Rileggendo e catalogando gli oltre 3.500 ruoli matricolari ritrovati nelle continue ricerche dedicate al nostro territorio, sono stato particolarmente colpito dalla figura di Oreste Carpani, del quale ho "scoperto l'inedita notizia" che era stato negli alpini, combattente e reduce della Grande Guerra, poi dall'8 settembre 1943, per scelta, nuovamente combattente impegnato nella lotta antifascista, fino al sacrificio della vita, del quale desidero proporre la figura rinnovandone il ricordo “per non dimenticare”.
Oreste Carpani nasce a Lizzano in Belvedere, caratteristico paesino nell'alto Appennino bolognese, il 9 luglio 1897.
il ruolo matricolare ritrovato nel corso delle ricerche |
Chiamato alla visita di leva il 19 giugno 1916 è lasciato in congedo e indicato come professione conducente. Chiamato alle armi per mobilitazione il 26 settembre viene assegnato al 2° Rgt. Alpini Btg. "Borgo San Dalmazzo" ed inviato al fronte nell'alto Friuli, in Carnia. Nel gennaio 1917 transita al 7° Rgt. Alpini Btg. "Pieve di Cadore" 67ª compagnia e ne segue le vicende per tutto il periodo sui vari fronti (Col dell'Orso, Solaroli, Valderoa) dove è impegnato fino al 4 novembre 1918, quando la guerra si conclude.
Il giorno dopo 5 novembre transita, per proseguire il "normale" servizio militare in tempo di pace, al Btg. "Belluno" sempre del 7° Rgt. Alpini. Congedato dal Deposito del 7° Rgt. Alpini di Belluno il 5 maggio 1920.
Rientrato alla vita civile riprende la professione di "conducente" in pratica svolge servizi di trasporto di generi vari con il suo biroccio. Nel 1925 si sposa con Giuseppina Biagi e l'anno successivo nasce il primogenito **Alberto, poi sicuramente un'altro figlio maschio di nome **Rino.
Non ho trovato tracce su una sua eventuale iscrizione come reduce alpino alla nostra sezione o partecipazione ad attività associative, non essendovi presente a Lizzano in Belvedere nessun gruppo alpini, che verrà costituito poi nel 1955.
Sicuramente vicino agli ideali antifascisti, sul ruolo matricolare viene indicato che dal 17 maggio 1944, ed il giorno dopo assume la qualifica di Comandante di Distaccamento, entra ufficialmente a far parte in reparto combattente della formazione partigiana 7ª Brigata "Garibaldi" della Divisione "Modena Armando" (Armando Ricci) che opera prima nella zona a sud di Modena poi nell'Appennino bolognese a Porretta Terme, Gaggio Montano e Lizzano in Belvedere, poi nella primavera 1945 nuovamente nelle zone modenesi.
Il giorno 3 ottobre 1944, viene purtroppo scoperto da tedeschi a trasportare armi sul suo biroccio ed è immediatamente arrestato e condannato a morte, esecuzione che avviene il giorno dopo 4 ottobre con la fucilazione, in una località del vicino paese di Vidiciatico.
Sempre sul ruolo matricolare viene indicato che è riconosciuto partigiano combattente dal 17 maggio 1944 al 4 ottobre 1944 equiparato per il servizio partigiano ai miltari che hanno operato in unità regolari delle Forze Armate Italiane nella guerra di liberazione.
E' ricordato nel Sacrario dei caduti partigiani di Piazza Nettuno a Bologna.
**Alberto Carpani, nato a Lizzano in Belvedere, nome di battaglia "Pelliccia", nato a Lizzano in Belvedere nel 1926, licenza elementare di professione operaio. Nel 1941 inizia la propria attività antifascista con la diffusione di stampa clandestina. Dopo il 25 luglio 1943 organizza riunioni tra operai e contadini e subito dopo l'8 settembre contribuisce, d'intesa con altri antifascisti, al passaggio del fronte dei soldati inglesi e polacchi fuggiti dal campo di Fossoli (Carpi - Modena). Pur gravemente colpito dal dolore della perdita del padre (fucilato il 4 ottobre 1944, non esita nel febbraio 1945 a prendere il suo posto ed entra a far parte ufficialmente della stessa formazione partigiana, la 7ª Brigata "Garibaldi" della Divisione "Modena Armando" (Armando Ricci), nelle cui fila partecipa alla liberazione di Modena avvenuta il 22 aprile 1945.
** Rino Carpani, nato a Lizzano in Belvedere, studente, nonostante la giovanissima età, ancora minorenne, entra anche lui nella stessa formazione del padre Oreste (fucilato il 4 ottobre 1944) e del fratello Alberto. Alla giovanissima "staffetta" vengono affidati incarichi ovviamente non in reparto combattente ed è comunque riconosciuto patriota dal 15 giugno 1944 alla Liberazione.