alpini
del territorio bolognese romagnolo
Argo Venturoli: una vita per la cultura,
la toga e la penna nera
di Mario Gallotta
pubblicato il 15 dicembre 2006
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Alla
fine del gennaio del 1943 il comando divisionale della “Julia” si
era ridotto a pochi superstiti. Stremati, laceri ed affamati, essi
erano appena usciti dalla sacca nella quale i sovietici avevano tentato
di rinchiuderli. Mentre marciavano, un giovane Tenente degli Alpini,
suscitando una certa sorpresa fra i commilitoni, pronunciò una frase
in lingua spagnola “A Dios muchas gracias sean dadas”. L’unico a non
meravigliarsi fu un altro ufficiale, emiliano come il primo, che sarebbe
divenuto un famoso inviato speciale del “Corriere della Sera” e del
“Giornale” (forse, a detta dei colleghi, il più grande reporter di
guerra italiano, maestro riconosciuto di tanti giornalisti, celebre
per una massima ancor oggi citata : “Il vero giornalismo si fa con
la suola delle scarpe”, cioè recandosi di persona, e a piedi, se necessario,
dove la situazione lo richiede). Il Tenente Egisto Corradi (nato a
Parma nel 1914 e deceduto a Milano nel 1990) riconobbe infatti nelle
parole del pari grado Argo Venturoli (Malalbergo 1912 - Ferrara 1988)
la stessa espressione usata da Cristoforo Colombo allorchè, prossimo
a terminare il suo primo viaggio transatlantico, vide i primi segni
di vita che denotavano la vicinanza della costa americana ed aprivano
il cuore alla speranza di un imminente approdo. Entrambi riuscirono
a salvarsi e meritarono un decorazione al valor militare: d’argento
Corradi e di bronzo Venturoli. Vent’anni dopo quella tremenda avventura
Egisto Corradi, in procinto di scrivere “La ritirata di Russia” (pubblicato
nel 1964 dall’editore Longanesi e più volte ristampato fino ai nostri
giorni), decise di contattare i vecchi commilitoni della “Julia” e
si recò anche nella nostra città, per incontrare l’antico compagno
d’armi con cui aveva condiviso timori, sofferenze, angosce e speranze.
<Rivedo Venturoli nel suo studio di avvocato a Ferrara. E’ sposato
ed ha una bambina ancora piccola. Caro Venturoli. Il suo studio è
nel palazzo della Borsa di Commercio, a trenta passi dal castello
degli Estensi; ad una parete è appesa una piccola icona portata dalla
Russia bianca, da Uwarowici. Passeggiamo fuori mano, lungo antiche
silenziose strade care a De Chirico ed a Bassani, sotto mura da cui
sporgono chiome d’alberi. Venturoli parla e parla, una ragnatela d’arguzie
appena accennate su un fondo di malinconia; e dentro, nel sangue,
quello stesso filone di ottimismo galantuomo del tempo di guerra>.
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Un primo piano della targa. A sinistra. Il Sindaco (alpino) Raffaele Finelli procede allo scoprimento della targa nel giardino intitolato all’illustre concittadino, Tenente degli Alpini, Argo Venturoli.
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Così
Corradi ricorda l’amico alpino nelle pagine del suo best-seller dedicato
alla campagna di Russia, con parole che sono state di nuovo pronunciate
a Malalbergo, comune della “bassa” bolognese assai vicino al confine
della nostra provincia, il giorno 8 dicembre 2003. In tale data, infatti,
il paese natale di Venturoli ha voluto ricordare questo suo illustre
figlio dedicandogli ufficialmente un giardino pubblico, in accoglimento
della richiesta avanzata dal Gruppo Alpini di Ferrara, che proprio
da Argo Venturoli fu guidato negli anni 1963-64.
Il volantino realizzato dal Comune di Malalbergo in accordo con il
Gruppo Alpini Ferrara, per la cerimonia di inaugurazione del
giardino pubblico intitolato ad Argo Venturoli.
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Nato
in provincia di Bologna, Venturoli può tuttavia essere considerato
a pieno titolo cittadino ferrarese, poiché all’ombra del Castello
trascorse la maggior parte dei suoi anni, ricoprendo incarichi di
prestigio: fu presidente dell’Ordine degli Avvocati, della Camera
Penale e del Lions Club “Ferrara Host”. Persona coltissima (aveva
conseguito la laurea in Scienze Politiche a Roma e in Giurisprudenza
a Bologna), eccelleva anche nell’arte dello scrivere, come testimoniano
alcuni suoi articoli apparsi sul "Corriere Padano" e le
successive pubblicazioni su riviste giuridiche. Il suo impegno venne
anche premiato dalla Camera di Commercio di Ferrara. Su “La Pianura”
(n. 1/87, pag, 17), nell’articolo intitolato “I premi S. Giorgio 1987”,
si può infatti leggere la motivazione del riconoscimento speciale
che fu attribuito ad Argo Venturoli: <Per la continua e stimata
attività di avvocato, nel corso della quale ha per lungo tempo presieduto
il Consiglio degli Ordini Forensi e per il lungo contributo di iniziativa
e studio offerto quale Presidente Regionale della Camera Penale>.
Innamorato del diritto (fu anche Giudice Conciliatore a Malalbergo,
ove, nella tomba di famiglia riposano le sue spoglie mortali), sensibile
alle necessità altrui e scrupoloso fino all’eccesso, Venturoli, come
ricorda l’Avvocato Giampietro Battistini, ufficiale di fanteria in
congedo e attuale Presidente dell’Ordine ferrarese: <non era geloso
del suo sapere, ma si dimostrava sempre disponibile verso i giovani
che desideravano intraprendere la professione forense>. Dietro
i suoi modi gentili e diplomatici (aveva sognato da giovane un futuro
da ambasciatore), si celava tuttavia un carattere fermo e deciso,
temprato da un’esperienza militare che era stata lunga e intensa.
La sua avventura in grigioverde iniziò infatti nel 1937, allorchè
fu ammesso alla Scuola Allievi Ufficiali di Bassano del Grappa, conseguendo
la nomina a Sottotenente di complemento. Venne quindi assegnato al
7° Reggimento Alpini (lo stesso in cui prestò servizio, con il grado
di Sergente, l’attuale Sindaco di Malalbergo, (1) Dott. Raffaele
Finelli). Posto in congedo nel 1938 venne richiamato alle armi nel
1941 ed inviato in Grecia, ove combattè meritando la Croce al merito
di guerra. Promosso Tenente fu assegnato al Quartier Generale della
“Julia” e partì per il fronte russo nell’agosto del 1942. Coinvolto
nella tragica ritirata dell’ ARM.I.R. (Armata Italiana in Russia),
di cui faceva parte il Corpo d’Armata Alpino, Venturoli diede il meglio
di sé, riuscendo a portare in salvo numerosi commilitoni, come testimonia
la motivazione della Medaglia di Bronzo al Valor Militare di cui fu
insignito (e di cui, lontano com’era da ogni atteggiamento che potesse
apparire vanaglorioso, non parlava mai):
La drammatica ritirata di Russia si è conclusa. Fra i superstiti
vi è
il Ten. Argo Venturoli, primo a destra.
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“GIA’
DISTINTOSI PER CORAGGIO IN DURO RIPIEGAMENTO, ESSENDO ATTACCATO DA
CARRI ARMATI E FANTERIA IL COMANDO DI DIVISIONE, RACCOGLIEVA ALPINI
ED ARTIGLIERI ALPINI DEL QUARTIER GENERALE, LI GUIDAVA CON SLANCIO
E CORAGGIO AL CONTRASSALTO ALLA BAIONETTA, CONTRIBUENDO CON LA SUA
AZIONE AD INFLIGGERE GRAVI PERDITE ALL’AVVERSARIO CHE ERA OBBLIGATO
A DISPERDERSI. SUCCESSIVAMENTE RIUSCIVA AD INFRANGERE I CONTINUI ACCERCHIAMENTI
E A PORTARE IN SALVO I SUPERSTITI DEL SUO REPARTO DI FORMAZIONE”.
Pensiamo
che dinanzi a queste parole i commenti siano superflui e non occorra
aggiungere altro per ricordare un uomo che ha impartito a tutti non
solo memorabili lezioni di diritto ma, soprattutto, una grande lezione
di vita.
(1)
Il Dott. Raffaele Finelli, Sindaco di Malalbergo dal 1998 al 2004,
ha concluso il suo mandato in quanto eletto nel Consiglio Provinciale.
Note: le fotografie dell’inaugurazione del Giardino Argo Venturoli
sono state gentilmente concesse dal Comune di Malalbergo.
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