storia
del territorio bolognese romagnolo
il soggiorno ferrarese della Medaglia d’Oro
al valore militare
Tenente Colonnello Umberto Tinivella
di Giuseppe Martelli
pubblicato il 1° gennaio 2004
Nel
rileggere la storia alpina a tutto campo, nella quale si ritrovano
costantemente fatti e curiosità legate al territorio bolognese romagnolo
che meritano di essere ricollocate nella nostra memoria, è emersa
questa notizia di questo suo trascorso giovanile, mai comparsa in
precedenti biografie.
ma chi era il Tenente Colonnello Umberto
Tinivella?
Era
il comandante del battaglione alpini “Val Tagliamento” inquadrato
nei “battaglioni valle” della Divisione Julia durante la Campagna
di guerra contro la Grecia nell’inverno 1940-41. Il Ten. Col. Umberto
Tinivella cadrà nel pomeriggio dell’8 gennaio 1941 alla testa dei
suoi alpini impegnati a difendere da un violento attacco nemico la
quota a loro assegnata sul Mali Topojanit.
In sintesi
questo il suo Stato di Servizio militare:
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Nato
a Lucca nel 1891 inizia la carriera militare frequentando nel 1912
il corso allievi ufficiali di complemento nel 5° Alpini a Intra. Nel
1913 presta servizio di prima nomina come Sottotenente nel 4° Alpini.
Allo scoppio della guerra nel 1915 viene richiamato in servizio assegnato
prima al Btg. alpini “Val Tanaro” poi al “Val Stura” e combatterà
sul Rombon, Monte Rosso, Kukla, Ortigara, con il grado di Tenente
poi come Capitano. Al termine della guerra, promosso nel servizio permanente effettivo, passa all’8° Reggimento Alpini ed in Friuli
sarà non solo un apprezzato comandante di compagnia nei Btg. “Tolmezzo”,
“Gemona”, “Cividale” ma anche valente alpinista. Promosso Maggiore
nel dicembre 1935, gli viene affidato il comando della 30^ colonna
salmerie, formata da alpini dell’8° ed inquadrata nella Divisione
Alpina “Pusteria” che partecipa alla Campagna in Africa Orientale
per la conquista dell’Abissinia. Rientrato nel 1937 riprende servizio
nell’8° alpini. Nel 1938 gli viene affidato il comando di un Btg.
della Guardia alla Frontiera di stanza a Plezzo. Con la promozione
al grado di Tenente Colonnello e dopo insistenti richieste, nell’estate
del 1939 rientra nelle Truppe Alpine assumendo il comando del Btg.
alpini “Val Tagliamento” che è in fase di ricostituzione. Ai primi
di novembre del 1940 il battaglione parte per l’Albania dove partecipa
alle operazioni di guerra sul fronte greco a Mesarea, Frasheri, Zembran
ed in quest’ultima località si distingue nei combattimenti del 10-12
dicembre come “Comandante di battaglione di grande valore personale,
capacità ed elevate doti di animatore e trascinatore…” meritando
la medaglia d’argento al valore militare.
Il
primo provvisorio tumulo in Grecia |
Spostato
a difesa di quota 1216 sul Mali Topojanit, dal 30 dicembre all’8 gennaio
1941, tutto il battaglione è sottoposto a incessanti e preponderanti
attacchi nemici. Nel pomeriggio dell’8 gennaio mentre alla testa dei
suoi alpini guida un contrattacco viene mortalmente ferito. Nonostante
la perdita del loro comandante, i superstiti non desistono dall’ordine
ricevuto e continuando in accanita lotta riprendono la quota che gli
sarà dedicata e dove è provvisoriamente tumulato.
Alla
sua memoria viene concessa la Medaglia d’Oro al valore militare.
Questa
è la bella figura dell’eroico ALPINO.
(note:
come previsto dall’ordinamento associativo che disciplina l’assegnazione
in base alla località di nascita, la Sezione ANA di Pisa-Lucca-Livorno
si fregia nel suo Vessillo della Medaglia d’Oro)
il
suo soggiorno “ferrarese”
Il
7 ottobre 1891 è fiocco azzurro nella casa dei Tinivella a Lucca dove
risiedono in Via Santa Chiara; nasce Umberto. La famiglia è di origini
piemontesi, il babbo Ernesto ingegnere del Genio Civile vi si è trasferito
per ragioni professionali. L’anno successivo, per le stesse ragioni,
tutta la famiglia si trasferisce a Ferrara dove risiede il Via Mussini.
Qui il piccolo Umberto come ricorderà suo fratello maggiore, dirà
le prime parole, muove i primi passi, ed i primi giochi nella grande
casa su due piani, con orto, cortile e giardino. Nel 1895 la famiglia
si trasferisce provvisoriamente nella vicina Poggio Renatico dove
il babbo dirige i lavori per la costruzione del ponte sulla provinciale
Bologna-Ferrara. L’anno successivo di nuovo il ritorno a Ferrara dove
rimarrà fino al 1906, risiedendo prima in Via Mortara, poi in Via
Pioppa, quindi in Via Gregorio ed infine quale ultima dimora ferrarese,
in Via Voltapaletto. Sempre dai ricordi del fratello maggiore, oggi
sappiamo che nel periodo di residenza in Via Mortara, abitano di fronte
alla famiglia Balbo e compagno di giochi del giovane Umberto è il
piccolo Italo (nato nel 1896) che diverrà quell’Italo Balbo che tutti
storicamente conosciamo. Fino all’età di 15 anni quindi il futuro
Tenente Colonnello degli alpini ha risieduto a Ferrara, città dalla
quale la famiglia nel 1906 si trasferisce definitivamente a Sondrio.
Va comunque precisato che nel lungo soggiorno ferrarese il giovane
Umberto non vi ha mai frequentato le scuole in quanto per lascito
di uno zio, fondatore di un collegio privato a Vigevano, qui ovviamente
per ragioni economiche, ha svolto gli studi conclusi poi all’Istituto
Tecnico a Sondrio. Non ritornerà più a Ferrara ma ne serberà il ricordo
legato alla sua fanciullezza.
La
famiglia Tinivella nella casa a Ferrara. A sinistra il fratello
maggiore Giovanni,
dietro a lui Umberto. (nella didascalia
originale non viene indicata in quale via)
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Il
libro scritto dal fratello Giovanni
edito nel 1942, dedicato
alla rievocazione della
vita di Umberto, nel quale
ho “scoperto” la notizia del
suo soggiorno ferrarese e dal libro sono anche tratte le fotografie.
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Rimane
comunque la soddisfazione, oggi confermata da questa ritrovata curiosità
storica, che completa nella biografia la notizia del suo lungo soggiorno
ferrarese, che sono certo è per tutti noi alpini bolognesi romagnoli
una “gradita sorpresa”.
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