Rileggendo e catalogando gli oltre 3.500 ruoli matricolari ritrovati nelle continue ricerche dedicate al nostro territorio, sono stato particolarmente colpito dalla figura di Gaetano Bussolari, del quale ho "scoperto l'inedita notizia" che era stato alpino, combattente e reduce della Grande Guerra, socio della sezione, poi per scelta, impegnato nella lotta antifascista fino al sacrificio della vita, del quale desidero proporre la figura rinnovandone il ricordo “per non dimenticare”.
(a) concessa per il sito |
Gaetano Bussolari era nato a San Giovanni in Persiceto, cittadina delle prime colline bolognesi, il 19 settembre 1883.
il ruolo matricolare ritrovato nel corso delle ricerche |
Chiamato alla visita di leva il 1° luglio 1903 è lasciato in congedo, iscritto di 3ª categoria e indicato come professione Caffettiere. Chiamato alle armi per mobilitazione il 14 luglio 1916 viene assegnato al 2° Rgt. Alpini Btg. "Borgo San Dalmazzo" ed essendo di "classe anziana" di 3ª categoria viene destinato in servizio al Deposito del 2° Rgt. Alpini di Cuneo ed il 27 settembre promosso Caporale di contabilità. Con questo incarico, il 30 settembre parte per "il territorio dichiarato in stato di guerra" nell'alto Friuli nella zona di Tolmezzo e Valle del But.
Dopo molti mesi, pur non essendo in reparto combattente di prima linea, ma comunque in zona di alta montagna, il fisico non più giovane non regge ai disagi della guerra e si ammala. Il 30 agosto 1917 lascia quindi il fronte e gli alpini ed è inviato "a riposo" presso il Deposito Aviatori di Torino dove rimane fino al 21 dicembre 1918 (la guerra è finita il 4 novembre), ed il giorno dopo inviato in licenza illimitata. Il 16 agosto 1919 viene richiamato in servizio (per chiudere la licenza) e tre giorni dopo il 19 agosto è inviato in congedo ed iscritto nella Milizia Territoriale del Distretto Militare di Bologna ed il 12 luglio 1929 viene ripristinato nella forza in congedo. Il 31 dicembre 1938 è prosciolto definitivamente dal servizio militare.
Sicuramente vicino e conosciuto nella nostra sezione, lo ritroviamo infatti fra gli scritti nell'elenco del 1928 dei "soci individuali" al numero 17 e da ulteriori controlli effettuati risulta iscritto dal 1926 al 1930 quando si conclude il suo breve "periodo fascista".
Conosciuto come "Maronino", è uno spirito ribelle, originale, polemico, libero. Nel corso del 1930, ma già da alcuni anni era in polemica, comincia a manifestare senza cautela idee antifasciste tanto da attirarsi l'odio dei gerarchi locali, dei quali denuncia il malgoverno e le sopraffazioni, specialmente nella amministrazione del (1) Consorzio dei Partecipanti. Classificato "sovversivo", si passa ben presto dalle minacce ai fatti. Nel novembre 1932 subisce una violenta aggressione intimidatoria da parte dei fascisti (testimone la moglie Pia Serra), portato in piazza viene strattonato, bastonato, preso a calci e per ulteriore disprezzo gli viene versato in testa il liquame di un pozzo nero, intimandogli di andare via da Persiceto altrimenti la mattina dopo avrebbero ricominciato. All'aggressione intimidatoria assistono molte persone ma nessuno osa commentare il fatto di “avere messo a posto un sovversivo”, erano tempi in cui era pericoloso esprimere i propri pareri. La mattina dopo, non per paura, ma per evitare ulteriore dolore alla moglie, parte per Milano da un cugino dove rimane per circa 20 giorni, poi ritorna e si ferma Bologna in un loro appartamento e manda a dire alla moglie di raggiungerlo per Natale per poi rimanere a Bologna tutto l'inverno. Rientra a casa a Persiceto a metà aprile. (ndr. dopo che Bologna ha ospitato nei giorni 8 e 9 l'Adunata Nazionale Alpini. Penso alla sua tristezza nel vedere sfilare tanti ex commilitoni ed in particolare gli ex amici della sezione dai quali si è allontanato non condividendo più il clima imposto dal fascismo).
negli anni '40 |
Grande appassionato e studioso della storia locale a questa dedica tutto il suo tempo libero con ricerche negli archivi parrocchiali persicetani, all’archivio di Stato e all’archivio Arcivescovile di Bologna, alla Biblioteca dell'Archiginnasio ed altri archivi. Nella sua biblioteca conserva e studia oltre 600 libri antichi, centinaia di opuscoli di argomento prevalentemente storico-letterario, vi sono anche suoi manoscritti sulla storia passata in tutti i suoi aspetti ed ha in animo di elaborare un'amplissima «enciclopedia persicetana». Il tutto custodito con grande cura e catalogazione per un totale di circa 3.400 volumi. Persona quindi non espressamente ed attivamente politica ma di scienza, con l'unica colpa di "mettere in piazza" gli aspetti negativi della dittatura fascista ed in particolare degli uomini che ne approffitano con malgoverno e sopraffazioni.
da il Resto del Carlino |
Con gli eventi legati al 25 luglio 1943 che vedono la caduta del fascismo e l'arresto di Mussolini si vive un clima di "liberazione" che ben presto finisce dopo l'8 settembre con lo sbandamento generale (anche del Regio Esercito) e "l'occupazione" dell'Italia da parte degli ex alleati tedeschi ora divenuti nemici, ma nuovamente alleati con il rinato partito fascista della Repubblica Sociale Italiana. In questo periodo, sempre ancora classificato "sovversivo", viene spesso arrestato e portato nel (2) carcere di San Giovanni in Monte "per precauzione" poi dopo un certo numero di giorni rilasciato.
Ancora più incattiviti, la notte del 29 agosto 1944 i "nuovi fascisti" lo prelevano in piena notte da casa, senza giustificazioni (non ne avevano bisogno...), la mattina dopo viene portato assieme ad altri 11 uomini che «svolgevano attività terroristica e sovversiva» al poligono di tiro di Bologna e tutti giustiziati mediante fucilazione. Da una testimonianza emerge che l'ufficiale tedesco non era intenzionato a fucilarlo ritenendo fosse una persona di scienza e senza colpe, che potesse giustificare questa rappresaglia, ma furono i fascisti a volere che l’esecuzione procedesse. La rappresaglia era stata ordinata dopo l'uccisione da parte di partigiani del Colonnello del guardia nazionale repubblichina Elio Zambonelli (di San Giovanni in Persiceto) e del Ten. Colonnello medico dell'esercito (3) Pasquale Vetuschi (da Teramo in servizio a Bologna, dove si era laureato nel 1915).
Sul giornale di Bologna il Resto del Carlino del giorno dopo compare l'articolo dal titolo «Terroristi sovversivi passati per le armi».
In alcune biografie viene indicato che è riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 1° febbraio 1944 al 30 agosto 1944, ma per correttezza storico-documentale, nel suo ruolo matricolare non compare nessuna annotazione di questo riconoscimento, come invece viene ufficialmente annotato per altri alpini-partigiani già ricordati nel sito.
Il fondo manoscritto, insieme all'intera vasta libreria di Bussolari (fondo librario Bussolari), viene donato dalla vedova Pia Serra per adempiere alle volontà testamentarie del marito, alla Biblioteca dell'Archiginnasio dove entra solo nel 1948, quando si era reso possibile destinarvi spazi idonei. Libri e documenti relativi al lascito Bussolari sono stati esposti nella mostra Tesori in soffitta. 10 anni di catalogazione informatizzata dei "fondi pregressi", allestita presso la Biblioteca dell'Archiginnasio nel marzo 2008.
(a) La fotografia inserita il 1° gennaio 2023, è stata gentilmente concessa in esclusiva al sito dal nipote Giuseppe Bignardi (residente in Inghilterra) che ne mantiene la proprietà con divieto di riproduzione senza autorizzazione.
(1) Consorzio dei Partecipanti, era costituito da una collettività di persone che, da molti secoli ed antiche norme, procedeva alla divisione delle terre, con assegnazione e godimento novennale ai singoli Partecipanti. Dal 1994 è divenuto un'Associazione Agraria con personalità giuridica.
(2) Ho consultato diverse testimonianze di "sovversivi" : In occasione di particolari cerimonie fasciste o con l'arrivo in visita di un qualche alto gerarca, venivano prelevati e condotti per "il tempo necessario" in camera di sicurezza. Quasi tutti avevano preso l'abitudine di tenere sempre pronta una valigetta con biancheria di ricambio ed altri effetti personali, per circa 5-6 giorni. Qualcuno non aspettava neanche di essere prelevato ma si presentava spontaneamente alla porta. A questi era consentita la visita della moglie che portava pranzo e cena da casa.
(3) Pasquale Vetuschi : in alcune biografie viene indicato che prelevato da una squadra di gappisti partigiani è giustiziato, in altre viene indicato che non avendo apertamente aderito alla Repubblica Sociale Italiana e sospettato di segreta simpatia per la causa partigiana, viene prelevato e giustiziato da sicari fascisti poi incolpati del delitto i partigiani.