storia del territorio bolognese romagnolo

il Generale “montagnino” Clemente Primieri
di Giuseppe Martelli

aggiornata il 1° giugno 2015


A Camerlona nel comune di Ravenna è collocato un cimitero che raccoglie i Caduti del Gruppo di Combattimento “Cremona” operante in quella zona nel 1945 durante la guerra di liberazione. Fra questi, dal febbraio 1981, vi è tumulato anche il loro Comandante, il Generale Clemente Primieri, artigliere da montagna nella Grande Guerra e successivamente comandante di Gruppi e Reggimenti di Artiglieria da Montagna o Artiglieria Alpina.

(quest’ultima denominazione viene assunta dal 1934 al 1943 per riprendere nel dopoguerra dal 1946 quella originaria di Artiglieria da Montagna ed oggi, dal 30 novembre 2001 modificata, con mugugno generale, in Artiglieria Terrestre).

 

Clemente Primieri nasce il 12 maggio 1894 a S. Germano, nel comune di Torino. Incline alla vita militare entra a diciotto anni nel settembre 1912 all’Accademia Militare di Modena. Nel 1914 con la nomina a Sottotenente prosegue il corso presso la Scuola di Applicazione di Artiglieria a Vicenza e dal settembre svolge servizio di prima nomina al 2° Rgt. Artiglieria da Montagna con sede a Tolmezzo in Friuli. Nel febbraio 1915 transita al 3° Rgt. Art. Montagna e dal 24 maggio, con l’entrata in guerra dell’Italia, viene mobilitato con la 35^ batteria per raggiungere il fronte. Due mesi dopo, a luglio, è già promosso Tenente, assume il comando della batteria che opera nella zona del Monte Cristallo e per il suo comportamento nei combattimenti di fine ottobre viene decorato di medaglia di bronzo al valore militare quindi a novembre è citato nei bollettini con un encomio da parte del comandante della Divisione “per l’ottimo e intelligente concorso portato nei combattimenti”. Trasferito nel marzo 1916 prima al V° Raggruppamento Montagna poi da ottobre al 1° Rgt. Art. Montagna, dal novembre assume il comando della 43^ batteria. Il 18 febbraio 1917 è promosso Capitano per “meriti di guerra” e gli è affidato il comando del Gruppo Art. Mont. “Vicenza”. Nel febbraio 1918 lascia la specialità delle Truppe Alpine in quanto comandato al corso pratico di Stato Maggiore al termine del quale viene assegnato con questo incarico al comando della 51^ Divisione di Fanteria fino alla conclusione della guerra. Nel biennio 1919-20 è a Roma nel Corpo di Stato Maggiore, poi nel triennio 1920-22 a Torino dove frequenta il corso alla Scuola di Guerra, quindi ancora a Roma fino al 1926. Promosso Maggiore dal 1924, con questo grado rientra nelle Truppe Alpine nel 1926 quale comandante del Gruppo “Mondovì” del 1° Rgt. Art. Mont., ed in questo periodo è promosso nel 1927 Ten. Colonnello.



Fronte Francese 1940 - visita
del comandante generale del
Gruppo Armate Ovest, S.A.R.
Umberto di Savoia (a sinistra)
accompagnato dal Gen. Primieri,
al centro.

Dal novembre 1928, destinato ad altri incarichi, lascia nuovamente la specialità (vi rientrerà 20 anni dopo) e partendo da Capo Ufficio fino a Capo di Stato Maggiore, svolge queste funzioni presso il comando della Divisione di Fanteria “Livorno” poi della Divisione di Fanteria “Assietta”. Con questo reparto partecipa dal gennaio 1936 alla campagna per la conquista dell’Etiopia rientrando in Italia nel settembre 1937 con la promozione a Colonnello. Due mesi dopo viene nominato comandante del 28° Rgt. Artiglieria della Divisione “Livorno”.


Con l’entrata in guerra dell’Italia nel giugno 1940 è nominato Capo Ufficio Informazioni del Gruppo Armate Ovest e partecipa alle operazioni sul fronte francese. A novembre viene trasferito al Comando della Divisione di Fanteria “Ravenna” quale Capo di Stato Maggiore quindi, con le stesse funzioni, al comando 5° Corpo d’Armata ed il 6 aprile 1941 giunge in territorio dichiarato in stato di guerra sul fronte sloveno-balcanico. Nel febbraio 1942, con la promozione a Generale di Brigata da aprile, assume il comando Artiglieria dell’11° Corpo d’Armata quindi da ottobre è nominato Capo di Stato Maggiore del Comando Superiore Forze Armate della 2
ª Armata. A seguito dei noti eventi legati all’8 settembre 1943, rientrato in patria e mantenendo il giuramento di fedeltà, gli viene assegnato il comando della Divisione di Fanteria “Cremona” che viene schierata nella parte occidentale della Corsica. In ottobre il reparto è trasferito prima in Sardegna poi al sud con gli Alleati quindi nella zona di Ascoli Piceno.

 

 

 


Il Gen. Primieri in divisa di
Comandante del Gruppo
"Cremona"
. (nuova foto)

lo scudetto del
“Cremona”

Con la costituzione dal gennaio 1944 del Corpo Italiano di Liberazione, poi sciolto per dare vita a sei Divisioni che assumono la denominazione di “Gruppi di Combattimento”, dal 25 settembre 1944 la Divisione assume la denominazione di Gruppo di Combattimento “Cremona” ed entra in linea l’8 gennaio 1945 nella zona di Ravenna, inserendosi nel settore tra la ferrovia Ravenna-Alfonsine ed il mare Adriatico. Contrapposta ad un forte presidio tedesco deciso a difendere ad oltranza le posizioni, al “Cremona” viene affidato il compito di scardinarne le difese ed il 2 marzo inizia l’offensiva con grande generosità.

 


Reparti del "Cremona"
entrano ad Alfonsine. Sul
mezzo militare è issata la
bandiera del Gruppo.

Gli uomini del “Cremona” sostengono sanguinosi combattimenti che si protraggono fino al 10 aprile quando con grande slancio forzano le difese sul fiume Senio entrando per primi nei paesi di Fusignano e Alfonsine, liberandoli. Con il Gruppo “Cremona” opera valorosamente la Brigata partigiana “Gordini”. Il 14 aprile prosegue l’avanzata liberando i vari paesi nella direttrice, Portomaggiore, Codigoro, Rovigo, Padova, fino alla vittoriosa entrata a Venezia.

 

Con la conclusione della guerra il Generale Primieri mantiene il comando del reparto, che ha riassunto la sua denominazione originaria di Divisione “Cremona” con sede a Torino, fino al 3 maggio 1946 quanto è destinato al Comando Militare Territoriale con incarichi speciali. Promosso Generale di Divisione dall’agosto 1948 ne è nominato vice comandante. Dal gennaio 1951 con uguale incarico rimette il cappello alpino in testa, indossato per l’ultima volta nel 1928 con il grado di Maggiore, in quanto trasferito al IV Comando Militare Territoriale di Bolzano, (con questa denominazione rinasce dal 1945 il Comando Generale delle Truppe Alpine) dove, con la promozione a Generale di Corpo d’Armata da luglio ne è nominato comandante. A Bolzano respira nuovamente “aria di casa” qui infatti rinasce nel 1952 anche la sede di Comando del IV Corpo d’Armata (Alpino).

 


Merano 18 ottobre 1953 – cerimonia di consegna
della Bandiera di Guerra al rinato 5° Rgt. Alpini.
Il comandante del Corpo d’Armata (Alpino)
Gen. Clemente Primieri appunta le decorazioni.

Dal 10 luglio 1952 assume il prestigioso incarico di Comandante del IV Corpo d’Armata (Alpino) che mantiene fino al 30 luglio 1954. Al termine del periodo di comando, dal 1° agosto 1954 al 31 maggio 1957 è comandante delle Forze Terrestri Alleate Sud Europa con sede a Verona, dove si conclude la sua carriera militare ed è posto in ausiliaria per raggiunti limiti di età.

Si ritira a vita privata nella quale ritrova tutto il dolore per la perdita della figlia Anna di vent’anni deceduta a Torino nel 1946. A questo si aggiunge ad un anno dal “congedo” un altro grande dolore, la morte del secondogenito Cesare di trent’anni deceduto a Torino nel 1958.

Muore a San Remo dove si era stabilito, il 15 febbraio 1981.

 

 

 


Vecchia cartolina del Sacrario di Carmelona, (il
documento mi è stato donato dal sig. Ivano Ravaioli)

 

Per sue volontà testamentarie viene sepolto nel cimitero di Camerlona, nel comune di Ravenna, dedicato ai Caduti del Gruppo di Combattimento “Cremona” nella guerra di liberazione.

Al Generale Clemente Primieri fra il 1950 ed il 1957 sono conferite la cittadinanza onoraria dei Comuni di Alfonsine, Ravenna e Fusignano, in quest’ultimo gli è dedicato anche un parco pubblico e ad Alfonsine una piazza. Ha pubblicato due libri di memorie: - L’esercito Italiano dopo l’8 settembre 1943 e la partecipazione aretina alla “Cremona” - Il Corpo Italiano di Liberazione in trentanni di storia italiana - Dal 1985 è istituito un premio letterario nazionale dell’Esercito a lui intitolato con premiazione che si svolge ad Alfonsine.

 




Note: il termine “montagnino” nell’ambito delle Truppe Alpine indica gli appartenenti all’Artiglieria da Montagna.

La biografia è tratta dallo Stato di Servizio gentilmente concesso dal Ministero della Difesa per interessamento dell’amico e collaboratore (cap. Art. Mont.) Mario Gallotta del Gruppo di Ferrara, al quale va il merito di aver ritrovato questa memoria storica.

Il Sig. Ivano Ravaioli, servizio militare nella fanteria meccanizzata, provvede e cura la manutenzione del Sacrario tenendo fede ad un vecchio accordo con il Gen. (Alpino) Benito Gavazza nel periodo in cui quest’ultimo era a capo di ONORCADUTI.