soci illustri della Sezione bolognese romagnola
Il Presidente Nazionale dell’Ass. Naz. Alpini Maggiore Giuseppe
Reina
di Giuseppe Martelli
pubblicato il 15 dicembre 2003
Nel
corso della sua storia, che parte dal 18 ottobre 1922, la Sezione
bolognese romagnola ha annoverato fra i propri soci figure che
pur non essendo nate sul territorio, hanno apportato con la loro iscrizione
come soci, prestigio ed orgoglio.
Il
primo, rispettando l’ordine cronologico storico, è Giuseppe Reina, milanese
d’origine, figura notissima a livello nazionale in quanto è stato
Presidente Nazionale dell’Ass. Naz. Alpini nel 1925.
Trasferito
nel 1926 a Bologna per ragioni professionali qui ritrova i vecchi
compagni d’armi bolognesi romagnoli del 6° Reggimento Alpini di guerra,
che erano stati nel 1922, fra i promotori della costituzione anche
a Bologna di una Sezione dell’Associazione Nazionale Alpini, nata
a Milano l’8 luglio 1919.
Nei
suoi precedenti e frequenti viaggi di lavoro nel Capoluogo, come funzionario
di Banca, non manca di incontrare i vecchi commilitoni e futuri soci
fondatori, Cap. Mario Jacchia, Cap. Gualtiero
Alvisi, Cap. Gian Giuseppe Palmieri, Cap. Antonio Roversi, Cap. Cesare
Righini…ed in occasione di uno di questi incontri nell’estate del 1921 al Ristorante “Diana”
in via Indipendenza, probabilmente si deve proprio al Cap. Reina
già inserito nel direttivo nazionale, il suggerimento di costituire
la Sezione.
il
Capitano Reina
durante
la prima
guerra mondiale. |
Giuseppe
Reina nasce a Mediglia, Milano, il 3 maggio 1888. Entra per la prima
volta nell’Esercito come soldato volontario di un anno nel 1907 destinato
al 5° Reggimento Alpini dove consegue il grado di Sottotenente. Allo
scoppio della guerra nel maggio 1915 è fra i primi ad arruolarsi ed
il 24 maggio è già in linea con il Btg. “Val Chiese” del 5° Rgt. Alpini
sul Monte Corno. Passa successivamente al Btg. “Val Leogra” del 6°
Rgt. Alpini quindi al “Monte Berico” sempre del 6° Alpini, dove assume
nel 1917 con il grado di Capitano il comando della 93ª compagnia.
Con questo battaglione, nel quale vi sono diversi ufficiali bolognesi,
opera a Coni Zugna, sul Pasubio ed in Val Posina. Con gli eventi di
Caporetto dell’autunno 1917 assume volontariamente il comando del
Btg. “Monte Berico” che conduce nella battaglia del Piave e a quella
di Vittorio Veneto. Per questo suo comportamento si congeda nel 1919
con la promozione a Maggiore “per meriti di guerra” e quattro decorazioni
al valore militare, due medaglie d’argento (maggio e luglio 1916)
e due di bronzo (maggio 1916 e agosto 1917).
Osservatorio
di Coni Zugna 1917,
a destra il Capitano Reina. |
Riprende
quindi la sua attività professionale divenendo in breve funzionario
poi Direttore della Banca Milanese di Credito. Fin dalla sua fondazione
nel 1919 l’Associazione Nazionale Alpini aveva trovato in lui uno
dei soci più attivi. Nel 1923 è fra i promotori della nuova Sezione di Abbiategrasso della quale ne è presidente fino all’Assemblea generale dell'Ass. Naz. Alpini del febbraio 1925 quando viene
eletto Presidente Nazionale, carica che deve lasciare nel 1926 in
quanto trasferito a Bologna quale Direttore della locale sede.
Al
suo arrivo si inserisce subito nella Sezione e l’assemblea
dei soci lo elegge immediatamente Presidente di Sezione, con la consapevolezza
che la sua esperienza e personalità porta certamente nuovo vigore
associativo. Le cronache del tempo che compaiono su “L’Alpino” mettono
in evidenza l’importanza e l’apporto della sua presenza. Con la sua
presidenza nasce nel 1926 il “Trofeo Alto Appennino” (che sarà ripreso
nel 1966), nasce il Gruppo di Brisighella, si svolge un grande
“Convegno” in Romagna (oggi raduno sezionale) a Forlì e Bertinoro
e diventa una bella abitudine la frequentazione della sede sociale
nella quale vengono promosse pomeriggi danzanti e serate di incontro.
Nel
giugno 1927 per trasferimento a Venezia lascia la presidenza, ma continuerà
ancora per diversi anni a mantenere la tessera di socio della
Sezione, come compare nei ritrovati documenti. Nel 1928 rientra definitivamente
a Milano e nel 1930 viene nominato dal Presidente Nazionale dell'Ass. Naz. Alpini Angelo
Manaresi (bolognese) consigliere nazionale, carica che mantiene fino
al 1943.
una delle sue
ultime immagini |
il
funerale – il picchetto degli alpini in
armi rende gli onori
alla salma portata a spalla dagli alpini in congedo.
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Nel
secondo dopoguerra, nel corso della quale ha combattuto nel Comitato
di Liberazione, è fra i promotori della rinascita dell’Ass. Naz. Alpini
che rientra nella sede storica di Milano dopo la parentesi di Roma,
ed è nuovamente consigliere nazionale (questa volta eletto dall’assemblea dei soci)
e dal 1948 vice presidente nazionale.
Muore
improvvisamente a Milano, dove risiede, giovedì 6 luglio 1950.
Ai
funerali partecipano le più alte cariche cittadine ed associative, rendono
gli onori un picchetto armato di giovani alpini, il Labaro Nazionale
e numerosi vessilli di sezione.
La
salma viene tumulata nel Cimitero Monumentale di Milano.
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