Qui
il 25 giugno a Combe de Foulleuse, alla testa del battaglione compie
con successo un ardito attacco meritando una croce di guerra. Nel
dicembre 1940 segue la Divisione Alpina “Cuneense” trasferita sul
fronte greco-albanese e appena giunto gli viene affidato il comando
interinale del 1° Reggimento per riassumere poi dal 2 febbraio 1941
quello del Btg. “Ceva”. Ancora una volta si distingue nella guida
dei reparti impegnati nei vari combattimenti guadagnandosi nel febbraio
un’altra medaglia di bronzo.
Conclusa la guerra sul fronte greco,
nell’aprile 1941 il suo reparto viene trasferito per le operazioni
contro la Jugoslavia e nel maggio 1941 il definitivo rientro in patria.
Nell’estate 1942 gli viene affidato il comando del 103° Rgt. di Marcia
della Divisione Alpina “Julia”. Dislocato nella zona di Caporetto
per combattere i ribelli di Tito, assolve egregiamente ancora una
volta il proprio compito. Con la promozione a Colonnello, dal maggio
1943 rientra nelle Divisione “Cuneense” per assumere il comando del
1° Rgt. Alpini che mantiene fino all’indomani dei noti fatti storici
legati all’8 settembre e qui finisce la sua carriera di combattente.
Con la graduale rinascita dell’Esercito lo ritroviamo col il grado
di Generale di Brigata assumere il comando dall’ottobre 1952 della
Brigata Alpina “Julia”, comando che mantiene fino all’agosto del 1954,
quindi promosso Generale di Divisione lascia le Truppe Alpine per
assumere il comando della Divisione di Fanteria “Aosta” in Sicilia.