeva l'insidia. Immolava la suia giovane vita per la grandezza della Patria. Magnifico esempio di insigne coraggio ed abnegazione". Monte Nero-Caporetto, 18 maggio 1943. Sul giornale L'ALPINO del del 1° agosto 1943 compare la sua fotografia (qui riprodotta) ed un breve ricordo biografico a firma del collega Sottotenente Duilio Pinelli.
Quale studente caduto in guerra già Laureato in Medicina e Chirurgia, l'Università di Bologna in data 7 dicembre 1946 conferì "honoris causa" il diploma di specializzazione in Clinica delle Malattie Nervose e Mentali.
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Il Dott. Aldo Zueneli
nasce il 19 dicembre 1905 ad Ala (Trento), bolognese di adozione per studio iscritto all’Università nella facoltà di Medicina e Chirurgia dove si laurea il 6 luglio 1931. Nell’ottobre supera presso l’Università di Torino l’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo. Ammesso al ritardo alla chiamata alle armi per motivi di studio, appena conseguita l’abilitazione viene chiamato al servizio militare ed inviato quale allievo ufficialo medico di complemento nella Scuola di applicazione di sanità militare a Firenze al termine del quale, presta servizio di prima nomina ma non sappiamo presso quale reparto. Rientra quindi alla vita civile esercitando la professione di medico ad Ala. Nell’agosto 1939 con il grado di Tenente medico viene richiamato per istruzione ed assegnato alla 237ª compagnia del btg. “Val Fassa” dell’11° Reggimento alpini. Con questo reparto partecipa nel giugno 1940 alle operazioni di guerra sul fronte occidentale svolgendo le funzioni di ufficiale medico nell’ospedaletto da campo della compagnia a Passo Valmeinier. Al termine delle operazioni, nel dicembre il reparto rientra a Trento dove viene sciolto. Essendo di “classe anziana” è posto in congedo assoluto.
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ricordiamo anche gli studenti in Medicina e Chirurgia
che per condizioni contingenti del momento,
dovendo sospendere gli studi, non sono riusciti a svolgere il servizio di ufficiale medico
seconda guerra mondiale 1940-1945
studenti bolognesi romagnoli (per scelta)
Il Dott. Bruno Contardo - nuovo inserito 1° ottobre 2019
nasce il 31 gennaio 1921 a Sacile (Udine), bolognese di adozione per studio iscritto nel 1945 all’Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia (come afferma...ma non è indicato nel sito fra i laureati a Bologna). Chiamato alle armi il 16 marzo 1941 viene inviato ad Aosta al corso per gli universitari di Allievi Ufficiali. Promosso Caporale il 16 aprile quindi Sergente, dal 16 giugno presta servizio nel 5° Rgt. Alpini a Merano ed il 15 novembre è inviato alla Scuola Allievi Ufficiali Alpini di Avellino. Conseguita la nomina a Sottotenente, il 5 marzo 1942 viene assegnato all'8° Rgt. Alpini Btg. "Gemona" 69ª compagnia. Escluso dagli ufficiali in partenza per la Russia, svolge servizio di trasporto feriti dal fronte greco-albanese e di rastrellamenti nella zona di Caporetto, Tolmino, Plezzo e Gorizia. Con gli eventi legati all'armistizio dell'8 settembre 1943 "rientra a casa". Nel febbraio 1944 si iscrive all'Università di Padova, quindi porta l'iscrizione all'Università di Bologna dove si laurea nel 1950 (come afferma n.d.r.) e diventa medico condotto a San Daniele del Friuli, Udine. Nel febbraio 1991 si ritira e va in pensione.
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Il Dott. Eugenio Peroni - nuovo inserito 1° ottobre 2019
nasce l'8 dicembre 1919 a Bra (Cuneo) poi trasferito a Sanremo (Imperia), bolognese di adozione per studio iscritto all’Università di Bologna nella facoltà di Medicina e Chirurgia (come afferma...ma non è indicato nel sito fra i laureati a Bologna). Studente nella facoltà di Medicina e Chirurgia, rinuncia al ritardo e presenta domanda per essere arruolato volontario. Il 5 marzo del
1941 arriva a Belluno al 7° Rgt. Alpini quindi inviato alla Scuola di Aosta al corso per gli universitari di Allievi Ufficiali. Promosso Caporale il 16 aprile quindi Sergente, dal 16 giugno presta servizio nel 4° Btg. Sciatori mobilitato per la Russia. Essendo iscritto al 5° anno accademico, il 10 ottobre 1942 viene rinviato al deposito di Aosta per il servizio in patria, rimanendo nel grado di Sergente. In licenza per esami dal maggio 1943, a luglio si laurea a Bologna (come afferma n.d.r.). Con gli eventi legati all'armistizio dell'8 settembre 1943 svolge la professione di medico presso l'ospedale civile di Cles, Trento. Nel dopoguerra rientra a Sanremo (Imperia), quindi inizia una prestigiosa carriera medica. Ottiene per prima la nomina di libero docente in clinica stomatologia a Roma, poi dal 1968 è titolare di cattedra a Genova dove rimane fino al pensionamento nel 1993. Rientra quindi a Sanremo e si iscrive al locale Gruppo alpini.
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