alpini del territorio bolognese romagnolo

gli alpini Fioravante e Bruno Bartolotti : ...di padre..in figlio...

di Giuseppe Martelli

pubblicato il 1° giugno 2019

Rileggendo e catalogando gli oltre 5.000 ruoli matricolari ritrovati nelle continue ricerche dedicate al nostro territorio, sono stato particolarmente colpito dalla storia della famiglia Bortolotti della quale ho "scoperto l'inedita notizia" che, il padre era stato alpino combattente e reduce della Grande Guerra, ed il figlio era stato artigliere alpino. Il giovane Bruno poi, per scelta, anche combattente nella lotta antifascista e di questa "famiglia alpina" desidero proporre entrambi le figure rinnovandone il ricordo “per non dimenticare”.

 

il padre Fioravante

Fioravante Bartolotti (non Bortolotti) nasce a Loiano, Bologna, il 10 dicembre 1898.


il ruolo matricolare ritrovato nel corso delle ricerche

Chiamato alla visita di leva l'8 gennaio 1917 è lasciato in congedo e indicato come professione bracciante residente a Monzuno nella frazione di Vado. Chiamato alle armi per mobilitazione il 2 marzo viene assegnato al 2° Rgt. Alpini Btg. "Borgo San Dalmazzo". Inviato al fronte nell'alto Friuli, in Carnia, in territorio dichiarato in stato di guerra, segue poi il battaglione per tutto il periodo e sui varifronti. Con la conclusione della guerra (4 novembre 1918) rientra al Deposito del 2° Rgt. Alpini a Cuneo per continuare il "normale servizio militare in tempo di pace". Conclusa la ferma, il 27 ottobre 1920 viene inviato al Deposito del 7° Rgt. Alpini a Belluno ed il giorno dopo è mandato in congedo con la dichiarazione di aver tenuto buona condotta e di aver servito con fedeltà ed onore.

Rientrato alla vita civile riprende la sua professione di bracciante agricolo poi nel 1921 ha la possibilità di ottenere un piccolo podere nel vicino paese di Monzuno e vi si trasferisce. Nel 1922 conosce e sposa Leonora Faggioli che sposa l'anno successivo e nel 1924 nasce il figlio Bruno.

Come tutto il mondo agricolo (braccianti e coloni), è certamente di idee socialiste, ma si tiene prudentemente lontano dalla politica mettendo davanti nelle sue scelte la famiglia e i "doveri" di marito e padre.

Con l'eltrata in guerra dell'Italia (10 giugno 1940), il 23 aprile 1941 viene richiamato alle armi per istruzione ed il 25 aprile, dichiarato idoneo, viene assegnato al 320° Battaglione Territoriale Mobilitato ed il 16 giugno è collocato nuovamente in congedo illimitato.

Sicuramente di idee sempre più contrastanti a quelle politiche del momento, con gli avvenimenti del 25 luglio 1943 che vedono la caduta del fascismo e l'arresto di Mussolini, si rafforzano ancora di più dopo l'8 settembre con lo sbandamento generale (anche del Regio Esercito) e "l'occupazione" dell'Italia da parte degli ex alleati tedeschi ora divenuti nemici, ma nuovamente alleati con il rinato partito fascista della Repubblica Sociale Italiana.

Come padre è sicuramente preoccupato per il figlio Bruno che essendo nato a Monzuno nel 1924, sa che nel 1943 è soggetto alla leva militare. Le notizie del Regio Esercito impegnato nei vari fronti sono sempre più desolanti dal punto di vista militare e luttuose per le famiglie, le notizie sulla disastrosa campagna e conseguente ritirata di Russia del gennaio 1943 hanno portato solo lutto a migliaia di famiglie.

il figlio Bruno

Bruno Bartolotti (non Bortolotti), nasce a Monzuno, Bologna, il 16 febbraio 1924.


il ruolo matricolare ritrovato nel corso delle ricerche

Chiamato alla visita di leva il 2 ottobre 1942 è lasciato in congedo e indicato come professione colono residente nella frazione di Vado a Ca di Berto. Chiamato alle armi l'11 maggio 1943 viene destinato al 5° Rgt. Art. Alpina Gruppo "Lanzo" in Strigno. Pochi mesi dopo a seguito degli eventi legati all'8 settembre, sbandatosi e per non cadere nella mani dei tedeschi, ora nemici, rientra a casa.

Dal 20 giugno 1944 entra a far parte della formazione partigiana 3° battaglione della brigata Stella rossa Lupo. Ferito in combattimento il 29 settembre 1944 in uno scontro contro i tedeschi a Monte Sole, nel territorio di Monzuno-Marzabotto, dopo breve “licenza di convalescenza” riprende le armi fino alla liberazione il 21 aprile 1945. Equiparato a tutti gli effetti ai militari volontari che hanno operato in unità regolari delle Forze Armate nella lotta di Liberazione.

Il 25 agosto 1946 si presenta alla Commissione dell'Ospedale Militare di Bologna. Viene esonerato dal richiamo al servizio militare ed : inviato in licenza speciale in attesa di trattamento di quiescenza per infermità presunta ascrivibile alla 8ª categoria di pensione per infermità dipendente da causa di servizio, come da giudizio Ospedale Militare di Bologna.
Il giorno dopo 26 agosto 1946 vieme mandato in congedo illimitato.

 

 


note : ritenendolo doveroso e imparziale, ho dedicato in altra parte del sito una pagina agli alpini e artiglieri alpini che militarono dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 su fronti opposti,
apri la pagina al link : 8 settembre 1943-25 aprile 1945 : gli alpini e gli artiglieri da montagna partigiani