Sul
giornale il Resto del Carlino del 2 luglio 1918, nella rubrica i nostri morti, viene ricordata la figura del sottotenente Ernesto Sala (bolognese di adozione), una delle colonne di Bologna Footbal Club. Dalla notizia si apprende che era un ufficiale degli alpini, caduto in combattimento sull'Altipiano di Asiago, decorato al valor militare "alla memoria". Ricollochiamo oggi questa ritrovata bella figura nella storia degli alpini ritenendo così di onorarne la degna memoria.
Ernesto Emilio Sala Rosa, chiamato famigliarmente "Lino", nasce a San Prospero di Suzzara, Mantova, il 22 ottobre 1894, di Guglielmo.
Di fisico atletico e grande passione per il calcio, arriva giovanissimo nel 1910 a Bologna per frequentare la Scuola tecnica professionale "Ulisse Aldrovandi".
fotografia tratta dal sito
Museo di Pignaca |
Nello stesso anno 1910
(il Bologna Football Club era stato fondato nell'ottobre 1909) si presenta presso la sede in via Spaderie 6 per essere selezionato fra le "promesse".
Il 3 novembre 1912 esordisce nella partita Volontari Venezia-Bologna a Venezia e l'anno successivo viene promosso titolare nel ruolo di difensore e centrocampista. Con 21 partite da titolare ed un gol segnato, la sua carriera di calciatore prosegue fino al maggio 1915 quando il campionato viene sospeso per guerra.
Chiamato alle armi il 15 giugno 1915 dal Distretto Militare di Bologna, al quale è iscritto per residenza, viene assegnato come soldato semplice alla 6ª compagnia di Sanità ed inviato in servizio a Lugo (di Romagna), lontano dal fronte e abbastanza vicino a Bologna. Pur essendo alle armi, nei giorni liberi dal servizio o in licenza, giunge nel capoluogo per scendere in campo negli incontri amichevoli che il Bologna organizza con squadre allestite al momento.
Iscritto poi al 1° anno del biennio per ingegneri, il 25 novembre 1916 quale studente universitario ha l'obbligo di frequentare il corso ufficiali e viene inviato all'Accademia Militare di Modena dalla quale esce il 7 marzo 1917 con il grado di Aspirante ufficiale ed assegnato in servizio al 6° Rgt. Alpini Btg. Sette Comuni che raggiunge in zona di guerra a Monte Cukla.
Partecipa poi ai combattimenti a Cima della Campanella, Cima Caldiera, Malga Fossetta, Costa Alta, poi sempre nel corso del 1917 nuovamente a Cima Caldiera e a Malga Molina. Con il ripiegamento del nostro Esercito a seguito della rotta e la conseguente ritirata di Caporetto avvenuta il 24 ottobre 1917, lo coglie in licenza premio a Bologna. Alla notizia lascia tutto e tutti e con il primo treno, senza attendere la fine della licenza, rientra al suo posto ed al suo plotone comandante della sezione lanciatubi. Appena giunto in linea riceve l'ordine di dispiegarsi a difesa a Sasso Rosso e poi agli inizi di dicembre a Monte Badenecche sull'Altipiano di Asiago.
Qui il battaglione oppone massima resistenza e molti sono i caduti in combattimento. Fra questi l'Aspirante ufficiale Sala Rosa Ernesto Emilio detto "Lino" della 94ª compagnia, mobilitato dal Distretto militare di residenza di Bologna, che con indomito coraggio, come era abituato sul campo di calcio, avanza anche a colpi di baionetta per raggiungere la postazione perduta e le armi della sua sezione lanciatubi "Bettica" momantaneamente abbandonate sul campo di battaglia per violento attacco nemico, ed avanza fino ad averle nuovamente salde in mano e solo allora cade esamine sul terreno.
l'articolo che compare su
il Resto del Carlino |
Proposto dal suo comandante Magg. Piana Carlo per la massima onorificenza, la medaglia d'oro, la commissione decreta e commuta "alla memoria" in medaglia d'argento così motivata : Comandante di una sezione lanciatubi, arditamente muoveva alla riconquista delle proprie armi, dovute momentaneamente abbandonare per l’impeto dell’attacco nemico. Ferito gravemente una prima volta, continuava nell’azione, finché cadde nuovamente e mortalmente colpito. Monte Badenecche (Bassano) – 4 dicembre 1917
Dopo oltre sei mesi di attese di sue notizie da parte dei famigliari, il 2 luglio 1918 giunge la notizia ufficiale pubblicata anche su il Resto del Carlino che conferma la morte in combattimento ed indicato con il grado di Sottotenente, promozione che nel frattempo gli era giunta d'ufficio dopo la morte.
Con mesta sentita cerimonia del 9 gennaio 1919, alla presenza dei genitori, l'Università di Bologna conferì la laurea "honoris causa" proclamandolo dottore in Ingegneria. Nella stessa cerimonia vengono conferite altrettante lauree "honoris causa" ad altri studenti caduti in guerra fra i quali 16 erano ufficiali alpini o artiglieri da montagna.
la lapide dei soci del Bologna
Footbal Club caduti per la patria
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Il 19 settembre 1920 nello Stadio Sterlino ubicato in via Toscana 79, viene collocata sotto la nuova tribuna centrale una lapide ricordo dedicata ai giocatori del BOLOGNA F.C. 1909 caduti in guerra. Lo stadio inaugurato nel 1913 viene successivamente demolito nel 1969 e della lapide se ne perdono le traccia con eventuale odierna ubicazione sconosciuta. Oratore ufficiale viene designato l'avv. Angelo Manaresi, pluridecorato ufficiale degli alpini in guerra e dal 1928 presidente nazionale dell'Ass. Naz. Alpini.
Nel marzo 1921 lo stadio viene poi intitolato al prof. Angel Badini, nato in argentina ma di origine bolognese e rientrato a Bologna con la famiglia, deceduto a soli 26 anni per malattia nel febbraio 1921 e primo capitano del Bologna.
A Modena nell'androne di accesso al cortile d'onore di Palazzo Ducale, sede dell'Accademia Militare, nel Sacrario dedicato ai caduti allievi dell'Accademia Militare, fra i 5.143 ufficiali ed allievi ufficiali si trova inciso anche il suo nome.
Nel corso della cerimonia di inaugurazione e consegna del "Gagliardetto" alla Sezione bolognese romagnola, costituita il 18 novembre 1922, cerimonia avvenuta presso una sala dell'Archiginnasio il 16 dicembre 1923, viene scelta la mamma "dell'eroico caduto" per presentare e consegnare all'alfiere il nuovo "Gagliardetto", come indicato e sottolineato nella cronaca della cerimonia.